martedì 11 agosto 2015

La finestra aperta


Sono stata minuti che sembravano ore- e forse lo erano- a guardarlo dormire. Fuori, i fulmini illuminavano, senza preavviso, la stanza calmata dal vento ristoratore. Dormiva, dormiva del sonno buono dei bambini. L’odore della terra bagnata si è mescolato a quello delle pieghe del collo. E’ abbronzato, biondo, abbronzatissimo. I bambini quando dormono hanno il sorriso dei sogni, gli angoli della bocca sono sempre rivolti all’insù. Prendersi cura, questo è stato sempre uno dei miei problemi. Un esagerato sentimento volto alla protezione. L’istinto mi ha spinto a chiudere la finestra, la ragione a lasciarla aperta. Perché da lì passeranno aspirazioni, evasioni, affermazioni. Insieme agli scontri e spero, ai ritorni.

Quella finestra “sempre aperta di una casa di carta su di un’isola deserta, per chi sa volare che da noi possa arrivare a riposare” cantava Finardi. Quella finestra intorno alla quale, tutti i genitori, chi più chi meno, erigono un sistema di fortificazioni degno delle migliori opere militari balistiche, che neanche la linea Maginot, a difesa dei propri figli. Eppure, nessuna difesa mobile o statica è in grado di impedire la capacità di erosione del bisogno di libertà. Di provare, per sbagliare, imparare, cadere, costruire e costruirsi. Perché in fondo la vita dei nostri figli è fuori, oltre la finestra. Anche quando fuori piove. Anche quando leggi dell’ennesima stupida morte per droga, anche quando sai che, malgrado tu abbia seminato una vita, il suo campo, non puoi controllarne tutti i semi. Ed è proprio da quelli più spontanei e ingovernabili, quelli portati dal vento libero che brucia e poi calma, che, spesso, nascono i fiori più belli.

Dormi, amore mio. Dormi ancora.

2 commenti:

  1. Come sempre in poche frasi ,hai colto il punto di un agomento spinoso, per crescere, per migliorare e per coltivare la luce che ognuno ha dentro di se l'essere umano ha bisogno di sbagliare , di scottarsi alla fiamma delle passioni e di gelarsi al freddo degli abbandoni. Possiamo e dobbiamo difendere il futuro delle nuove generazioni ,ma abbiamo anche l'obbligo di lasciare aperta quella finestra dalla quale un giorno voleranno via e dalla quale un giorno, quando saranno ormai degli esseri umani completi nella loro unicità, torneranno diversi e uguali a chi li ha generati.

    P.S. Amore diverso di Finardi è una delle mie canzoni preferite

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    1. Come sempre, i tuoi commenti danno senso a quello che scrivo.

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