C’è del vero in quello che banalmente si
dice”non avere tempo per se, se hai un figlio di diciassette mesi, un lavoro,
una casa, un marito e un cane, una famiglia”.
Se dormi a intermittenza e tuo figlio si
sveglia ogni due ore perché in preda a sindrome da abbandono causa inserimento asilo,
se in ufficio ti richiedono relazioni e ricerche improbabili su visioni
strategiche illogiche, se hai tredici camice, tre paia di pantaloni, cinque
maglie da stirare e non hai proprio tempo per dargli una piega. Se il tuo frigo
grida di essere riempito e il pavimento rivendica di essere almeno, spazzato.
Se il tuo cane ha la pretesa di fare la pipì ogni tre/quattro ore, se hai la
schiena a pezzi e devi trovare almeno un’ora per fare fisioterapia, se una
seria casa editrice è interessata al tuo libro, ma ti richiede di modificare
delle parti, in pratica metà libro e tu non sai proprio dove andare a scovare
il tempo per lavorarci su.
(Non sto nella pelle, ma questo merita un
post a parte che non posso ancora scrivere per scaramanzia!).
C’è del vero quando ti dicono “vedrai,
vedrai, come cambiano le priorità, quando diventi genitore”. Sacrifichi i tuoi
spazi per lui, i tuoi interessi, i tuoi dettagli.
Scrivo di notte, quando lui dorme. Non
ricordo cosa vuol dire leggere un libro, andare in palestra, correre. Il mio
parrucchiere mi rincorre. “La tua schiena è così rigida che rischia di
spezzarsi, il mio fisiatra mi ha detto. Devi fare del moto, qualunque, ma non
puoi permetterti di stare così”. Sono tornata a casa e ho raccontato l’accaduto
a mio marito, il quale mi ha risposto: ”E quando lo fai sport, mica hai tempo,
adesso!”
Ho bisogno di aria. Ho bisogno di un
perimetro più ampio, di una giornata di trentadue ore, ho bisogno stendermi e
dormire senza preoccuparmi.
Ne ho bisogno io, come immagino la maggior
parte delle persone intrappolate nella quotidianità di impegni, corse,
spostamenti.
Ma non posso preoccuparmi anche per loro.
Mi pesa questo continuo, perenne sentimento
di vigilanza, di preoccupazione per tutti i miei cari. Mi sfinisce il
sentimento di cura che provo nei loro confronti e che non riesco, non riesco
proprio a rendere meno invasivo.
Passerà, lo so, passerà e lo rimpiangerò.
Oggi è solo venuto fuori in maniera dirompente,
singhiozzando.
Ora lo rimando giù.
Io credo che sia faticoso, duro, ma che questo sentimento di cura sia imprescindibile.
RispondiEliminaL'importante è che sia compreso.
Raffaella sono sicura che riuscirai a fare tutto e bene.....ci vuole solo un po' di rodaggio, tanti respiri profondi e una bella e sana risata!!!
RispondiEliminaPoi, senza che te ne accorgerai, sarai riuscita a far andare avanti la giostra divinamente e sarai ancora più fiera di te...
Un abbraccio lungo un giorno (32 ore!!)
Pat
Raffaella la mia bimba l'ho desiderata così tanto che quando provo TUTTO quello che hai scritto mi sento in colpa. (ah i mitici sensi di colpa)
RispondiEliminaPerò io provo tutto ciò :) e sempre tutto insieme
e tu come sempre lo hai reso magnificamente
un abbraccio
Ciao Raffaella,come ti capisco!Ho vissuto questo anche io e ripensandoci ora che i figli sono grandi non riesco a credere di aver fatto tutto da sola,ma sai una cosa?A volte rimpiango quel periodo perchè tutto dipendeva da me ora sono autonomi e a volte mi sento un pò messa da parte.Ciao un bacio grande.
RispondiEliminaPorta subito quelle camicie in lavanderia e cerca qualcuno che ti dia una mano in casa, la tua serenita` e il tuo libro valgono piu`di un pavimento pulito e una camicia stirata ;-)
RispondiEliminaCome dice mamma fatta così e L'INDICIBILE FATICA DEL QUOTIDIANO. Sicuramente l'hai già letto, altrimenti facci un salto...:-))
RispondiEliminaIo invece mi sento in colpa per averti coinvolta in un altra "perdita di tempo", visto che non ne hai. Lo sai, vero, che non sei obbligata? Non voglio vederti così: non posso sopportarlo! E poi hai tante priorità, quindi al massimo scrivimi una mail, ok? Ne riparliamo in privato. In bocca al lupo per tutto!
RispondiEliminaSto facendo la fisioterapia, sto sistemando il romanzo, sto dietro all'ufficio, alla casa, e no, non ho figli.
RispondiEliminaAspetto il post sull'editore. Ma una donna delle pulizie/stiro?
Qualche oretta in casi di singhiozzo acuto, non sempre.
Abbraccione XXXL
Mi accodo ai consigli su piccolo aiuto temporaneo. Io l'ho avuto tra i due e i cinque anni della belva, una benedizione. Quando non si dorme ma si corre dopo un po' si singhiozza eccome!
RispondiEliminaGrazie dei consigli e della premura. Ho un piccolo aiuto, tre ore una volta a settimana, ma mi fa pensare anche lei. Sono quattro anni che viene e non ho ancora capito se c'è o ci fa. Credo la prima. Fatto sta che, nonostante le incavolature che mi fa prendere una settimana sì e l'altra pure non c'ho core di mandarla via. E' però...pure io me le cerco. O le attiro come una calamita.
RispondiEliminaVi sento. Tutte/i.
Grazie
Guarda io sarei tentata dalla domestica, ma spesso ho sentito di problemi. Voglio dire se devo controllare se ha fatto bene, allora tanto vale. Magari solo per stirare, quello o è fatto o non è fatto, le pulizie sono più difficili da controllare, voglio dire se desidero che passi i mobili della cucina sopra, per verificare devo prendere la sedia e guardare, e a quel punto passo anche lo straccio direi. 3 ore sono pochine. baci
EliminaConsigli te ne hanno già dati tanti e so bene che a volte è più il peso mentale che fisico.
RispondiEliminaCi vorrebbe una breve (una settimana?) vacanza dalla vita ogni tanto ed anche sapere che ogni tanto qualcuno quei pensieri di accudimenti li ha anche per noi.
Per il resto credo sia normale che più cose fai e più riesci a farne. E più ne faresti.
Ti abbraccio.
Che fatica essere grandi, adulte, responsabili, ma è così incredibile il sentimento della cura degli altri. Buonanotte, e sono contenta per le novità editoriali. Scrivere è respirare, ricordatelo.
RispondiEliminaCapisco benissimo quello che provi, pur non essendo ancora mamma. Figuriamoci quando mi toccherà anche quell'impegno in più. Un bell'impegno, eh, ma di certo molto faticoso. Tieni duro. E ha ragione Clara, scrivere è respirare.
RispondiEliminaIo penso che tu debba necessariamente ritagliarti degli spazi tutti tuoi. Ne gioveranno anche il resto delle tue attività e la tua famiglia. Chiedi aiuto, cerca qualcuno che possa permetterti di staccare da tutto questo anche solo per pochissime ore a settimana. Un abbraccio
RispondiEliminaRaffaella, tu hai sempre parole e pensieri dolci per tutti e mi sembra più che umano che ogni tanto anche tu abbia i tuoi momenti di debolezza. Lo so che arrivo tardi ma non ingoiare niente e accetta un pò di coccole virtuali dalla tua amica di blog! Ti abbraccio forte forte!
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