tag:blogger.com,1999:blog-28129426887393216412024-03-13T03:38:09.093-07:00mammamimmononsoloDue anime, un cuore, una provetta e una cicogna tecnica, ma molto tecnica.raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.comBlogger348125tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-13828528403549219922017-04-07T04:03:00.003-07:002017-04-07T04:03:40.281-07:00L'età di mezzo
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Capisci
che hai una età anagrafica in cui gli ormoni la fanno da padrona quando ti
commuovi allo stesso modo per le capriole di Nesli fatte in occasione della
semifinale di celebrities Masterchef, come per i corpi allineati dei bambini che
sembrano dormire il sonno siriano che non ha niente di giusto. Nessun ormone
offusca la chiara visione di come, invece, dovrebbero andare le cose. I bambini
dovrebbero capriolare, gli adulti, forse, meno cucinare. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Capisci
che sei in quella fase della vita, quella di mezzo, </span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">in bilico tra una età non giovanissima,
ma neppure troppo avanzata e una vecchiaia sempre più vicina, irrequieta come una
adolescente in erba, ma più matura, quel tanto che ti permette, rispetto alle teenager,
di comprendere esattamente la portata dei cambiamenti in atto dentro e fuori. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Capisci che non sei più quella di ieri, ma non
sai neanche verso quale tipo di modello di donna ti stai avvicinando, e ti ingegni
a vivere in balia degli eventi, adattandoti alle circostanze. I cambiamenti del
corpo e dello spirito e quelli di un destino su cui lavori alla cieca, quelli
no, quelli devi ancora capire come accettarli. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Capisci che la scimmia
che ti gira intorno, invitandoti a ballare – più che di un invito parlerei di stalkeraggio,
non è quella di Gabbani, ma quella dell’orologio biologico che ti ricorda che,
c’è vita oltre gli ormoni, una vita, però, ancora difficile da decifrare.
Perché sei lì, in mezzo all’età di mezzo, quella vicina al grande passaggio, in
balia di variazioni ormonali che ti fanno amare a dismisura, l’arrivo, ancora puntuale,
del tuo ciclo. E curi l’appuntamento con quel compagno con cui fai coppia da
anni con un riguardo diverso, perché è con lui che tenti di riaccendere la
fiamma dell’amore dentro una relazione che sai, sta per finire. Non hai mai
amato le mestruazioni come in questa età. Lo avessero detto a quindici anni,
non ci avremmo mai creduto.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">“Non so bene quando succede che, il
viso che ti accompagna ogni giorno da tanto a questa parte, a un certo punto ti
molli, diventando diverso. Non saprei dire come, quando e in cosa è cambiato.
Se siano le rughe intorno agli occhi, o la pelle più sottile della carta, o
semplicemente che il tempo ci cambia senza darci un intervallo ragionevole ad
accettare il nuovo adattamento. Anche le spalle si incurvano addolcendosi come
i lati delle colline. Il turgore lascia spazio a nuove mollezze e le rotondità
spuntano al posto della pancia una volta, tesa. Il problema di essere arrivate
a quella età che sta nel mezzo, è che, non abbiamo ancora sviluppato un’idea
diversa di noi stesse e siamo ancora legate a quella che avevamo di noi, prima
di arrivare, dove siamo. Bisognerebbe cambiare approccio. Convertire in forza
il cammino percorso. Bello o brutto che sia stato. Lasciare andare questo è il
punto. Lasciare andare l’idea di quello che siamo state e accettare il
cambiamento. D’altra parte, se invecchiamo, almeno siamo sicuri di vivere più a
lungo. In questo senso l’invecchiamento è l’unico mezzo - per ora non ce ne
sono altri in giro - per ricordarci che siamo ancora in pista. Che strane che siamo,
noi persone, ci auguriamo la vecchiaia ma neghiamo di esserci arrivate.
Arrivare a una certa età, ma sperare di dimostrare meno di quella età, oppure,
portare a compimento quello che siamo destinate a essere, maturando lentamente
e volgendo verso una nuova stagione, non necessariamente più brutta delle
precedenti. Certo, la primavera presenta i suoi aspetti positivi, risveglia
torpori e formicolii, certo, l’estate esplode di giallo e sembra ancora tutto
possibile, all’inverno siamo ancora lontane, ma temo che, noi donne dell’età di
mezzo dovremo soffermarci più sull’autunno, rivalutandola come stagione di
passaggio e di raccolto.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Una stagione che è un giro di boa,
la prova del nove su quanto siamo state brave a seminare. Dovremmo fare come i
contadini. Abbiamo zappato la terra, divelto balle di zolla, arato, accudito,
curato, amato. Dovremmo, ora, raccogliere i frutti. Fagioli, cicoria, bieta,
carote, e le bacche di rosa canina che, non ho la più vaga idea di cosa siano,
ma le immagino miracolose, estirpando la gramigna, i ricordi brutti che
infestano la visione del futuro. La stagione in cui si accende la stufa e si
raccolgono gli affetti veri, oppure quella in cui si va per boschi a sperare di
fare incontri interessanti come i caprioli, in cerca di erba da brucare e
attratti dalle case dai camini fumanti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Oppure, navigare a vista senza l’uso
di strumenti utili alla navigazione. Vivere così, come capita, come ci va sul
momento adattandoci alle circostanze a mano a mano che le cose cambiano. A
indicarci la via, solo le stelle di notte e i punti cospicui di giorno”.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Navighiamo a vista, </i>libro che non so se vedrà mai la luce.<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-34845488006641582652017-02-22T03:07:00.002-08:002017-02-22T03:07:23.699-08:00Bisognerebbe…quando la subordinata non necessita di congiuntivo
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che una giornata storta è solo ripiegata verso terra per raccogliere
una banconota da cinquecento euro perduta da uno sceicco qatariota che non ha urgenza
che la si riporti indietro.<o:p></o:p></span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Che
un piatto di pasta alla carbonara ha meno calorie di un grissino.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Che
un cielo scuro è solo truccato di nero e che i carboidrati sono i veri amici
del culo.<o:p></o:p></span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che quando si muore si diventa solo invisibili agli occhi, che il
Piccolo Principe docet e che tutto il resto resta uguale; che nel matrimonio la
pazienza conta come le risate, che dopo Nettuno c’è un pianeta popolato di
esserini che si sbellicano dalle risate a vedere le nostre stupide acrobazie.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che la scienza è solo uno dei tanti approcci alla vita, che l’attesa fa
bene al cuore, che i giramenti di palle contribuiscono all’incremento
dell’attività fisica di tutto il pianeta, che la gravitazione non è l’unica
forza davvero universale e che a tenerci incollati gli uni agli altri e con i piedi
per terra ci sia anche altra roba, oltre al collante gravitazionale, chiamata, empatia.<o:p></o:p></span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che lasciare andare non è poi così terribile, che lasciare andare è
come una marea, che poi se uno ti lascia per una più giovane e carina o per uno
più giovane e carino puoi sempre pensare che sia la forza gravitazionale di cui
sopra, sopravvalutata, la principale responsabile dell’andirivieni dell’acqua e
degli ex.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Che
il coraggio è una attitudine, che i figli sono il risultato di due </span></span><span style="color: #222222; font-family: "Gill Sans MT","sans-serif"; mso-bidi-font-style: italic;">aspiranti genitori in apprendistato professionalizzante, che sono la fonte
di ispirazione d’amore perenne, una carezza di Dio.<o:p></o:p></span></div>
<span style="color: #222222; font-family: "Gill Sans MT","sans-serif"; mso-bidi-font-style: italic;">Bisognerebbe credere che l’imperfezione è un vezzo,
che la tristezza propone una sfida continua alla nostalgia, che entrambe
perdono miseramente davanti alla tentazione di essere anche solo un poco
felici.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "Gill Sans MT","sans-serif"; mso-bidi-font-style: italic;">Bisognerebbe credere che le maniglie dell’amore non
siano sporgenze di adipe, ma pomi di cassetti che trasudano sogni. Qualcosa che
somigli al tripudio di frutta alle feste di nozze, perché il tripudio di
frutta, piuttosto ridicolo, erutta colori e speranze. Del tipo: se mi butto
sulla frutta, spero di evitare il buffet della baldoria dei dolci.</span><span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"><o:p></o:p></span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
imparare a dire realmente quello che si pensa, che i mandala da colorare sono
una vera cagata, che le stanze di sale non fanno niente bene per la bronchite
asmatica, che Melania Trump trova nel marito la giusta punizione per quel corpo
da strafiga, che Selvaggia Lucarelli è acida come uno yogurt bianco senza
zucchero, ma che mi piace un sacco quello che scrive, che i vini biologici
fanno schifo e che la tendenza delle neo mamme all’uso incondizionato del
metodo Montessori applicato a tutto è snervante.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
imparare a dire e accettare i no, equilibrare i sì, ascoltare di più i silenzi,
distribuire equi insulti secondo la regola del quando ci vuole, ci vuole.<o:p></o:p></span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
invertire i ruoli del lavoro, sfruttare quello senile al posto di quello
minorile almeno gli anziani davanti ai cantieri vedrebbero retribuito il loro passatempo
e non servirebbe la videosorveglianza e i bambini potrebbero tornare ad essere
pienamente tali, solo giocando.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che le maschere di carnevale sono una bruttissima prassi, che se sei la
madre di una bambina e combatti per la parità dei sessi non puoi travestire tua
figlia da Cenerentola, ma neanche da Anna di Frozen, perchè rischieresti di non riconoscerla e di portare a casa una altra bambina alla fine della festa essendo stata la centesima bambina con lo stesso costume alla stessa festa.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"> Bisognerebbe credere che è giusto abolire le chat dei genitori, che dovrebbe farlo lo stesso amministratore del gruppo che le ha create e dovrebbe farlo alla prima stupidata sparata, che
è più giusto, in certi casi, usare la funzione broadcast di whatsapp. Si controlla meglio il diffondersi di cazzate come fossero epidemie. </span></span></div>
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che dall’ozio non sempre si ricava il nulla, che la formica è molto più
noiosa della ridente cicala e che non sempre una vita di sacrifici assicura una
vecchiaia protetta, che forse… Lapo Elkann campa più del fratello John.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe
credere che l’irragionevole è bello, il possibile, possibile, il rumore, suono.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisognerebbe credere che ...una subordinata a volte ha bisogno più di un presente che di un congiuntivo, per
respirare. <o:p></o:p></span></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-50763633067457424822017-01-23T07:50:00.000-08:002017-01-23T07:50:44.144-08:00Siamo tutti tuttologi. Di quando le persone pretendono di esprimersi in ogni campo del sapere, prediligendo le catastrofi
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Ho
sempre creduto di avere uno sguardo sul mondo disponibile e comprensivo.
L’empatia è stata spesso la mia guida, più per inclinazione che per
ragionamento, come familiare mi è stata sempre una certa tendenza all’ascolto.
Ma caspita, ci vuole proprio un gran cuore oggi, a tentare di tenere ancora
quello sguardo aperto e fiducioso sul mondo. Se è vero che la fiducia nelle
relazioni va coltivata, come è vero che la stima si deve conquistare sul campo,
con le azioni e con l’esempio, operativamente e senza chiacchiere, beh, allora,
genere umano mio, siamo proprio messi male. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Siamo
messi male quando deroghiamo alla nostra consapevolezza critica – ne abbiamo
tutti, no? Ditemi che è così - in favore di una cultura digitale che omologa
tutti verso il basso; siamo messi male quando prendiamo per oro colato, un
pensiero, una informazione, quando neanche il buon senso fa più da censura.
Siamo messi male quando, all’indomani di tragedie umane o calamità naturali,
diventiamo tuttologi, esperti, specialisti di materie e settori di cui, prima
dell’accaduto, non né avremmo sospettato neanche l’esistenza. Siamo messi male
quando impartiamo consigli, quando facciamo previsioni, quando seguiamo la eco
dell’invasione degli imbecilli, per dirla alla Eco, Umberto, intendo. Perché,
se è vero che noi no, noi non seguiamo gli imbecilli, sicuramente li leggiamo,
ci conviviamo e spesso cerchiamo di limitarne i danni. E forse, spesso, lo
siamo anche noi. Più o meno, consapevolmente. Perché sì, l’imbecille fa più
danni della grandine. Crea scompiglio, genera malintesi, caos. L’imbecillità è
una condizione umana trasversale, senza distinzione di sesso, appartenenza
politica, titolo di studio, professione o status economico. E’ arrogante il
disprezzo contro l’imbecillità, come arroganti sono i giudizi perentori,
decisi, fermi, dati senza alcuna cognizione di causa se non quella di una
sommaria lettura di qualche post che funge da fonte primaria di informazione, o
qualche convinzione di troppo.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">E’
questo crea un danno enorme alla collettività. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Lo
crea l’allarmismo contro i vaccini, perché fanno calare le coperture di tutti,
facendoci arretrare di quindici anni; lo creano le proposte senza senso di una
gestione alternativa dell’emergenza, che indeboliscono le responsabilità, non
le rafforzano. Non si può dire che non ha funzionato la Protezione Civile,
quando fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile i Vigili del Fuoco,
le Forze dell'Ordine, le Forze Armate, il Corpo Forestale, la Croce Rossa,
nonché tutta la Comunità Scientifica, il Soccorso Alpino e le strutture del Servizio
Sanitario Nazionale. Non lo puoi dire con il sedere al caldo mentre tonnellate
di neve inghiottono gente che, di riffa o di raffa, altri tentano di salvare.
Puoi farti delle domande, puoi chiederti delle cose. Ma credo ci sia un tempo
per il dolore e uno per la ricerca di cosa non ha funzionato e del perché non
ha funzionato. E purtroppo sono molte le cose che in questi giorni in questo
paese martoriato da scosse, gelo, incapacità, non hanno funzionato senza che vi
si aggiunga il peso dell’imbecillità. Il danno lo creano le false informazioni,
i qualunquismi, lo scarica barile, nella stessa misura di come lo creano le
battaglie tout court. Perché anche gli obiettivi delle battaglie li devi
scegliere bene. Specie in tempi di magra. Che se sai che puoi ottenere solo
due, è inutile chiedere cinque. Abbassa le pretese e sii più realista,
altrimenti rischi di perdere pure quei due.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Sarà
che le delusioni più grandi sono quelle legate alle aspettative grandi, genere
umano mio.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">E
siamo messi proprio male se ci allineiamo ad un piattume che ci rende più
banali e mediocri di quanto effettivamente non siamo.<o:p></o:p></span></span></div>
<br /><br />
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-84796827300114077402016-12-30T02:21:00.001-08:002016-12-30T02:21:24.850-08:00Il luogo dei ricordi smarriti
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il
31 dicembre sembra la fine dell’anno. In realtà, non credo lo sia. Il capodanno
sta a metà tra il principio e la resa, un ponte tra la fine e l’inizio. Il
capodanno è un vestito nero, appena comprato che infili spavalda per incontrare
il nuovo, quel nuovo che lava via per sempre un pezzetto, bello o brutto che è
stato. Capodanno è la speranza del sogno possibile. A capodanno tutto sembra realizzabile.
Capodanno è la zavorra che butti e la vita che scorre. L’aspettativa, che le
assenze siano lievi e le presenze colme. Che il secondo dentino che cadrà
faccia meno male in termini di ricordi, del primo. Perché mica è vero che
vedere crescere i propri figli è sempre un sollievo per l’animo. Le crescite
sono sopravvalutate. Sarebbe tutto più semplice e incantato rimetterli nella
pancia e attendere. L’attesa è una pausa, quella fase in cui sei ancora, tu, la
padrona della tua vita e di quella che porti dentro e non vedi ancora l’immagine
di quella porta che si chiuderà, di quei gradini che lentamente salirà,
rendendolo ogni giorno più autonomo; ma non per questo tu tornerai a essere padrona
indiscussa della tua vita. Che poi, ti senti derubata di una parte di te, ma è
solo amore. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Capodanno
è il brindisi con chi ami, la telefonata concitata a chi è rimasto a casa, la
linea telefonica occupata, perché sovraccarica, gli abbracci, i cari persi che speri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ti guardino dalle stelle risvegliate dal
frastuono dei botti. Le lenticchie che scrocchiano sotto i denti, gli acini d’uva
che portano i soldi, l’oroscopo di Branko e quello di Brezsny, che manderesti a
fanculo ogni settimana per le strampalate previsioni che lasciano più incerti
sulla comprensione del contenuto cosmico, che preoccupati della loro attuazione.
Perché un conto è esorcizzare la paura di un eventuale attentato terroristico,
un altro, combattere contro saturno contro o una luna malmostosa.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Son
battaglie diverse, eh.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Capodanno è allontanare il pensiero dai
bombardamenti di Aleppo, dai barconi dei migranti, dai vuoti, dagli amori
rinunciati, dagli smantellamenti delle cose perdute. E ti abbandoni al nuovo,
come fossero braccia aperte, temendo in fondo al cuore che, vengano a mancare davvero,
altre braccia. A capodanno si è un po’ più forti, ma anche un po’ meno. Più
vecchi di un anno, più saggi, ma anche più fragili. Capodanno è una
contraddizione in termini, le scarpe alte per sembrare più carine e il mal di
piedi per averle indossate, la cosa nuova messa addosso e quella vecchia
buttata, un ricordo smarrito che, lascia il posto a quello che lo diventerà. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Capodanno
è anche un po’ <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Oh happy Day,</i></span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 150%;"> </span></i><span class="textexposedshow"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">When
Jesus washed (when Jesus washed)</span></i></span><span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"> e un ritornello reinventato che non
sto a raccontare perché mi ricorda un capodanno solo per alcuni amici. Il capodanno
però è anche <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Brigitte Bardot, Bardot,</i>
con annesso trenino che, la dice lunga sulla natura delle persone e azzera completamente
in me, la comprensione per le debolezze del genere umano.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Ma
alla fine, nonostante il ternino e il classico <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cacao meravigliao</i>, cantato verso la mezzanotte e quaranta circa,
come è da copione nella migliore tradizione, mi sa tanto che brinderemo tutti
alla speranza, al bisogno di credere nella capacità di ognuno di rendere questo
mondo, un posto migliore, un luogo meno merdoso, una terra un po’ più madre.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Che
il 2017 vi sia lieve…<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"><o:p> </o:p></span></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-44492028447280611272016-09-06T01:50:00.000-07:002016-09-06T01:50:08.331-07:00La ragazza danese
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Ieri sera ho
visto The Danish Girl. O meglio, ne ho visto un pezzo. Poi ho dovuto ripiegare
su Nemo, per la quindicesima volta, vista la presenza di mio figlio. Una volta
addormentato, ho cercato il film in streaming, accontentandomi della versione
inglese, davanti alla quale, salvo alcune pause forzate, ho chiuso gli occhi
solo questa mattina. E il film, di occhi, mani, sguardi e scorse, ne è pieno.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La ragazza danese è un film di trasformazione
e di amore. Un film di testa che affronta, invece, la trasformazione del corpo
prima e dell’animo poi. Probabilmente non in quest’ordine. La trasformazione di
un uomo nato erroneamente dentro un corpo di donna, nei primi del ‘900 e l’amore
incondizionato di sua moglie che, complice dell’emersione della parte
femminile, lo accompagna lungo il viaggio verso una nuova identità, rinunciando
a lui come uomo e come compagno. Un film poetico e doloroso. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Questa
mattina, preparandomi per una giornata rognosa, il pensiero si avvinghia
intorno al concetto di trasformazione. Più banalmente, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">come si cambia per non morire, come si cambia per ricominciare…<o:p></o:p></i></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Le cose
cambiano. Cambiano le stagioni, cambiano i giorni della settimana, cambiano le
temperature, cambiamo noi, dentro e fuori. Basta osservare intorno le scene di
vita quotidiana in costante, lenta o rapida trasformazione. Il concetto di
cambiamento è un concetto molto democratico, piuttosto popolare. Vecchio come
il mondo. Tutti lo vivono, nessuno escluso. Semmai, diverse sono le percezioni,
le emozioni, le riflessioni che lo accompagnano. Tutta roba molto semplice.
Resta atavico, invece, il dilemma che il cambiamento comporta: la paura del
nuovo e la voglia di cimentarsi nell’affrontarlo. Il mondo e la storia sono
pieni di archetipi che descrivono questa ambivalenza. Si cambia per necessità,
si cambia per adattamento, si cambia per opportunità, si cambia per urgenza, si
cambia per sopravvivenza. Lo fanno tutti, anche i serpenti. Lasciano la vecchia
pelle per una nuova. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Tornando alla
Ragazza danese, a colpirmi profondamente non è stato il coraggio del
protagonista disposto, in un’epoca in cui la materia era ancora sperimentale e
nel pieno del tabù culturale, ad affrontare la sua trasformazione, quanto,
piuttosto, la forza della moglie nel supportare tale scelta, anteponendo il
bene dell’altro, al suo. Perché si sa, se le trasformazioni, le crescite, i
cambiamenti dei due elementi che compongono <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la coppia, vanno nella stessa direzione, ci si
unisce, altrimenti, ci si perde. E ritrovarsi, poi, è più difficile che
perdersi da soli. </span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-7684719231051842922016-09-01T03:35:00.004-07:002016-09-01T03:35:41.145-07:00Grazie Beatrice...
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Questa
grandissima, enorme, oscena, oltraggiosa, minchiata del Fertility day, mi ha
dato la voglia di tornare a scrivere, qui. Per mesi ho pensato di aver esaurito
le cose interessanti da dire. Se mai ne ho dette. Il blog è nato circa tre anni
fa, da allora sono cambiate un sacco di cose, dentro e fuori. Inevitabile che
non andasse così. Complice un’età diversa, una consapevolezza più matura, la spossatezza
che cozza con le inquietudini perenni, tipiche di un acquario cui non basta mai
niente e che sente, esageratamente, il peso delle pene. Molte blogger, dopo pause
forzate, si rinnovano con diverse piattaforme, layout rinvigoriti, temi differenti
da trattare, più vicini alle corde che il tempo ha contribuito a cambiare.
Altre, abbandonano gli argomenti sino a quel momento sviscerati per imbarcarsi
in nuove traversate, traghettate da stimoli ed esperienze urgenti da
condividere. Ci ho pensato. E molto. Ho pensato di lasciarmi alle spalle il
mondo dell’infertilità per scrivere di altro. Ma questo luogo custodisce le pagine
migliori della mia vita, pagine d’amore dedicate a Daniele, parole che mai
riuscirò a scrivere meglio. A parte alcuni post di cui farei bene a
vergognarmi. Ma data l’età, sto diventando orfana anche della vergogna. Perché a
una certa, ci si destreggia come meglio si può, si pensa meno a piacere e più a
piacersi, o meglio si dovrebbe, si dispensano più vaffa, anche solo mentali e
si fa pulizia nel cuore e nell’armadio. Non so di cosa scriverò e chi ha avrà
ancora voglia di leggermi, ma sono certa che è qui che voglio continuare a
raccontare…<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-24344293827131644412016-05-03T08:50:00.001-07:002016-05-03T08:50:55.878-07:00Manca aria
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Giorgia Spano è
l’autrice del post “Essere la mamma di un maschio è una responsabilità e un
onore” post che in pochi giorni è diventato virale su facciadalibro. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Condiviso,
amato, diviso e spartito in rete dalla maggior parte delle mamme di figli
maschi. Laureata in biologia, ricercatrice in una Università di Milano e
presidente di una associazione che sostiene la collaborazione tra le donne
mamme e la genitorialità definita ad alto contatto ha scritto quello che, è poi
diventato uno tra gli articoli più gettonati sul web. In origine il doveva
essere una lettera regalo per un amica in procinto di partorire un figlio
maschio, poi è diventato una sorta di specchio nel quale la maggior parte delle
mamme di maschi si sono ritrovate. Il post , di seguito riportato, è bello e ha del vero. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Contiene la
descrizione di quei riti quotidiani in cui la mamma di un figlio maschio si
ritrova in pieno. Dalla sensazione di non saper gestire lo zampillio di una
pipì così lontana dalla nostra, passando per lo sconcerto davanti all’ardore
della guerra simulata in tutte le sue più eccentriche sfumature dai piccoli
ninja. Commuove lo stupore e la meraviglia della scoperta dell’ amore provato
per una “personcina” tanto diversa rispetto al modo di sentire di una donna,
prima ancora che, di una madre. Il testosterone, differente dalla sindrome
premestruale, il volo, il non ritorno. L’amore incondizionato, prima, il
distacco fisiologico, poi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Ripeto, il post è
bello, ma lascia una sensazione sgradevole nell’animo. Almeno, nel mio. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Termina, infatti,
affermando che il figlio maschio sarà un uomo sano ed equilibrato, quando gli
basterà sentirci una sola volta a settimana. Allora capiremo di aver fatto un
buon lavoro, come madri, avendo cresciuto un uomo per bene, sottointendendo, un
uomo, risolto.</span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"> Rileggendo più volte il post, ho faticato a capire cosa davvero
mi disturbava di ciò che leggevo. Poi ho capito. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Il post manca di magia. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Manca
dello stupore dell’innamoramento. Manca del senso di meraviglia dell’attesa del fare
del proprio figlio <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un uomo degno quando,
uomo non significa solo maschio e degno non significa solo probo. </span></div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"></span> </div>
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Manca aria. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Manca il sapore di
un legame “così forte e necessario da essere invisibile” che, un uomo può, con
la propria madre. Anche a cento anni.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Nel post tutto è
già scritto, scontato, non lascia margine al cambiamento. La madre ama incondizionatamente,
sapendo che il figlio maschio se ne andrà, perché è così che deve essere.
Prendersi cura, sorreggendo le aspirazioni, sopportando le evasioni, accettando
le affermazioni, in una lenta e ineluttabile preparazione all’addio. Eppure.
Eppure, sono convinta che il<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>buon lavoro
di una madre non si spieghi solo nell’ allenamento alla separazione. Tra
separazione ed indipendenza c’è un atto specifico, reciproco. Un atto di
volontà e consapevolezza che si costruisce lentamente, giorno dopo giorno,
esercitandosi alla promessa di non perdersi, mai. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">E allora mi viene
in mente di nuovo una delle cose più belle scritte da Chiara Cecilia Santamaria
per sua figlia <a href="http://machedavvero.it/2012/07/come-aria/">“Come aria”</a></span> </div>
<br />
<span style="color: #333333; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 150%;">“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Com’è diverso quel sentimento che mi sarà
sempre estraneo, quello di attaccarsi al neonato come ad una proprietà e
sentirsi complete solo con una piccola appendice al fianco, e come è intenso e
nuovo questo, quello di avere una figlia che è una bambina né grande né
piccola, che capisce i sentimenti e ti ragiona con la voce sottile, ed inizia
ad andare per il mondo. Inizi a lasciarla per il mondo, perché sai che è sui
gradini dell’indipendenza che si costruisce l’amore buono. Anche se il mondo è
solo il tuo Paese al di là della Manica, anche se è una casa conosciuta. Com’è
strano vederla sbracciarsi dall’altro lato dei controlli, avere gli occhi un
po’ lucidi e pensare che, forse, il tuo obiettivo è fare in modo di non
mancarle anche quando le manchi. Essere una certezza talmente forte da
resistere alle distanze. Quelle del tempo e dello spazio. Quelle delle idee e
delle ambizioni. Quelle del carattere. Quelle della vecchiaia. Concederle di
potersi dimenticare di me quando sta bene, senza sentirsi in torto. Sapere che
siamo unite da qualcosa di così forte e necessario da essere invisibile. Come
aria. Com’è difficile, per i genitori, accettare che i figli vivano lontano da
loro. E com’è necessario, questo, affinché vivano"</i></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 150%;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"> ........................................ </i></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio richiede agilità, lo
capisci da subito, da quando ad ogni cambio sul fasciatoio devi schivare pipì
zampillanti. E ti servirà quell’agilità negli anni a seguire, per rincorrere un
piccolo corridore a cavallo di ogni mezzo di trasporto: monopattino,
bicicletta, moto cavalcabile. Essere mamma di un maschio richiede formazione
continua. Cosa differenzia una ruspa da una scavatrice? Che super-potere ha
Iron man? E che diavolo mai sarà un camion bisarca?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è mistero, perché
lui è altro da te. La sindrome premestruale avresti anche potuto capirla, il
testosterone è invece un modo sconosciuto fatto di barbe, pomi d’adamo e
polluzioni notturne.<br />
Essere mamma di un maschio è meraviglia e scoperta, perché in fondo i maschi
mica li avevi capiti così bene.<br />
Essere mamma di un maschio è responsabilità e onore di crescere un uomo per bene.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio richiede agilità, lo
capisci da subito, da quando ad ogni cambio sul fasciatoio devi schivare pipì
zampillanti. E ti servirà quell’agilità negli anni a seguire, per rincorrere un
piccolo corridore a cavallo di ogni mezzo di trasporto: monopattino,
bicicletta, moto cavalcabile.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio richiede formazione
continua. Cosa differenzia una ruspa da una scavatrice? Che super-potere ha
Iron man? E che diavolo mai sarà un camion bisarca?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio porta a superare le
proprie paure e repulsioni. Ad esempio quella dei ragni e degli insetti più
ripugnanti che tu possa immaginare. E se non sei aracnofobica, stai sicura che
lui adorerà rettili o anfibi o qualunque cosa ti faccia rabbrividire.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio richiede forza
d’animo, per non morire d’amore quando ti dirà che sei la sua regina e l’unica
donna che vuole sposare. (non temere, cambierà idea!)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio ti aiuta nelle
scelte. Le tute sono tutte blu, grigie o nere, le magliette basta prenderle in
stock, variando tra immagini di moto, barche o super-eroi,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio significa fingere.
Fingere che i suoi regali di compleanno ti piacciano; con fogli impiastricciati
e sculture sbilenche è semplice, quelli ti piacciono davvero. La vera prova è
fingere quando avrà 30 anni e ti regalerà l’ennesimo libro o l’ennesima crema
antirughe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è consapevolezza che
un giorno si vergognerà di farsi vedere nudo da te; a poco vale la consolazione
che almeno non ci sarà più il pericolo di pipì zampillante.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è separazione,
perchè un giorno spiccherà il volo e ti chiamerà una volta a settimana. E
proprio il fatto che non ti chiami 3 volte al giorno significherà che hai fatto
un ottimo lavoro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è mistero, perchè
lui è altro da te. La sindrome premestruale avresti anche potuto capirla, il
testosterone è invece un modo sconosciuto fatto di barbe, pomi d’adamo e
polluzioni notturne.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è meraviglia e
scoperta, perchè in fondo i maschi mica li avevi capiti così bene. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 15pt;">
<span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;"></span><span style="font-family: "inherit","serif"; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Essere mamma di un maschio è responsabilità e
onore di crescere un uomo per bene.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-62516971291667150752016-04-22T04:10:00.003-07:002016-04-22T04:10:52.274-07:00Apologia breve dello “sticazzi” e critica pura al “Ciaone” by Bill, sii come Bill…
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Conoscete Bill ?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Il
meme virale che su Facebook ritrae l’utente dei social in diverse situazioni
quotidiane dando, attraverso esilaranti vignette, una sorta di “modus vivendi”
all’insegna dell’intelligenza e della correttezza? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Bill rispetta le code e
quando va in bici si mette in fila indiana per non ostacolare gli automobilisti
, Bill non stalkerizza gli amici su Facebook, se fuori piove e Bill è su
Facebook non pubblica stati come “Che pioggia!” perché sa che tutti hanno le
finestre….«Bill è intelligente, sìì come Bill».</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Sostanzialmente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bill è un omino stilizzato geniale nella sua stupidità - da quando il
suo disegnatore <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Eugeniu Croitoru</span> ha
aperto la pagina “Be like Bill” ha ottenuto un milione e mezzo di like- che,
stigmatizza alcuni comportamenti diffusi nei social e propone, invece,
di seguire l’atteggiamento ovvio che si dovrebbe tenere nelle situazioni normali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Ovvio, direte, voi. Non così ovvio. L’invito
ad essere come Bill, è l’invito ad essere intelligenti, o perlomeno, adottare
comportamenti non idioti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ora che ho
spiegato chi è Bill, credo che scriverò al disegnatore per chiedergli di creare
una vignetta con Bill in favore dello "Sticazzi" e, contro l’uso improprio del
"Ciaone". La filosofia dello Sticazzi racchiude un mondo: è la presa di coscienza
della finitudine umana e l’accettazione del non poter avere tutto sotto controllo.
Quindi:dove non si arriva si mette un punto e Dio vede e provvede. Io di più non posso
fare. Dietro il Ciaone c’è, invece, la presa per i fondelli dei piddini contro chi ha
votato al referendum- io non sono andata, per scelta ponderata e convinta- e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si nasconde la politica del “sotto l’hashtag
niente”, “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">frammenti di pensiero scomposto
lanciati nella rete come proiettili volti ad offendere la logica e la serietà:
parlamentari come <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">animatori del Club
Med</span> che intrattengono gli elettori con lo sketch della trivella. Nasce
così una nuova figura politica: lo scrannista. Lo<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> scrannista </span>è la versione politica del tronista di Uomini e Donne:
seduto comodamente sul suo scranno -giusto il tempo della diretta sul canale
Sky della Camera e poi via pronto per un talk show- il figlio della
rottamazione va a dare mostra di sé sfoggiando la sua assenza di contenuto”. Sono
sicura che Bill<span style="mso-spacerun: yes;"> , se parlasse, </span>direbbe sicuramente, sticazzi,
e mai ciaone. </i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Bill è intelligente, sii come
Bill…<o:p></o:p></span></i></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 12pt; text-align: justify; vertical-align: top;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p> </o:p></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-QRVxhLI_RqA/VxoFHjHcINI/AAAAAAAABhI/Xt-0RwNyRrEpWK01ZMB7lYynr2HTuIHCACLcB/s1600/il-meme-sii-come-bill_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="316" src="https://3.bp.blogspot.com/-QRVxhLI_RqA/VxoFHjHcINI/AAAAAAAABhI/Xt-0RwNyRrEpWK01ZMB7lYynr2HTuIHCACLcB/s320/il-meme-sii-come-bill_3.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
</div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-33796573267814181702016-03-07T06:01:00.000-08:002016-03-07T06:01:01.863-08:00La crisi dell’età di mezzo
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Quel
momento in cui, niente è come sembra<o:p></o:p></span></div>
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">L’età
di mezzo, quella tra i quaranta e i cinquanta anni ha il puzzo della nostalgia,
l’irrequietezza dell’adolescenza e la smania della vecchiaia. Un disastro per
l’equilibrio di una persona. Chi dice che l’adolescenza sia un’età problematica
e complessa, disturbata da grandi cambiamenti, non conosce, ancora, quella di
mezzo, inquinata profondamente da contraddizioni e incoerenze. L’età di mezzo,
è, infatti, l’età delle crisi nostalgiche per aver perduto lo smalto della
giovinezza, per aver perduto, la giovinezza. E’ l’età dei bilanci, ma anche il
suo contrario, l’età in cui ci si sente ancora al centro, con la voglia di
rimettersi in gioco, perché non si ha niente o quasi niente da perdere e tutto
da guadagnare. E’ l’età dell’indulgenza, ma anche no. L’età in cui, impari in
qualche modo a volerti bene, pur odiando i tuoi difetti. Insomma è come un fare
pace con le tue plurime personalità, come se Psicho, finalmente, perdonasse sua
madre, senza volerla accoltellare nella doccia, una sera sì, e l’altra pure, ma
gli rimanesse dentro l’istinto di strangolarla.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">“Jung
afferma che durante questa stagione dell'esistenza "si prepara una
profonda modificazione dell’animo umano", mentre Erikson la definisce
"una svolta necessaria, un momento in cui lo sviluppo deve procedere in un
senso o nell’altro". <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Se
l’età di mezzo viene anche chiamata “il demone di mezzogiorno”, fatevi una
domanda e datemi una risposta, perché in questo periodo, io ne ho davvero poche<i style="mso-bidi-font-style: normal;">. <o:p></o:p></i></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Un fatto è certo: p</span></i><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">referiamo
riconoscerci in definizioni, tipo, “le quarantenni” o “le cinquantenni”, perché
l’espressione“signore di mezza età” non ci va proprio, giù…a dispetto delle
lotte che ingaggiamo contro il tempo, per fermare l’inarrestabile generale
perdita di tono. Un tono che, non è solo epidermico ma diffuso.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Di
tutte quelle battaglie che, a una certa età si vincono, per raggiunta saggezza
e pervenuta maturazione, io sono ancora in balia. Personalmente, non ho fatto
pace con niente, né con il mio corpo, né con le mie idee e mi arruolo in guerre
con me stessa, dal sapore punitivo. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Invidio, in senso benevolo eh, le amiche che,
paghe di loro stesse, si accettano, pregi e difetti compresi, che hanno
eliminato le diete, che amano le loro rughe, che sono positive e accolgono di buon
grado il fatto che, non avranno mai il culo di Belen, la capoccia della Hack,
il talento della Austin. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Io, invece, alterno, periodi di depressione, a cadute
libere di motivazione, mescolo urgente bisogno di cambiamento, alla ricerca di nuovi
stimoli, nuovi settori, nuove sfide. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Poi, di nuovo, impasto paure, nei
confronti della morte, della mia e dei miei cari. La paura di essere troppo
vecchia per il mio bimbo ancora piccolo, il timore di non aver fatto nulla di
davvero importante, insieme alla sensazione che, ormai, sia tardi per qualunque
altro tipo di scelta. E mi trovo a chiedere, come a quindici anni, chi sono,
cosa voglio, cosa può promettermi un futuro, già vecchio? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Irresponsabile? Sì.
Immatura? Sì. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Imparare ad accettarsi? <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Magari.
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Chissà, con il tempo…<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 7.5pt; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p> </o:p></span></i></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-44208083058378941602016-02-25T03:24:00.000-08:002016-02-25T03:24:23.747-08:00La logica dell'amore
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Come
si misura la dimensione di un amore, la sua crescita o il suo decremento? Con
un termometro che ne rilevi la contrazione o lo sviluppo? Con la determinazione
di indicatori capaci di valutarne l’estensione, la superficie, la profondità?
Oppure, stimando le emozioni?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">E,
come si stima l’impatto di un’emozione? L’influenza di una nostra azione
sull’altro, o la conseguenza di quella dell’altro su noi? Controllando la
presenza, la vicinanza, i messaggi, i gesti?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Riflettevo
su questo da giorni quando, questa mattina mi sono imbattuta in un articolo di
Viviana Ponchia sulla Nazione che scrive a proposito del rapporto tra Massimo
Bossetti, in carcere per il presunto omicidio di Yara Gambirasi e sua moglie
Marita. Riporto alcuni brani dell’articolo della giornalista, senza entrare
volutamente nel caso, solo perché alcuni passaggi mi hanno colpito, in
riferimento alla mia domanda iniziale: Come si misura un amore? Lo faccio, nel
pieno rispetto di una vicenda dolorosissima. Ma, trovo molto bello il modo di
descrivere la routine di un rapporto, indipendentemente dal rapporto nello
specifico, che è fatta di mille piccoli gesti che, day by day, costruiscono, a
mio avviso, la logica dell’amore.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">“Tre figli, la biancheria
sporca che si mescola nello stesso cesto. I conti da far quadrare in due. Le
sere, tutte uguali, cementificate in una banalità felice. E quell’abilità che
non si apprende sui libri, il talento di tradurre uno sguardo, un piccolo
cedimento del sorriso. A forza di stare insieme si diventa chiaroveggenti, il
pensiero dell’altro è il lenzuolo con macchie e strappi che gli altri non
vedranno mai. Si passano le notti nello stesso sogno. Abitudini, strategie: uno
scambio per contagio. Certi matrimoni sottopongono i partecipanti a
modificazioni antropologiche. Per affetto o necessità si diventa gemelli
siamesi, legati dal cuore o dalla testa. Si va avanti come nel tango, eretti e
sincronizzati finché la musica suona”.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Si
batte un tempo in due e se uno inciampa, si aspetta. La scansione ritmica è, a
volte, data da ciò che sente il cuore.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Deduco
quindi, che, l’amore si misuri con un metronomo. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Che
lo si veda o lo si senta, non ha importanza, a patto che, come Fossati insegna,
qualunque amore che si faccia più vicino al cielo, nasconda l’orizzonte e poi
ancora, cielo. <o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-24651732146850280362016-02-05T02:37:00.006-08:002016-02-05T02:37:54.765-08:00Un tema su cui non ho certezze
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Torno,
con una certa irrequietezza, a parlare di argomenti vicini ai motivi per i
quali, questo blog è nato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Maternità</span></b><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">,
nelle sue diverse declinazioni, nelle sue innumerevoli sfumature, nei suoi
diversi significati. O forse, più precisamente, di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Gravidanza</b>, nelle sue diverse declinazioni, nelle sue innumerevoli
sfumature, nei suoi diversi significati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lo faccio, riportando la riflessione della
scrittriceMichela Murgia, sulla maternità surrogata che, dopo giorni di
scelleratezze e stupidità lette ed ascoltate, urlate dai fedeli sostenitori del
family day, da alcune correnti femministe, dagli oltranzisti difensori della “famiglia
tradizionale”, mi sembra il ragionamento più serio ed onesto, fin’ora
affrontato.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">La
riflessione della Murgia nasce dall’appello contro la "maternità
surrogata"presentato da un pezzo del <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>movimento <a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/12/09/news/cosa-resta-di-se-non-ora-quando-e-perche-le-femministe-si-sono-divise-1.242733"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;">Se non ora
quando</span></a> -l’associazione Snoq Libere- che <a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/12/04/news/Appello-femminista-contro-l-utero-in-affitto-e-ce-chi-dice-e-sbagliato-1.242261"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;">ha aperto il
dibattito a sinistra</span></a>, denunciando i rischi di quello che viene
appositamente descritto come «utero in affitto». La Murgia non ha firmato l’appello,
spiegando in un corretto, integro e schietto ragionamento, la sua posizione. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span></o:p></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">“Da settimane mi ronza in testa
il fastidio legato all'appello firmato da molte donne (e tra loro molte che
stimo e con cui ho condiviso percorsi), ma che io mi sono rifiutata di firmare,
come tante altre. Non ho scritto ancora il perché e la ragione è che il perché
è complesso e richiede molta e collettiva elaborazione, che sospetto siano
alcuni degli aggettivi con cui non si può definire il percorso che ha condotto
alla stesura dell'appello di Snoq Libere. Vorrei iniziare l'anno condividendo
in post differenti alcune riflessioni che ho fatto in questi mesi sul tema,
cercando il più possibile di isolare le direttrici del discorso per affrontarle
con la minima confusione possibile, e intendo la mia, dato che questo è un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">tema su cui non ho certezze</b>”<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Prima
di cominciare a discutere di maternità surrogata penso che andrebbe definito
meglio cosa dobbiamo intendere per <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">maternità</span>
nel 2016. Se con essa ci riferiamo alla dimensione fisica e/o spirituale che
unisce al desiderio procreativo <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la
disposizione ad assumersi la responsabilità genitoriale su una vita altrui,</b>
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">è escluso che essa si possa surrogare</span>,
giacché è un atto di volontà e consapevolezza personale non alienabile.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">È
fin troppo <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">ovvio dire che non basti
restare incinte per parlare di maternità</span>, ma forse non è altrettanto
ovvio ricordare che questa affermazione è una conquista civile piuttosto
recente. Per secoli siamo state infatti madri per forza, impossibilitate a
sottrarci al percorso del sangue e alle funzioni collegate, se non a prezzo di una
fortissima condanna sociale. Sono state le lotte del <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">femminismo del secolo scorso</span> a costringere la società a ripensare
la maternità fino a definire <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">madre solo
quella che accetta di esserlo</span>, trasformando in scelta individuale ciò
che era un destino collettivo.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Non
è quindi tollerabile oggi in un discorso serio sentir definire “maternità” il
processo fisico della semplice gravidanza, che in sé – e lo sappiamo tutte –
può escludere sia il <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">desiderio
procreativo</span> sia <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la disposizione
ad <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">assumersi la responsabilità e la
cura</span> del nascituro</b>. Di conseguenza è improprio discutere anche di
maternità surrogata. Si può discutere invece di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">gravidanza surrogata</span>, purché resti chiaro che si tratta di
qualcosa di profondamente diverso. Operare questa distinzione è tutt’altro che
ozioso, perché la legge italiana – entro i limiti che conosciamo – permette già
ora a una donna che resta incinta di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">scindere
i due processi</span> e agire per rifiutare il ruolo indesiderato di madre, sia
attraverso l’interruzione di gravidanza, sia attraverso la rinuncia permanente
a curarsi del neonato.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Chi
si oppone alla gravidanza surrogata chiamandola “maternità” e adducendo come
motivazione l’unicità insostituibile del legame che si stabilirebbe tra
gestante e feto sta ponendo le condizioni perché gravidanza e maternità tornino
a essere inscindibili e quella sovrapposizione torni a essere usata contro le
donne SEMPRE, ogni volta che per i motivi più svariati provassero a scegliere
di non essere madri.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><u><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Reintroducendo
nel dibattito la <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">mistica deterministica</span>
del “sangue del sangue” non si sta quindi mettendo in discussione solo
l’ipotesi della surrogazione gestazionale, ma anche alcuni comportamenti che
sono già normati come diritti nel nostro sistema giuridico, cioè l’<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">aborto</span> e la possibilità di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">rinunciare alla potestà genitoriale</span>,
per tacere dell’<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">adozione</span>, legame
di pura volontà che in questo modo – non originandosi “dall’avventura umana
straordinaria” della gravidanza – tornerebbe nell’alveo delle maternità di
serie B. <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Sbalordisce dunque che a
utilizzare la categoria del legame naturale siano donne che si richiamano al
percorso femminista</span></span></u></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">.<o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">La
motivazione è evidente: proprio perché <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">un
essere umano non è una merce</span>, in nessun caso il denaro versato alla
donna gestante può essere considerato un corrispettivo per il bambino, ma
sempre e soltanto una <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">remunerazione
della sua gestazione</span>. Si paga il tempo, si paga il rischio, si pagano le
assistenze, ma <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">non si compra il
nascituro</span>, la cui cessione avviene per pura volontà da parte di colei
che ne è a tutti gli effetti la madre fisica. <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Non importa di chi sono gli ovociti e lo sperma</span>: anche la gestante
ci mette del suo, non è un mero corpo attraversato. Non importa nemmeno quanto
è costato il processo: il risultato sarà comunque un dono, che può restare in
mano alla sola persona che ha il diritto di considerarlo proprio fino a quando
non rinunci spontaneamente a farlo.</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 150%;"> <o:p></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">La
discriminante in un ragionamento da credenti non può dunque essere “quanto
voglio il figlio”, che è un desiderio legittimo sia sul piano emotivo che sul
piano simbolico, ma <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">“quanto sono
disposta a usare il corpo di un’altra per ottenerlo”</span>. Che lei me lo
conceda è relativo: il bisogno economico potrebbe spingerla a farsi mia schiava
come Bila lo fu di Rachele e in questo non c’è autodeterminazione. La mia a
prezzo della sua… è accettabile? Ed è <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">autodeterminazione</span>
il pensiero che mi impedisce di percepirmi pienamente donna se non divento
anche madre? Non lo so, perché questa spinta a riprodurmi non l’ho mai
avvertita dentro di me al punto da considerare un’ipotesi del genere. So però
che davanti al desiderio di<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> un’amica</span>,
di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">una sorella</span> del cuore, <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">quello che non ho chiesto mai a un’altra per
me stessa, lo farei io liberamente per lei</span>. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">E non vorrei che esistesse una legge che mi dicesse che non posso farlo”.<o:p></o:p></b></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Personalmente,
quello che trovo di più bello in questa lunga considerazione, è la certezza di
non avere certezza in materia e, di conseguenza, l’umiltà di dire “non lo so”,
ma se lo sapessi, vorrei poter essere libera di scegliere.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span></o:p></span></i></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #666666; font-family: "Century Gothic","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><o:p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span></o:p></span></i></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-86204464447269050202015-12-30T02:45:00.001-08:002015-12-30T02:45:57.050-08:00Conversazione tra moglie e marito, in una buona giornata
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Io: ti amo<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui: ti chiamo<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Io:?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui: nel senso che, le faremo sapere.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Auguro a tutti di avere delle buone giornate che, nei
prossimi 365 giorni nuovi, averne anche solo alcune, è già buona cosa.<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-18888543044163973592015-12-29T08:21:00.002-08:002015-12-29T08:21:37.198-08:00Per sempre
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre, fa paura, ma da anche sollievo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre è impegnativo. Eterno, atemporale.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre è una condanna, ma anche il suo
contrario. </span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Assolve dalla precarietà.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre è definitivo, immutabile. Eppure, niente
lo è davvero. Perché alla fine, si è <strong>sempre</strong> in tempo, per ripensarci.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre, è tanto, tantissimo. Per sempre è dalla
luna e ritorno.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Per sempre è così zeppo di significato che le parole
non lo contengono.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Scusami, quindi, se ti amerò per sempre. Ma sono tua
madre.<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-78435340972640766262015-12-18T05:09:00.001-08:002015-12-18T09:19:29.722-08:00L’infelicità, è una roba seria<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "gisha" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">A Natale l’infelicità pesa di più. Pure alcune parti
del corpo, ma quelle, per ragioni assai diverse dal carico dei propri fardelli.
A Natale, l’infelicità la si vorrebbe nascondere, sottrarre alla vista come al
cuore, dimenticarla, almeno nei giorni di festa. E, invece, è proprio durante
quei giorni che grida più forte. L’infelicità a Natale è insopportabile,
strazia e l’unica cosa che si vorrebbe fare è non vedere, non sentire, fingere
che vada tutto bene. Restare immobili, come statue di sale, fermi a credere che
nessuno piange nessuno.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "gisha" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">L’infelicità è una roba seria, non la lavi e non la
levi via, neanche con la candeggina. Neanche il più sofisticato sistema di
pulizia riuscirebbe ad addolcirne il fango, manco la signora Luisa, quella che
veniva presto, finiva presto e non puliva mai il water.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "gisha" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">L’infelicità non si vorrebbe mai vedere nei volti
dei bambini, negli occhi dei vecchi. Trafiggono come lance, certi sorrisi negati. E’
sbagliato pensare che sia solo appannaggio di alcuni, dannatamente erroneo,
credere però, in una sua eguale distribuzione. L’infelicità è una vecchia e
sporca infame. L’indegna compagna di molte vite. Tocca chiunque, ma su qualcuno
si ferma, si attacca e come un cancro dilaga e alberga. Tanto che a un certo
punto, non sai più quale sia la sua origine e se si possiedano gli strumenti
per combatterla. A Natale non siamo tutti più buoni, siamo solo tutti più
stanchi. E chiediamo umanamente una tregua, una pausa miracolosa che calmi
anche gli animi più derelitti.<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-34175714988169243782015-12-11T05:28:00.001-08:002015-12-11T05:28:56.394-08:00Il peggio di...
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Peggio di un gruppo di whatsapp composto
principalmente da donne, madri dei compagni di scuola del proprio figlio, c’è
solo:<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Essere la
rappresentante di classe della scuola del proprio figlio;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Accorgersi che il latte
è scaduto dopo che lo si è messo e bevuto nel caffè;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Acquistare una tinta
per la ricrescita, pensando di risparmiare i soldi spesi dal parrucchiere, sbagliare
colore della tinta, per distrazione, andare dal parrucchiere spendendo il
doppio di quanto avresti speso se fossi andata per fare la tinta per la
ricrescita, rimediare al danno fatto, facendone uno di più ampie dimensioni;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Il sugo di pomodoro
sugli spaghetti al tartufo nero;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Il “sa di tappo” del
Masseto tenuta dell’Ornellaia 2011;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Chiedere soldi alle
madri dei compagni della classe di tuo figlio per regalo di Natale per le maestre;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">La mozzarella della
pizza a trancio che rimane attaccata alla carta;<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Il correttore t9 che si
prende troppe libertà, a cui vorrei dire che, a</span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"> volte, stronzo, non è strano, è proprio stronzo. <o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-17097501842734288762015-12-09T05:28:00.003-08:002015-12-09T05:28:35.024-08:00Salviamo Santa Claus
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Personalmente, la polemica presepe no, presepe sì,
recita no, recita sì, crocefisso no, crocefisso sì, nelle scuole, mi fa lo
stesso effetto di quando, da ragazzina, vedendomi negato un desiderio, facevo
del tutto per realizzarlo. Abbraccio con entusiasmo l’idea di uno stato e di
una scuola laica, ma odio che mi si impongano scelte contrarie ad una bonaria
tradizione per non suscitare la sensibilità altrui, quando, quotidianamente,
l’emotività, la delicatezza e l’impressionabilità è messa a dura prova da
atteggiamenti e fatti ben più gravi di una recita di bambini che cantano la
fratellanza con cappellini rossi e pon pon bianchi. Io sto con Santa Claus e lo
difenderò a spada tratta, anche a costo di perdere consenso. Quest’uomo che
esiste nell’immaginario collettivo di adulti e piccoli, esplosione del rito
dell’attesa, dell’atto magico del credere, indipendentemente dal credo
religioso, incarna la possibilità che qualcosa di bello possa sempre accadere.
E’ l’icona della possibilità, della speranza. E’ desiderio, aspettativa, sogno.
E’ il cuore che batte, misto a paura. Mi avrà portato i regali? Come mi avrà
giudicato? E’ adrenalina, è memoria che si fa rappresentazione e ricordo e mattone
per la propria crescita. E mi rivedo piccola, nascosta in camera insieme ai
miei cugini, con i muscoli contratti a spasimare per un sogno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Risento nelle
orecchie il rumore di gesti buoni, simulati per amore. E quel brivido lungo la
schiena che sa di eccitazione e desiderio, cocente ieri come oggi, lo abbiamo
provato, uguale, in altre mille situazioni. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sappiamo bene quale importante ruolo svolga la
memoria nello sviluppo di un individuo. Purtroppo, però, spesso lo
dimentichiamo. Abbiamo complessi meccanismi di conservazione e distruzione dei
ricordi, impalcatura invisibile delle nostre personalità, che ci rende quello
che siamo. E, se ci riflettiamo bene, i ricordi più belli sono legati alla
possibilità del cambiamento.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Inside out,
il delizioso film sulle emozioni della Pixar, insegna l’importanza dei ricordi
base e Babbo Natale, è, un ricordo base. Come lo è la scoperta della sua
inesistenza, prima ruga della fragilità di un genitore, prima crepa della sua grandezza,
agli occhi di un bimbo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tutto il
resto è archivio che va spolverato, ogni tanto ripulito, qualcosa va gettato,
il più delle volte per sopravvivenza, ma mai e poi mai, qualcuno dotato di buon
senso, penserebbe di cancellare un ricordo base. Perché i ricordi base sono i
pioli delle cose belle che abbiamo vissuto. L’odore di nostra madre, o di
nostro figlio. La sensazione della prima cosa bella, vista, provata. Il primo
bacio, la prima perdita, il suono delle voci familiari, l’incanto di un momento
che si fa felicità. Sono quelle cose che restano lì e ci rendono quello che
siamo. Il baule dal quale attingere ogni volta che, un dolore o la nostalgia ci
trapassa, senza sapere bene verso quale direzione. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ricordi base,
impalcatura, scheletro del nostro essere.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I ricordi
base sono universali, indipendentemente dal credo, perché uguali sono le
emozioni, identico e doloroso il percorso per diventare grandi, più fluido e
sereno, per chi, però, possiede una speranza. E Babbo Natale è questo”</span><span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni;"> è un
atto di fede nel domani”, credere con ottimismo che qualcosa può e deve essere
migliore. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni;">Speranza<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> di tutti. Pure di chi non crede. <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;">Save the Christmas. Save Santa Claus<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Gisha","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Aharoni; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-8485780161497249102015-11-30T05:49:00.003-08:002015-11-30T07:31:34.312-08:00C'eravamo tanto amati<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Mi domando: dove va a finire tutto l’amore provato,
quando una storia finisce?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Voglio dire, tutta quella roba che sembra strappare
la pelle, esplodere il cuore, rizzare i capelli, dove va messa, quando poi lui
o lei, non la vogliono più?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Che tu vorresti trovargli un posto, a tutto quel ben
di Dio, che ti sembra assurdo doverlo gettare nella spazzatura con il
residuale, magari di mercoledì, che è un giorno sciocco per gettare nell’inceneritore
gli amori finiti. E te ne stai a pensare che è proprio uno spreco, buttarlo
tutto quell’amore, ma è come un montone foderato di lapin venduto in saldo il
20 di agosto. Bello, eh, ma un po’ troppo caldo. Magari là fuori c’è pure
qualcuno che pensa che sia un ottimo affare.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco, dove lo si mette un amore grande, che sembrava
proprio tale e non un semplice calesse e forse era proprio amore, ma ora, non
lo è più?<o:p></o:p></span></div>
-<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Che mica tutti son bravi a raccogliere i pezzi,
non tutti riciclano amori stropicciati e pochi riescono a trasformarli in nuove
energie. Qualcuno scrive, altri dimagriscono, qualcuno beve, di solito quelli
che dimagriscono non bevono, oppure bevono e dimagriscono e smettono di
mangiare e pure di respirare. Perché gli amori finiti sono come i lutti senza i
morti. Più o meno diceva così la mia amica Barbara. Piangi cadaveri che non ci sono. E neanche puoi inscatolare, come nei
traslochi pezzi di amore dentro pacchi numerati con la scritta su “fragile”.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Dovrebbe esserci un paradiso per gli amori finiti, un giardino di fiori dove
stanno i sentimenti terminati. Lì potrebbero vivere ad oltranza, sollevando noi
umani dal cercare un cazzo di posto dove infilarli per non scoppiare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Possibile che nessuno ci abbia mai pensato?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">P.S.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Io sto bene, almeno, per il momento!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-63372883817978249162015-11-24T05:00:00.002-08:002015-11-24T05:00:45.059-08:00Ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><span style="font-family: Times New Roman;">
</span></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Da bambina, a casa mia, era normale consuetudine
fare il gioco del letto che vola. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si saliva sul letto grande, quello dei
genitori e mia madre, con me e mio fratello a lei avvinghiati, facendoci
chiudere gli occhi, ci iniziava ad un fantastico viaggio fuori dalla finestra.
Ne ho parlato nel mio primo libro, “Resta dove sei” e forse anche qui, in
qualche post datato ma, avendo una certa, perdo colpi. Non vogliatemene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Insomma, torno sull’argomento, perché, il viaggio ad
occhi chiusi sul letto volante, mi ha insegnato a vedere oltre il visibile. Per
farla breve, si apriva la finestra, ci si stringeva, tante volte fossimo caduti
per le correnti d’aria fredda e ci si innalzava, su, su. Niente a che vedere
con un viaggio in aereo, eh. Il viaggio sul letto volante era cosa assai
diversa. Perché il nostro letto volante era più di un semplice mezzo di
trasporto. Era dotato di personalità, di intelligenza e sentimenti propri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Come il tappeto volante del film Disney Aladdin.
Avete presente? Possedeva la strana intelligenza, che, unita a quella di mia
madre, permetteva di vedere le meraviglie del mondo, immaginando paesaggi,
persone, ambienti e storie. Storie sopra le nuvole, sotto. Storie gialle,
rosse. Storie odorose. Forse da lì è nata la mia voglia di scrivere e
raccontare, anche senza la penna in mano o la tastiera davanti. Così, i cieli del
mondo e i paesaggi sotto, non hanno più avuto segreti per la mente di una
bambina in cerca di ispirazione. Un letto coraggioso, il nostro, folle nel suo
genio, caldo e soffice. Il tutto lo devo, però, a mia madre. Donna di stravagante
inventiva che malgrado le sberle della vita, crede ancora che nei boschi
abitino, folletti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Grata di questa esperienza, ho provato a riproporre,
con lo stesso entusiasmo, il medesimo gioco a mio figlio, il quale,
candidamente, mi ha risposto, guardandomi come se fossi matta che, i letti non volano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quale parte della frase “dona a chi ami ali per
volare, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>radici per tornare e motivi per
rimanere*” <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>devo approfondire?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">*Dalai Lama<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-26424664318077985352015-11-23T06:38:00.001-08:002015-11-23T06:38:38.237-08:00L'esagerata stima del saluto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hYYrsHZLy6E/VlMkRKJO-9I/AAAAAAAABgM/KCriNsjr38Q/s1600/elisabetta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-hYYrsHZLy6E/VlMkRKJO-9I/AAAAAAAABgM/KCriNsjr38Q/s1600/elisabetta.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3yLtav9HbuE/VlMjK-1RV9I/AAAAAAAABf8/oZx_VSuaemM/s1600/saluto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-3yLtav9HbuE/VlMjK-1RV9I/AAAAAAAABf8/oZx_VSuaemM/s320/saluto.jpg" width="240" /></a></div>
Il saluto della regina Elisabetta, a mio avviso, è sopravvalutato.raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-80447233943708809942015-11-19T02:20:00.000-08:002015-11-19T02:20:03.266-08:00I giorni tristi
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Adesso, vieni qui che, ti devo spiegare una cosa
importante.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">La ragione non sta mai da una sola parte.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si sposta di continuo. Una volta è sopra, una volta
è sotto, a volte a capo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">L’importante sarebbe che, una volta a capo, la gente
sapesse davvero ricominciare un nuovo rigo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Come quando tu cerchi una pagina bianca per iniziare
un disegno, che se è sporca di un tratto nero, non va bene, la vuoi nuova e
intonsa.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Intonsa? Che non è stata usata, non è stata
tagliata, ma anche che non è mai stata letta. Insomma vuoi che sia pulita.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Di pulito, in questi giorni, non c’è niente.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Che giorni sono, questi?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Giorni tristi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Come quando Tristezza prende il comando in Inside
out?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Più o meno. Non proprio.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Hai presente quando tu giochi alla guerra con i
super eroi?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Hai presente quando quelli buoni, combattono contro
quelli cattivi?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco, bravo. Hai presente Hulk?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Lui è verde, enorme, fortissimo e soprattutto quando
è arrabbiato, spacca.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando spacca, succede che rompa le cose, le case,
che schiacci qualcuno. Ma Hulk è anche Bruce, quello innamorato di Betty, lo
scienziato.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quello buono, insomma, che diventa cattivo, solo
perché gli hanno iniettato i raggi gamma.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ecco, insomma. Esistono alcune persone che nascono
buone, ma che diventano cattive.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Perché gli hanno iniettato i raggi gamma?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">In un certo senso. Gli hanno immesso tanta rabbia.
Di quella che fa esplodere, di quella che fa rompere. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ah, ho capito. Ma poi si pentono?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Non sempre. Non tutti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Non mi interrompere. Fammi andare avanti che perdo
il filo. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Altri nascono cattivi e basta e altri ancora, che
sembrano buoni, per difendere le proprie posizioni, diventano cattivissimi e
fanno del male.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Non ho capito.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Neanche io.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ok. Riproviamo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">A te, piacciono tanto i dinosauri. Hai presente
quando vivevano i dinosauri e non c’erano gli uomini?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Bene. Poi i dinosauri si sono estinti e sono venuti
gli uomini. Siccome però, si sentivano soli, ognuno a vivere nella propria
caverna, hanno deciso che era meglio vivere insieme. Per vivere insieme, però,
si sono a accorti che dovevano rinunciare a qualcosa, a fronte di una vita
bella insieme. Come quando partiamo per andare in vacanza. Non possiamo portare
tutti i tuoi giochi, allora tu rinunci a qualcosa, come mamma e papà, per
entrare tutti insieme nella casa al mare che ci accoglierà. Bene.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Posso avere un ovetto Kinder?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Non ora.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Insomma. Quando gli uomini decidono di vivere
insieme formano una grande famiglia che, poi diventa una città, poi un paese,
poi uno stato, poi più stati, fino a formare il mondo e devono avere delle
regole da rispettare. Ti immagini se tutti volessero fare quello che gli pare o
prendere le cose degli altri?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma non si fa!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">No, non si dovrebbe.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Comunque. I giorni tristi sono quando le persone
vogliono prendere le cose degli altri. E le prendono con la forza. Le prendono
facendo male e spesso ci rimette chi non c’entra. Non solo quelle materiali,
soprattutto quelle che non si toccano. Tipo la speranza, i sogni, la
possibilità del cambiamento. A te non piace quando gli altri ti tolgono le cose
con la forza? Ecco, neanche ai grandi. Hai presente quando a scuola ti arrabbi
perché c’è quel bambino che è più grosso e fa il gradasso forte della sua
statura?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Chi, Adam?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Si, Adam. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Beh, di Adam ne è pieno il mondo. Ci sono tanti
tanti Adam, Pietro, Giovanni, Pincopallo<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>che, per tanti motivi, proveranno sempre con la forza, ad imporre le
proprie ragioni.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">E allora io gli do un pugno.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">No. Tu gli dai un pugno solo per difenderti. Tu hai
la testa e devi ragionare. Tu sei più il più forte perché hai una bella testa,
con tanti ricci biondi e tanti pensieri. Usali. Sempre.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche quando avrai paura, anche quando gli altri
tenteranno di farti un torto.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Dopo il pugno glielo posso dare?<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-48826122229654831152015-11-03T08:39:00.001-08:002015-11-03T08:39:04.384-08:00La responsabilità, uccide<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hM-wLsMdr44/Vjji7pvE2dI/AAAAAAAABfU/1KoHNqZljeU/s1600/responsabilit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="608" src="http://3.bp.blogspot.com/-hM-wLsMdr44/Vjji7pvE2dI/AAAAAAAABfU/1KoHNqZljeU/s640/responsabilit%25C3%25A0.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Questa è la mia modalità attuale...raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-27751739597963244092015-10-08T07:11:00.003-07:002015-10-08T07:11:59.675-07:00Il matrimonio fa bene all'amore
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ma tu, mi ami?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ti amavo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">E quando,
precisamente, hai smesso di farlo?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quando mi hai
sposato. Se mi avessi voluto bene, bene davvero, non mi avresti sposato.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-23050539193912050472015-10-06T03:20:00.007-07:002015-10-06T03:21:00.001-07:00Teoria anti boomerang
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quelle cose che ti colpiscono come una
bistecchierata di ghisa in piena faccia, come l’ultimo scroscio d’acqua
proveniente da una grondaia nascosta sui capelli di recente piastrati, come
una cacca di piccione sulla maglia nuova appena acquistata. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Quelle cose che non
ti aspetti, che ti percuotono, battendo dove il dente duole, quelle che
tornano, inaspettatamente, ma anche un po’ aspettatamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Come un boomerang,
che se non riesci a schivarlo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ti prende
in pieno, mentre è in volo, mentre percorre distanze e traiettorie che sembrano
essere lontane dalle tue, eppure, arriva sempre a colpire nel segno.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Bisognerebbe avere una preparazione tecnica atta a schivare i colpi bassi, ma
anche quelli alti, andare a scuola di arti marziali puramente difensive anti
boomerang. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Una pratica con una precisa filosofia e spiritualità alla base.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Bisognerebbe sviluppare la capacità di autocontrollo nelle situazioni
boomeranghesche, che a mio avviso, dovrebbero esplodere non tanto il concetto
dell’uso efficiente dell’energia positiva e del rispetto dell’avversario,
quanto piuttosto, il concetto del vaffanculo, contrario all’armonia nel suo
insieme, ma tanto liberatorio.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-77466904056865646612015-10-01T01:59:00.002-07:002015-10-01T01:59:14.466-07:00La sposa era bellissima
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Un articolo dell’Huffington Post che parla di un
semplice gesto d’amore, ha riaperto vecchie ferite. Un padre biologico ferma il
matrimonio per chiedere al patrigno di accompagnare la figlia all'altare. Protagonisti:
Todd Bachman, padre biologico della sposa e Todd Cendrosky, patrigno della
ragazza e compagno attuale della madre di lei.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Così al momento di accompagnare la sposa all'altare-
quel momento così intimo e profondo del rapporto di un padre ed una figlia che,
sancisce il passaggio di un testimone, l’avvicendamento di ruoli e l’atto
supremo di amore di un genitore nei confronti della propria figlia- il padre
biologico si è voltato, è andato incontro a Todd Cendrosky, l'ha preso per mano
e l'ha voluto al fianco suo e della figlia, riconoscendogli la funzione di
padre, in seconda. Al di là del gesto che riconosce al padre una grande
sensibilità e soprattutto la capacità di sapersi mettere da parte, fare un
passo indietro e ammettere l’importanza di una persona che avrebbe potuto
essere un suo antagonista, questo è un gesto bello che fa ricredere sulla bontà
del genere umano e che mi ha molto colpita. Perché mio padre non c’era ad
accompagnarmi il giorno del mio matrimonio. A dire il vero non c’era neanche il
giorno del diploma, né quello della laurea, né alla nascita di mio figlio, ma,
non so perché, la sua assenza mi è sembrata enorme proprio all’altare, che poi
non era neanche un altare dal momento che mi sono sposata con rito civile. E
leggendo sta cosa mi sono ritrovata a singhiozzare come una bambina a cui le si
è spaccato il cerchietto di Hello Kitty. Alcune assenze sono più forti quando
vedi gente intorno a te inzuppata di un dolore che tu, con il tempo e la fatica
hai asciugato con ogni tipo di straccio. Gli stracci sono ancora lì,
appallottolati in qualche dove pronti a sbucare fuori, bagnati come un tempo, in
una giornata di pioggia, davanti ad un altare lontano.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Però, la sposa era bellissima.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2812942688739321641.post-57083305970987578502015-09-24T07:49:00.000-07:002015-09-24T07:49:08.246-07:00Alla sinistra delle cose
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Ho la mania della sinistra. Dormo a sinistra,
cammino alla sinistra delle persone che, se non sanno di questa mia fobia, mi
guardano interdette quando cambio lato, voto a sinistra.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">Anche la mano sinistra mi è particolarmente
simpatica, sempre all’ombra della destra, se non si è mancini. La destra sa fare
tutto, scrive, porta il cibo alla bocca, fa cose. Una perfettina. La sinistra, se ne sta lì
sperimentando attività che, come una sorella maggiore, l’altra sarà sempre più
brava a fare.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Garamond,Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">E forse, è per questa propensione innata verso il
lato sinistro delle cose che credo che il mio cuore, teoricamente adagiato al
centro della cassa toracica, abbia deciso di farsi un po’ più in là e per
questo senta le cose in maniera sbagliata.<o:p></o:p></span></div>
raffaellahttp://www.blogger.com/profile/14701491076330280321noreply@blogger.com0