lunedì 15 settembre 2014

La prima, di tante prime volte


N. B. Post ad alto contenuto di glucosio. Se ne sconsiglia la lettura.


Mi piace l’idea di iniziare le cose con un buon equipaggiamento. Mi fa credere che, le salite saranno meno impattanti. Mi fa sperare che tu le solcherai, cancellandole come dune mosse dalla brezza pulita della mattina. Esistono tanti bagagli. C’è la valigia dei sogni, il fagotto appeso al ramo di un bimbo girovago, la borsa di Mary Poppins. E poi c’è lo zainetto appena comprato. Quello piccolo, quello che contiene le attese, nella tasca davanti, i timori, in quella dietro, così non li vede nessuno, e l’eccitazione messa un po’ a casaccio che, lo riempie e lo fa somigliare a una grossa pancia grassa.

Senza che tu te ne accorga, per renderti più leggera questa prima volta, ci ho messo dentro altre cose.

Piccole e grandi, pesanti e leggere, perché l’inizio sia lieve.

Ci ho messo dentro una promessa, due risate e un pizzico di estate. Ci ho messo dentro un’illusione, il conforto e un po’ di cielo, uno spicchio di sole e uno scudo, pesante e d’orato e un melo.

Ci ho messo le parole di Rodari, un orso buono e un uomo mite, l’omino dei sogni, un lupo vegetariano, la befana e la fata Morgana, un anatroccolo con il motore, un orologio che non conta le ore, una bussola con tante direzioni che potrai prendere tutte, senza esitazioni.

Ci ho messo dentro la certezza che ci saremo, mamma e papà, sempre e comunque, anche dall’aldilà.

Ho messo dentro dei draghi buoni, che sputano fiori e mangiano mentine, briciole di immaginazione e patatine. E poi penne, colori, pennelli, parole e tanti abbracci che ti ricordino che l’amore non stringe come i lacci, ma ti lascia libero di provare e sbagliare e tornare e ricominciare.

Un paracadute che atterri sul morbido, la capacità di sperare oltre il torbido, occhiali da sole che oscurano il brutto, una crostata fatta con lo strutto.

Un pezzo di cielo e di arcobaleno, un po’ di autostima e tanta minestrina che, scalda il freddo della paura, mentre ti stringo la manina.

Ci ho messo dentro le chiavi di un cancello per entrare in un mondo più bello. E poi gli amici, i sentieri da scoprire e le bici, con le rotelle e senza, insieme con tanta, tanta pazienza. Ci ho messo i giochi, i ricordi felici, le onde, l’oceano e quattro mici. La matematica, la storia e la geografia e la cosa più importante, la poesia.

Se guardi bene, quella la trovi da per tutto, se sei bravo anche dentro ad un rutto.

Quelli piccoli e buffi che fai, e mamma ti dice di smetterla altrimenti finisci nei guai. Ci ho messo dentro le facce buffe che facciamo, le smorfie, le storie e un po’ di quello che siamo.

La fatina dei denti e lo smorza tormenti, l’acume, l’ironia che tutto rimpiccolisce e porta via.

E un telefono senza fili per chiamarmi anche senza parlare che il mio cuore saprà sempre udire.

Il coraggio e la fantasia le trovi nella tasca laterale, insieme alle capriole e a braccio di ferro, ai super eroi e a un piccolo ombrello. La verità sta giù nel fondo, pesa un pochino ma chiude un tondo, la forza e la volontà, le ho messe un po’ più in là.

E se ti pesa un pochino, questo zaino prodigioso, dallo un po’ a me che ho spalle forti e li combatteremo insieme, i torti.

Ho dimenticato una cosa importante, di metterci dentro un’isola gigante, che ti ripari dai lampi e dai tuoni, dai tarli della mente e dai tiri burloni.

Mio dolcissimo piccolo principe, che mi chiedi mille perché, non ho mica capito come siamo arrivati fin qui, già davanti alla tua prima volta, e sono io ad avere paura e molta.

Mercoledì ci metteremo in marcia, come l’esercito degli elefanti, io sarò dietro e tu sarai davanti. Faremo finta che sia solo un gioco e non sarà un gioco da poco.

Sarò sempre la tua isola gigante, dove troverai scampo ogni tua prima volta il resto non ha storia e poco importa.

Spero solo di ricordare che non vuol dire perderti, lasciarti andare.

Questo pensiero piccolino sarà solo nella tasca del mio giacchino, nella tua invece troverai un universo d’amore che non finirà mai e poi mai.

venerdì 5 settembre 2014

Il vento irrequieto del nord


“Tuttavia il vento irrequieto del Nord non era ancora soddisfatto.
Il vento parlò a Vianne di paesi ancora da visitare, di amici bisognosi ancora da scoprire, di battaglie ancora da combattere... da qualcun altro, la prossima volta.
E fu così che il vento del Nord si stancò e andò per la sua strada”.
 
dal film "Chocolat" di Lasse Hallström

 
Il vento è cambiato, come fa notare anche l’avvocato Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni, finalmente. Non so se sia il vento del nord, impaziente e smanioso o quello dell’est, che faceva volteggiare attaccata a un ombrello, atterrandola sulla terra, una tata portentosa di nome Mary Poppins.

Ha soffiato, alzando un polverone grosso come le ombre della paura per poi spazzare via, gli ultimi timori.

Succede così, dopo la tempesta, deve arrivare il sereno.

Via libera per le Regioni alla realizzazione della fecondazione eterologa nei centri pubblici e privati.

Sì all’eterologa anche in Umbria, la mia regione che, adotterà una delibera autorizzativa per questo tipo di fecondazione all’interno del servizio sanitario regionale, secondo le linee guida del documento approvato in Conferenza dei Presidenti delle Regioni. “Un documento, quindi, che ha un profilo medico-scientifico di notevole qualità e che pone al centro i diritti delle coppie”.

Il Parlamento è quindi messo alle strette. Dovrà comunque approvare una legge nazionale proprio in ragione del documento delle Regioni che permette alle coppie di godere, all’interno  della sanità pubblica di un loro diritto sacrosanto sancito chiaramente dalla Consulta.

Questo vento ha vinto una grande battaglia, lasciando sul campo corpi feriti e anime martoriate, insieme alla morte di tante speranze.

Ma ora soffia. Potente e vigoroso e porta con sé l’aria bella dei nuovi giorni, delle possibilità, della potenza del sogno più grande capace di viaggiare anche controcorrente.

martedì 2 settembre 2014

inviTRA, l’evento internazionale della Riproduzione Assistita


InviTRA è l’unica fiera della fertilità in Spagna, un evento di riferimento in cui il visitatore può trovare tutte le informazioni sulla riproduzione assistita, in uno stesso spazio a sua disposizione. Nel mondo, sono sempre di più le persone che scelgono di ricorrere ai trattamenti di fertilità per riuscire a formare una famiglia. Gli studi indicano, ad esempio, che una coppia su sei, in Europa, ha difficoltà ad arrivare ad una gravidanza in modo naturale: i problemi di fertilità, assieme con i cambiamenti nella struttura famigliare propri della società attuale, rendono un evento come inviTRA  www.invitra.com un appuntamento internazionale da non perdere.

L’obiettivo di inviTRA è riunire gli specialisti del settore in uno stesso evento, perché gli interessati possano ottenere informazioni attendibili ed oggetive sulle diverse possibilità attualmente a disposizione.

In questa fiera sarà possibile conoscere notizie e professionisti dei procedimenti nell’ambito della salute riproduttiva. InviTRA, infatti, dà appuntamento alle più importanti cliniche di riproduzione assistita a livello nazionale, così come alle agenzie di maternità surrogata di tutto il mondo, e ai diversi prodotti che riguardano la sfera della maternità. Oltre a poter visitare i vari stand, i visitatori potranno assistere a conferenze in cui professionisti illustreranno i trattamenti di fertilità e tutte le opzioni disponibili per i pazienti – senza contare l’area inviTRA, in cui incontrerete associazioni e testimonianze personali, vera ricchezza della scorsa edizione.

Dopo il grande successo di inviTRA  www.invitra.it 2013, quest’anno la fiera sarà a  Madrid, dal 14 al 16 novembre, nell’Hotel Meliá (avenida de América).