Chissà perché una delle mie caratteristiche principali è quella di
raccogliere anime perse all’ufficio oggetti smarriti. Nel senso che attiro sfigati
infelici come una carta moschicida.
Accolgo lamenti, sfoghi. Accollo gocce di pianto e mescolo la
disperazione altrui alla mia.
Un mix esplosivo. Una mina vagante.
Sarà forse perché sono nata sotto il segno dell’Acquario e pare
che i nati sotto questo segno siano contraddistinti da una profonda sensibilità
che causa molte delusioni.
Per questo richiedo esattamente quello che do, cioè, tanto.
E’ sempre stato così. Alle medie avevo un amico con il nasone, uno po’ spostato a dire il vero, con una famiglia stramba alle spalle e pure il naso grosso. Insomma, nessuno gli stava intorno. Ovviamente tranne me, perché aveva una famiglia stramba, appunto. Poi c’è stata la fase delle amiche, lasciate, tradite, menate. E quella degli amici, lasciati, traditi, menati. E quella degli animali, lasciati, traditi, menati. Poi c’è stata la fase dei servizi Sociali che, quando andavo in giro con mio marito e la gente più naif mi salutava con fare affettuoso, mi chiedeva chi frequentassi fuori di casa non volendo approfondire perché mi mancassero sempre soldi in tasca o buoni pasto!
Le disgrazie mi attraversano come treni in galleria e sento un urgente bisogno di dare, di fare, di alleviare.
Una bellissima persona mi ha detto che “soffre di empatia”; ecco, credo di soffrire della stessa malattia.
Ma è una roba che non si cura, temo, nonostante la voglia di leggerezza, malgrado l’ironia.
E’ il binomio dramma e commedia che mi preoccupa, mi fa pensare a Woody Allen, nevroticamente fantastico.
Il problema è che da questa contraddizione in termini non mi salverebbero neanche trent’anni di psicoanalisi.
Azz…
Prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi
un messaggio positivo, ma non ce l'ho. Sono la stessa cosa due messaggi
negativi?
W.A.
Sai che oggi pensavo la stessa cosa? E' un periodo che attiro confessioni di tutti i tipi e poi non sono nemmeno nella condizione emotiva, per essere d'aiuto ma magari il solo ascoltare e' d'aiuto!
RispondiEliminaWoody Allen, un mito.
RispondiEliminaVada per i due messaggi negativi, tu is megl che uan :D
Empatia....dannata empatia!!! :D
RispondiEliminaAnche io ne soffro un po' di empatia. :)
RispondiEliminaDue messaggi negativi fanno uno positivo! Meno per meno fa più!
Due negativi = uno positivo, concordo tesoro.
RispondiEliminaPer il resto mi sembra quasi di leggere me, con la differenza che sono sagittario e che non sono buona come te. ^_^ Ma i casi umani qui sono "di casa"!
Ma sai che ti dico, meglio essere così che indifferenti.
W l'empatia!
mi ritrovo nei sintomi della tua stessa malattia...
RispondiEliminaaccidenti...
è difficilissimo vivere così...
:)
RispondiEliminaPerò alla fine io ne sono felice sai?
E' vero che soffro di più, ma quando sono felice, sono felice davvero.
E magari sono felice per qualcosa che una persona meno sensibile non noterebbe nemmeno. Insomma a volte è pesante, è vero, ma non cambierei questa cosa di me con niente al mondo... davvero.
Un abbraccio!
Soffro anch'io di empatia. Non posso fare a meno di sentire il dolore delle persone che ho attorno. Di per sé è una cosa bella, ma porta a dover essere sempre forti per tutti gli altri e, quando la vita ti mette in ginocchio, non è facile trovare la forza per gli altri e pure per sé.
RispondiEliminaDue negativi fanno un positivo, lo sanno tutti!
RispondiEliminaAnche io come te, sai?