Il mare è capovolto, sottosopra, a pancia in
su, con i piedi all’aria.
Si è confuso, si è stravolto, inondando,
distruggendo, portando via sogni e speranze.
Forse, si è solo smarrito; dimenticando di
essere ordine e quiete e ricercando se stesso, nell’agitazione e nello
scompiglio che solo le cose grandi sanno avere, ha prodotto il caos.
Penso al mare, al mio mare, a quello che è e
a quello che era, al sotto e al sopra, ai grovigli della natura e di quella
umana, alle nostre usuali bizzarrie, che forse riflettono proprio le follie
dell’animo dell’universo.
Il mio mare, sopra, è fatto di timori e
soddisfazioni, piccole vittorie di personalissime battaglie.
Il mio mare è fatto di ricordi, lunghe
bracciate per imparare a nuotare per correggere una schiena storta per
placare ansie di un identità in evoluzione.
Il mio mare è pieno di colori, gioia e pace
dove perdersi per ritrovarsi poi, lungo la linea sottile che lo separa dal
cielo.
Il mio mare è fatto anche di una grande
riva, dove spesso mi areno e sponde lontane che riesco a raggiungere grazie
all’aiuto delle persone che amo che mi illuminano come fari, indicandomi le
varie direzioni.
Il mio mare è anche la casa del sole che
sorge sempre eternamente ad est, ma nonostante la sua ripetizione perpetua, mi
continua ad emozionare.
Miliardi di litri d’acqua turchina che
ballano in mezzo alle tinte attenuate dall’astro calante.
Il sole che discende dal sommo di
un’immaginaria parabola, sotto la linea dell’orizzonte per sfiorare ancora una
volta la luna in fuga e riaffiorare il giorno seguente, giallo e caldo, come
sempre.
È la scena congelata di un istante infinito,
unico e irripetibile, breve e fugace, nella sua eterna ripetizione. Così
luminoso da farci dimenticare che un altro giorno è finito.
Il mio mare sotto è volo e libertà.
E’ una mano che mi stringe forte e mi
accompagna in un mondo sommerso.
E’ il suono sordo che emettono gli
erogatori nel silenzio di un tempo che pare fermato.
Il mio mare sotto è stupore e rispetto; una
pausa sospesa in un’altra dimensione, l’incontro con quell’oltre che a fatica
si ricerca, oltre le cose, oltre il comune, oltre il bello ed il brutto,
comunque oltre.
Il mare sotto è esercizio di vita: guardare
non toccare, non sciupare, godere di doni non pretesi, con l’incredulità pura,
propria delle cose non attese.
Anche il mio mare sotto è timore e
soddisfazione; timore per l’immergermi nella profondità di un’entità diversa e
soddisfazione nel vincere la paura che l’accompagna.
Il mio mare sotto è un tuffo, un salto
dentro, dentro la liquidità di batticuori e sussulti.
Sei sotto sopra mare, come spesso lo siamo
noi uomini, intorpiditi da affanni perenni, intrappolati da nodi e stupidi
viluppi.
Ci vuole un po’ di coraggio e tanta pazienza
per ritrovare i nostri reciproci versi; tu, il tuo sopra ed il tuo sotto, noi,
il nostro stare eretti, dritti in piedi, davanti alle difficoltà, noi, il
nostro stare piegati a raccogliere le cose infrante, nell’inchino, logoro ma
reverenziale, davanti ai tuoi spettacoli".
Racconterò a Daniele di un richiamo
prenatale, sussurrandogli il suono sordo del silenzio di un tempo
che pare fermato.
Di una parentesi
liquida e del nostro bisogno di pace. Della fluida ricerca di batticuori e sussulti, del bisogno di credere
in qualcosa d’infinito che dia senso al nostro passaggio sulla terraferma o
più semplicemente del bisogno di scoprire i colori e la vita.
Ho preso il mio brevetto open water diver SSI
4830501153 e per me è stata una piccola vittoria; la conquista per aver
superato il timore per l’immergermi nella profondità di un’entità diversa,
insieme alla soddisfazione nel vincere la paura che l’accompagna.
Credo sia questo il senso del mare: abbiamo
tutti piccole sfide quotidiane, partite aperte, partite chiuse, pezzi da
raccogliere, alcuni da lasciare dove sono in un incostante andare avanti e
indietro.
E lui è lì, eterno e immobile, infinito e
unico, sempre pronto ad accoglierci, davvero una grande riva su cui approdare.
In fondo, anche nella vita
non sottomarina, ogni cosa ha il suo rovescio, quindi conviene sopportare
quelli che sono dei piccoli inconvenienti di fronte allo spettacolo
meraviglioso che poche cose, come il mare, sanno offrire.
Il mare è un altro mondo che adoro lambire. Già mi manca.
RispondiEliminaCongratulazioni per il brevetto! E grazie per questa bella e poetica riflessione sul mare ma soprattutto sulle nostre vite, con le onde che ogni tanto ci rilassano e a volte tentano di affogarci.
RispondiEliminaIl mare è sempre dentro di me, come un abbraccio eterno. Grazie per questa ode al mare, al significato profondo e tuo del mare. Un abbraccio!
RispondiEliminaah mare!! ti mando un saluto con affetto sincero!!
RispondiEliminabeh complimenti per il brevetto!
RispondiEliminaio al max faccio snorkeling..e lo so che non si può paragonare però quando mi è capitato (in turchia) di nuotare in mezzo a "muri" di pesci..ho avuto la percezione fantastica di essere uno di loro ;)
A parte questo, la dimensione del suonosilenzio che ho quando (con le orecchie immerse nell'acqua) avanzo alla scoperta del mondo sottostante è per me una delle cose più emozionanti
ciao Raffaella! non hai idea di quanto le tue parole mi abbiano fatto piacere..non me le aspettavo e nemmeno mi aspettavo che una blogger che non fa parte delle mie followers mi leggesse tramite altre blogger.. Insomma..mi hai fatto una sorpresona!! e sono felicissima di sapere che si sente la mia carica positiva e la mia energia. :-) A presto, KiKi♥
RispondiEliminaIl mare, il compagno che mi è stato accanto in tutti i momenti bui dell'utimo periodo della mia vita...
RispondiEliminaScrivi meravigliosamente cara Raffaella, davvero tanti complimenti ;-)