Per Daniele tutto accade, domani. Anche le cose
successe ieri. O ieri l’altro, comprese quelle che dovranno avvenire. Strana
concezione hanno del tempo, i bambini. A pensarci bene, però, questa visione
atipica del tempo a me sembra, bellissima.
E’ una visione possibilista, avverabile, quasi che, domani, tutto possa
accadere. Anche quello che, no. E, se sono successe cose brutte, domani, le potremo
sempre ripetere perché vengano meglio, perché siano cose, sì.
Domani siamo
andati a cena fuori. Domani è stata proprio una bella giornata. Domani siamo
andati a cercare le ossa di dinosauro, perché, domani, noi siamo paleontologi.
Così, in questo limbo tra passato e futuro, in questa striscia di terra di
nessuno, lui è il padrone del suo stare. Strana concezione hanno dello stare, i
bambini. L’inizio rincorre la fine in un gioco perpetuo che è favola e realtà,
tutto si mescola in una pozione magica dal nome infanzia. Mentre noi
ingurgitiamo mojito, loro bevono filtri dalle doti terapeutiche che, a
differenza dei primi, non contengono neanche alcool. Certe volte mi sembra che
il domani dei bambini racconti molto di più. Una storia antica che loro
conoscono e che noi abbiamo dimenticato. Una storia antica con cui nascono. Una
storia che sentono, prima di capire, di comprendere o accettare. Hanno la
saggezza tipica dei vecchi. Semplice, genuina. Sarà, forse, per via del fatto
che bimbi e vecchi si trovano molto vicini a quel domani di cui sopra. In un
tempo che forse è ciclico e non lineare, i vecchi hanno vissuto quello che i
bambini devono ancora vivere e si trovano vicini, vicini, quasi a sovrapporsi
in un punto che è inizio e traguardo. E come in un gioco da tavolo- quando
completato un giro, si passa dal via- il domani è il punto di partenza, e di
ritorno. In effetti, l’eternità non ha un prima e un dopo. E forse, prima di
nascere e dopo morti, siamo tutti lì, dentro al domani.
Che meraviglia...spesso penso a come sarebbe bello vedere il mondo e la vita con i loro occhi...penso saremmo più sereni, più semplici, più...felici...un abbraccio, Sabrina
RispondiEliminaIndubbiamnete saremmo più sereni e forse più genuini.
Eliminawow...bellissimo!!!
RispondiEliminaGrazie cara, credo però che sia tutto merito dell'abilità all'incanto dei bambini.
EliminaLa vita si può capire solo all'indietro, ma si vive in avanti ,diceva Sören Kierkegaard ,per cui a coloro che hanno una purezza intatta, data dal poco vivere o dal troppo vivere è concesso il privilegio di avere solo la dimensione del domani. A noi intrappolati tra un ritardo al lavoro e un appuntamento dal dentista è concesso al massimo di apprezzare con un sorriso una dimensione che abbiamo perduto e che solo vivendo con saggezza e abbastanza a lungo,smettendo di voler a tutti i costi capire e iniziando a vivere, potremmo riacquistare . Fatti fare i complimenti per questo blog è veramente molto coinvolgente e sei un nocchiero estremamente abile a desterggiarti in argomenti non sempre facili
RispondiEliminaLeggere i tuoi commenti arricchisce me e questo luogo. "Nocchiero di argomenti non facile" mi rende umilmente orgogliosa. Grazie.
EliminaAnche la mia quattrenne ha un senso del tempo tutto suo. Al pomeriggio, ieri son le cose successe la mattina. Al mattino, il domani è il pomeriggio a venire. E il passato è sempre ieri.
RispondiEliminaMa guarda che durerà poco. A sei anni il grande tiene il conto dei giorni come un ragioniere provetto...
Forse i bambini sono il domani, perché pensano al domani.
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