Il progetto consente ai cittadini di esprimere, al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità, la propria volontà di donare o meno gli organi.
Il consenso o il diniego avranno immediato
valore legale e saranno registrati in tempo reale in un data base dei
potenziali donatori del Sistema Informativo Trapianti.
“La donazione degli organi è un gesto di
grande responsabilità ed altruismo perché permette di salvare vite umane”, dice
il Ministro della Salute Renato Balduzzi, ma dal governo non sento alcun
segnale di civiltà nei confronti dell’abrogazione degli articoli della legge n.
40/2004 che proibiscono la donazione di gameti, l’ovodonazione, in sintesi la
fecondazione eterologa.
Perché chi è costretto a ricorre alla
donazione di gameti deve sentirsi in colpa nei confronti di Dio, di una Chiesa
lontana dal dolore umano, nei confronti di un figlio che è, a tutti gli effetti,
un figlio proprio?
Oggi voglio parlare di fecondazione eterologa. Vorrei provare a pensare
di equiparare la donazione di ovuli e sperma alla donazione di organi, midollo,
o a qualsiasi altro tipo di donazione senza la quale un essere vivente non
vivrebbe.
Perchè, direte voi, oggi fai un post sull'argomento?
Perché odio le ingiustizie, l’ipocrisia, la
mancanza di empatia.
Odio una Chiesa che non comprende ma
giudica. Odio che qualcuno definisca al mio posto ciò che è giusto o sbagliato per me e che si arroghi il diritto di scegliere al mio posto.
Odio alcune idee degli altri ma mi farei
uccidere per la loro libertà di espressione.
Odio che ai sentimenti quali la colpa e la vergogna,
tipici di chi non riesce a procreare, si aggiungano quelli legati al senso del peccato.
Come ho già detto nel mio post la valigia
dei sogni http://mammamimmononsolo.blogspot.it/2012/05/la-valigia-dei-sogni.html, parlando di pma, “l’infertilità, sterilità o qualunque nome si
voglia dare alla difficoltà a mettere al mondo figli è una malattia e lo è
nell’anima prima ancora che nel fisico. E’la malattia del vuoto, il vuoto di
qualcosa che non c’è. Il tipo di vuoto di cui parlo è simile al vuoto che si
prova per una perdita, un abbandono, una morte. Ma è anche simile alla
sensazione che si prova dopo una delusione, dopo un tradimento. E’ la
sensazione di essere stati traditi, imbrogliati da quell’ordine, atavico e
biologico, naturale, per il quale noi donne, siamo destinate a procreare e non
riuscendoci ci vergogniamo sentendoci in colpa. Il vuoto che racconto ha a che
fare con la percezione del tempo, con l’insostenibile peso del pensiero della
fine. Il tempo che passa, inarrestabile, feroce, scorre verso qualcosa che non
torna indietro, verso la vecchiaia, la morte. La mancanza di un figlio ti priva
della possibilità di lasciare qualcosa di te, dopo di te, al mondo.
Allora, quando questo vuoto ti assale, ti
devi fermare e ti devi chiedere cosa sei disposto a fare per colmare il buco
che senti. Puoi urlare a squarciagola, sbattere la testa contro tutti gli
spigoli dei muri della tua e delle case altrui, spiccare dal calendario tutti i
santi, compresi i patroni,ucciderti di moijto, toccare il fondo e poi
riemergere e cominciare a preparare la valigia”.
La valigia dei sogni, appunto.
Ora, non vorrei parlare delle tecniche della fecondazione eterologa, di statistiche o del numero crescente di coppie che vi ricorrono, (ci sono siti e blog molto più autorevoli del mio e segnalo a riguardo eterologa.blogspot.com), ma di sentimenti.
Delle emozioni, le sensazioni, le paure, le attese che ruotano attorno alla donazione eterologa, vale a dire la donazione di ovuli o sperma.
Credo fortemente di comprendere e sentire le
donne e gli uomini che vi ricorrono, perchè sono incline al dolore altrui.
Non ha la benché minima importanza il come
un figlio arrivi.
Ho imparato questo durante il mio viaggio. E
insegnerò a mio figlio che nessuno può scegliere per lui.
Fermo restando il diritto di scelta della
coppia, trovo che le ragioni di opposizione a questo tipo di donazione possono essere solamente di tipo
religioso, non trovando altra ragione logica o etica a questo divieto, ricordo a
coloro che, per ragioni religiose criticano questa tecnica che lo Stato
Italiano è uno Stato laico privo di religione di stato (dal 1984) e che, per
questo, dovrebbe rispettare le opinioni morali di tutti i suoi soggetti senza
volerne imporre una specifica.
A mio avviso non vi è nessuna differenza tra la donazione eterologa,
omologa o l’adozione di un bambino. E’ genitore chi ha partorito allo stesso
modo di chi non lo ha fatto ma ha allevato un figlio. I genitori sono coloro
che allevano, sostengono, supportano, seguono giorno per giorno i figli dalla
nascita (o comunque da tenera età) fino all'età adulta, indipendentemente da
come li hanno materialmente concepiti.
Il concepimento è un atto
meccanico che può avvenire in circostanze anche non legate all'amore o può
avvenire artificialmente ma con un amore immenso.
Sinceramente, non trovo amore più grande di quello provato da due
genitori nei confronti del proprio figlio, sia esso biologico o adottato o
trovato in una cesta davanti all’uscio di casa.
E’ solo diversa la strada che si decide di prendere per arrivare a lui.
Qualunque sia la scelta che si compie, il
bagaglio da preparare e da riportare è pesante.
Qualunque sia il viaggio, sarà una prova di
coraggio.
Sarà coraggioso accettare la propria
condizione, come lo sarà intraprendere un percorso di procreazione medicalmente
assistita, una fecondazione eterologa, un’adozione o riscegliere il proprio/a
compagno oltre il progetto figlio, reimpostando il senso del vivere insieme e
decidere di vivere anche senza figli. Di vivere e non sopravvivere.
Trovo vergognoso, per uno stato laico e per una società civile lordare
e condannare qualcosa di assolutamente pulito come una scelta d’amore come la
fecondazione eterologa, può essere.
La valigia però, non dovrà più contenere sentimenti da nascondere sotto
strati di segretezza perché non si tace il coraggio.
Ora “che la Chiesa consideri la libertà e la
laicità dei valori pericolosi, lo posso anche accettare. Posso sforzarmi di
capire, rattristandomi per l’umanità, la scarsa apertura e la poca
disponibilità verso il progresso scientifico e sociale. Ma non accetto e mai lo
farò che, una reazionaria istituzione che tanto avrebbe da pensare per se,
condanni e lordi qualcosa che non ha niente a che fare con la sporcizia morale
che tanto la ossessiona. Perché non condannare anche gli anticoncezionali, i
trapianti, la chirurgia, la scienza medica, la donazione degli organi, la
chemioterapia, i salvavita: non interrompono forse tutti, il naturale decorso
delle cose?”
Allora mi rivolgo a te che per ragioni religiose condanni una cosa che non conosci.
Dico che il tuo credo dovrebbe alleviare il dolore in nome della pietà e dell’empatia. Dovresti comprendere e non giudicare, provare tenerezza, cingere dentro un abbraccio e consolare.
A te, madre e a te padre che ricorri ad una donazione eterologa, vorrei dire che non sei sbagliata/o, non sei difettata/o, sterile, che il percorso che hai intrapreso non è peccato, non è un’offesa a Dio, ma un atto d’amore e solo tu e un Dio scevro della stupidità umana, conoscete il valore di dare e ricevere vita e mai come adesso dovrebbe restarvi accanto.
Tuo figlio è tuo.
Bravissima. Non c'e' niente da aggiungere, la penso esattamente come te, e mi piacerebbe tanto sentire le ragioni di chi e' contrario altrettanto ben argomentate. Perche' non si puo' chiudere un discorso dicendo E' antietico. Parliamoci.
RispondiEliminaSi Lucy, parliamoci e sentiamoci.
RispondiEliminaIn effetti di solito chi dissente non argomenta, spara a zero rasentando spesso l'insulto o insultando proprio l'accanimento (parola che non utilizzerei ma vado riportando) nella ricerca di un figlio. E' successo + volte da Nina ed è stato brutto, molto.
RispondiEliminaQuoto ogni riga e ti ringrazio per averlo scritto così bene.
love amica special
Mi ricordo una discussione da Nina in particolare. Ammetto che la si può pensare diversamente. E' sull'imporre le prorprie convinzioni che dissento. Ognuno deve essere libero di scegliere la strada che ritiene più giusta per se. Anche l'accanimento se aggrada. Nessuno dovrebbe permettersi di intromettersi dentro scelte così personali, intime e dolorose.
EliminaLove too
Parole sante!! La religione, qualsiasi essa sia, dovrebbe essere vicina alle persone e lontana dalla politica.....purtroppo nel 2012 ancora non è così!! LOL
RispondiEliminaapprodo per la prima volta in questo blog e trovo uno scritto che mi esplode dentro!
RispondiEliminacominciamo dalla donazione degli organi: dubito che con i miei problemi di salute, un domani mii sarà possibile donare qualcosa, ma se lo fosse......ne sarei ben contenta!
l'inseminazione, indipendentemente dal tipo, non mi trova favorevole nel senso che chiunque la voglia affrontare deve essere lasciato libera di viverla, ma la sola idea di viverla in prima persona assolutamente no!
l'adozione ci vuole coraggio per affrontarla, non solo per crescere un bimbo che spesso ti arriva non più in fasce, ma la cosa che spesso spaventa di più è tutto l'iter burocratico.
Noi ci siamo informati: parlato con l'assistente sociale, con il medico legale ed entrambi ci hanno detto che nessuno poteva impedirci di fare la domanda ma che difficilmente avremmo ottenuto l'idoneità per colpa della mia salute.
Inutile dire la sofferenza di tutto ciò, ma noi ci eravamo posti una semplice domanda: "noi lo daremmo un bimbo in adozione/affido a una coppia come noi?" e la nostra risposta è stata: "ma anche no!"
Straquoto ogni tua singola frase e non solo perchè ci sono dentro fino al collo. La parola "accanimento" la usano anche persone laiche, single, anticlericali e nullipare per scelta. E' una prerogativa dei cattolici, ma solo chi ha davvero un briciolo di sensibilità e di empatia, e solo chi vive questo dolore sulla propria pelle, riesce veramente a capire. Tutti gli altri se ne fregano e si permettono di giudicare. Pensano che vogliamo un figlio scegliendone il colore dei capelli, della pelle e degli occhi mentre noi vogliamo solo che sia possibilemte sano. Ci vedono come cavie per esperimenti di biogenetica. Dicono che andiamo contro Natura. Sono solo dei miseri stolti trogloditi, che si permettono di giudicare senza conoscere la verità, trincerati nella loro bieca limitatezza mentale.
RispondiEliminaChiedo venia per lo sfogo, ma ce l'avevo qua! :***
Quale venia! Sono contenta che almeno ti ho fatto sfogare un pò!
EliminaRcordo alcune posizioni della Chiesa le quali affermano che anche gli omossessuali sono contro natura.
Quindi, avolte mi chiedo se poi sia importante parlare con chi non vuol ascoltare. Vai avanti per la tua strada e i conti con Dio li farai one to one!!!!
Tempo fa un mio familiare ebbe l'ardire di dirmi che, secondo lui, l'omosessualità è una malattia (?) come lo è l'infertilità, l'una per sovrabbondanza di ormone, l'altra per carenza. Non sono uno scienziato, nè un esperto in materia, ma ho spalancato gli occhi, sentendo tali parole, dette con ostentata convinzione! Hai ragione: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!
EliminaLa morale e' un concetto talmente abusato che la miglior soluzione sarebbe davvero un po' più di empatia e un po' di silenzio. Io non ho dovuto mai fare scelte drastiche quindi come faccio a giudicare la vita di un altro.
RispondiEliminaPurtroppo spesso la religione si occupa di astrazione e non di esseri umani. Questo e' un peccato.
Come è vero Marzia, empatia e silenzio.
EliminaGrazie
questo post mi trova d'accordo in ogni singola parola. Come vorrei che le persone avessero la reale libertà di scelta.
RispondiEliminasei super come al solito
bravissima!
RispondiEliminahai detto tutto bene, non sopporto le persone che non vedono più in là del loro naso, ancor meno quelle che fanno finta di non vederci.
Perfetta la tua descrizione dell'infertilità, ne stamperei un po' di copie da distribuire in giro!
Se riesco a pubblicare il mio libro, Frida, altro che copie da stampare! Vorrei distribuirlo a tanti...
EliminaStraquoto anche io le tue parole.
RispondiEliminaA diciotto anni mi iscrissi all'Aido, non appena cominciai l'università. Mi sembrava assurdo non farlo, e tuttora sono convinta di questa scelta (che spesso è ostacolata dalla burocrazia, dalla politica e dalla chiesa). Se i miei organi sono sani, perché non donarli a chi ne ha bisogno?
Sulla fecondazione assistita, non ci dovrebbero mettere becco moralisti, bacchettoni e chiesaioli.
Personalmente, non ricorrerei all'eterologa (ma capisco perfettamente chi fa questa scelta, e approvo), ma tutti dovrebbero essere liberi di farla e scegliere, ma in Italia :-(
E comunque, avendo vissuto la pma in prima persona, sono stufa di tutti gli articoli e i commenti superficiali che si leggono sulla stampa, come pure sui forum virtuali. Chi parla non ha idea di cosa sia la pma: una scelta intima e profonda, GIOIOSA e CONSAPEVOLE nel dolore dell'infertilità... ma la trattano come se fosse "comprare un figlio al supermercato". Tutto questo mi ferisce, come ferisce ognuna di noi (compagni e mariti inclusi).
E sull'adozione, stendiamo un velo pietoso: a noi piacerebbe tanto, ma siamo impossibilitati, sempre perché siamo in questo assurdo paese.
Tornando a te, ti auguro di cuore di pubblicare il tuo libro, e presto: lo comprerei all'istante. Perchè tu ci sei passata, e hai profondità. Non solo di animo ;-)
(e ti ammiro, indipendentemente dal risultato, so che deve essere molto doloroso scrivere di infertilità e pma)
Buona giornata!
Grazie Clara per le belle parole e per la vicinanza che mi mostri, sempre. Si, non sempre è facile mettersi a nudo, esporsi alla violazione degli altri, ma credo che, avendo vissuto la pma e soprattutto avendo avuto fortuna, posso dare alle altre un pò di forza e di speranza nei giorni bui. Posso trainarvi, spingervi o prendervi in braccio. Almeno è quello che vorrei. Quanto all'eterologa, capisco chi la compie e credo che non avrei problemi a farla. Il punto, come dici tu, non è se personalmente ci si ricorrerebbe o meno, è la libertà di scelta di farlo nel nostro paese. Hai colto come sempre il punto. Mi perdo sempre tra le tue parole e mi ritrovo più ricca quando riemergo.
EliminaTi abbraacio e grazie per aver portato il tuo pensiero.
Ciao, piacere di conoscerti e grazie di essere venuta a trovarmi!
RispondiEliminaMolto interessante questo post, brava!
Hai ragione, non capisco i credi che non alleviano il dolore, ma, al contrario, moltiplicano la sofferenza, giudicano, ci vogliono tutti omologati. Un abbraccio.
RispondiEliminaHai detto una cosa molto giusta: la chiesa non comprende, ma giudica.
RispondiEliminaE questa cosa mi rattrista molto. Io credo proprio che il dio che sta lassù, chiunque esso sia, non sia affatto contento di come vadano le cose qui.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao, sono d'accordo con tutto ciò che scrivi. Mi fa piacere segnalarti un mio post, che si ricollega a questo argomento. Un abbraccio
RispondiEliminahttp://lamiavitadopote.blogspot.it/2012/08/lettera-un-bambino-mai-nato.html
Ciao, raffaella, riesco finalmente a visitarti e trovo delle parole che mi riempiono di rabbia nei confronti di una società bigotta e moralista, e di rispetto e di comprensione per chi ha voluto e dovuto intraprendere un viaggio così faticoso.
RispondiEliminaIo ho avuto la fortuna di avere due figli splendidi in modo naturale, o per meglio dire "non assistito", seppur in mezzo a tre aborti (e su uno di questi farei bene a scrivere un post, quando troverò la forza e il coraggio).
Quindi non ho diretta conoscenza delle problematiche che affronti in questa sede (quindi, con umiltà, mi sto zitta, cosa che non molti hanno imparato a fare). Ma concordo con quello che dici: un genitore è (o non è) genitore a prescindere dal modo in cui il figlio arriva. E nessuno dovrebbe permettersi di esprimere giudizi su quel modo.
Ammiro il tuo coraggio e la tua profondità.
Un abbraccio
Mio marito è ricevente di un rene nel 2001 ..dalla madre. Ieri ne parlavamo se sua made non gli dava il rene, forse era in dialisi e non vita. E come ogni trapiantato prende gli immunosopresori http://it.wikipedia.org/wiki/Immunosoppressione dieci pastiglioni ogni otto ore che gli hanno rovinato quasi la possibilità di fecondare. E abbiamo deciso l'unica possibilità Icsi per il nostro desiderio di genitori.. ecco non sappiamo quanto il rene di Rainer possa ancora tener forte..forse altri dieci anni?Ma se esiste possibilità siamo pronti per un altro trapianto. Ma in compenso abbiamo vissuto la nostra felicità che si è fatta in un tre..senza poter essere mamma in modo naturale..Quanti peccati per i cattolici moralisti abbiamo fatto andremo all'inferno. Ma nostra figlia la battezziamo. Intenso post che fa pensare. La verita è nel mezzo e non è di nessuno.
RispondiElimina..e noi viviamo il presente. Cosi come viene. Non oggi ne domani. Se dovevamo ascoltare tutti quelli che ci dicevano che siamo stati incoscienti..
RispondiEliminaVedi la piccolina ha dato una forza diversa a mio marito. Una forza che si chiama vita. E credo che in qualunque caso anche con le unghia...faremmo una lunga vita assieme..non so se puoi capire cosa voglio dire. Notte Raffaella.
Ringrazio tutte voi per essere passate, aver commentato, aver lasxciato un pezzo di voi, della vostra storia e del vostro intimo mondo.
RispondiEliminaIl tema non è facile, è scomodo, fa pensare, strattona ma ci siamo fermate tutte, lasciando da parte le nostre convizioni e abbiamo fatto spazio per l'empatia e il dolore altrui. Questo è il gesto che ci rende migliori. Barbara, che ringrazio di cuore per essere passata, mi dice che le ho dato speranza. Queste frasi danno senso a questo blog e a quello che faccio.
Oh Raffaella, arrivo solo ora, ma straquoto anch'io tutto quello che dici! e pure Pitumpala sui trogloditi!!
RispondiEliminaGrazie di averne parlato, anche da parte di PiccaG :-)
ciao raffaella, grazie per la tua citazione al mio blog (mi sento onorata :)))). Ovviamente sono d’accordo con te, con quello che scrivi al 1000x100 ( echeteloscrivoafà ) . Quello che penso è che la legge 40 è un modo per la politica di "controllare" i cittadini, di mettere il "becco" nelle loro questioni privati; in realtà credo che non ci sia assolutamente bisogno di una legge cosi restrittiva come questa.
RispondiEliminaPrima di questa legge i cittadini non sapevamo quasi nulla sulla procreazione, solo chi “intraprendeva” sfortunatamente quella strada sapeva di cosa si trattava!
Con il referendum e grazie al tam tam dei media sono diventati quasi tutti “esperti” , chi a favore e chi contro, tutti a dire la propria versione su come vorrebbero le famiglie degli altri!
Chiacchiere da comari che però creano moltissimo disagio a chi è sfortunatamente coinvolto!
I figli sono di chi li tira su, con amore pazienza e sacrificio e vale per tutti i figli senza distinzione da dove arrivano e da come arrivano e questa è una verità che non è mai cambiata e non cambierà con una stupida legge (che speriamo invece venga cambiata presto!).
Anche la legge 194 è una sorvegliata speciale, c’è sempre qualcuno che vorrebbe smaterializzarla, eliminarla, modificarla in peggio!
Io sono una donna fortunata perchè ho potuto fare la MIA scelta, quella che era piu consona per me e mio marito, lo auguro a tutti: spero che tutti possano scegliere .
E questo non vale solo per i propri figli ma anche per la propria salute (ci sono momenti estremamente difficili e tutti dovremmo poter essere liberi di scegliere cosa fare!)
Per le persone che amiamo (chi amiamo e come decidiamo di vivere il nostro rapporto di coppia)
Su questi temi mi sembra che in Italia ci sia un Grande Fratello che spia, che si intrufola nella nostra vita e si ostina a dirci cosa dobbiamo fare !