martedì 19 febbraio 2013

La costruzione della coerenza



Non sono renziana.

Non ho votato Renzi alle primarie e non sono pentita.
Lo trovo lontano dalla mia idea di sinistra, lontano dalla mia formazione e da alcune mie concezioni sociali.
Eppure, so riconoscere se una persona è in gamba.
E Renzi lo è. 
Indipendentemente dai giudizi personali, dalle opinioni politiche, dall’ideologia.

La cosa che mi piace di più di lui è la capacità di costruire coerenza.

E trovo che la coerenza sia, in un uomo, una dote fondamentale, in un politico, una qualità indispensabile.

Una volta perse le primarie poteva decidere di formare una propria lista, di allearsi con altri, e credo che in questo caso avrebbe preso molti, ma molti voti. 
Invece no. Ha deciso di restare.
Può darsi che sia la strategia vincente per la prossima vittoria e forse lo sarà ma, personalmente, penso che restare coerenti con le proprie scelte, non abbandonare la nave e non correre da soli quando si ha la palla in mano, sia sempre una scelta vincente, se ci si chiama, uomini.

Mi piace pensare che la coerenza si costruisca giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, come un amore, come le radici di una casa, come un legame.
 Scelta dopo scelta.
Così si rinnovano gli amori, così si costruiscono gli uomini e le loro coscienze.

Non sempre i posti dove riporre le idee sono i contenitori giusti per quelle specifiche idee, come dice Barbara, e la necessità di trovare il posto giusto a ogni idea è utopistico come l’ardore e il cuore puro di un ragazzo giovane.

Ma sorprendermi per una coerenza inaspettata mi rende questo paese meno antipatico e mi fa sperare in uomini e futuri migliori.











9 commenti:

  1. Raffaella, hai avuto la mia stessa sensazione. Non è Renzi il mio candidato, anzi, io ho sempre pensato e continuo a pensare che sia un berluschino come concezione. Ho altre idee, io penso che un'azione politica non possa essere basata sull'inventiva dell'adesso, ma debba derivare da una concezione di uomo, di società, di coesistenza che faccia da fondazione di tutto - e faccio un po' fatica a trovarla in Renzi, nonostante che ci si stia impegnando.

    Ma, come hai detto tu, in questo frangente ha dimostrato di essere un Politico. Oltre che molto bravo a trascinare, ha dimostrato solidità e coerenza. Non ha fatto il moccioso a cui hanno rubato il pallone. E' rimasto coerentemente sulla barca, e quando è stato attivato (male e troppo tardi) non si è tirato indietro.

    Purtroppo, secondo me, Bersani ha gestito in modo pessimo la campagna elettorale, quasi come se puntasse veramente a non poter governare da solo, per non dover pagare il pedaggio di fare cose impopolari senza avere un alibi.

    Anche se non condivido molto della politica di Renzi, son contento che stia con il Pd. E probabilmente con lui il Pd avrebbe vinto facile, facendo poi la stessa politica che dovrà fare alleandosi con Monti dopo il voto nella situazione in cui ci si trova ora. Peccato....

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  2. Come sempre riesci a fotografare la situazione e quello che penso in modo magistrale. La penso esattamente come te. Hai ragione su tutta la linea, Bersani compreso. E' solo che quando qualcuno ti stupisce in modo positivo, lo devi dire.

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  3. Condivido in toto. Sandra frollini e adesso dicono che siccome al nord nevicherà ci sarà un calo di affluenza, coscienza politica scarsina se bastano un po' di fiocchi!

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  4. secondo me non se ne è andato perchè consapevole della figuraccia che avrebbe fatto.
    io non lo sopporto, sinceramente, non che gli altri mi facciano impazzire, ma quella faccetta mi fa innervosire, così, gratis, dalla prima volta che l'ho visto.
    sò carnale, come dicono a napoli :o)

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  5. La coerenza è una dote troppo sottovalutata...in tutti i campi!
    :-)

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  6. Mah, coi se e coi ma non si va molto lontano ma credo di non essere molto distante dal vero quando penso che invece con Renzi in campo sarebbe stata tutt'altra partita. Il presidente del Milan avrebbe lasciato la sconfitta nelle mani di Alfano, le piazze di Grillo sarebbero state meno piene, Giannino sarebbe andato (stavolta veramente) a studiare a Chicago, Monti, Fini e Casini non pervenuti mentre Ingroia e Vendola si sarebbero spartiti i reduci del partito nato nel 1921. Forse il solo Maroni avrebbe tenuto botta contando su uno zoccolo che seppur non più duro come ai tempi di Bossi resta ancora solido ancorchè di nicchia.
    Sarà per l'anno prossimo.

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  7. Io credo che l'errore sia stato del PD, a scegliere Bersani. Renzi avrebbe raccolto molti elettori di centro e centro - destra pentiti, che a Bersani il loro voto non lo daranno mai.
    Sulla coerenza, hai ragione.

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