Ben inteso, non è che uno si mette lì e
prova “fisicamente a farlo” tutto il dì.
Nessuno possiede tanto tempo a disposizione! E’ l’dea che hai di lui, la voglia
di concepirlo che pervade in modo totalizzante tutto il resto. Se ce ne rimane,
di resto. Ventiquattrore su ventiquattro, notte e giorno. H ventiquattro,
appunto.
E mentre cuoci il pollo, togli lo smalto, cuci
il calzino, mentre parli con tua zia, mentre ti lavi i capelli, il suo pensiero
è sempre lì. Fisso, costante, permanente. Te li vorresti strappare tutti quei
capelli, uno ad uno, fino ad arrivare a staccarti la testa, poggiarla sul comodino, per
rimetterla al suo posto più tardi, sperando che la goccia cinese che ti scava
il cervello smetta di gocciolare anche per solo pochi minuti.
Quando la voglia di fare un figlio esonda i
margini delle tue rive, inonda tutto, straripa.
All’inizio credi che basti amarsi per
concepire, poi pensi che forse ci vuole una spintarella da parte dei signori Ogino Knaus (quelli che hanno studiato il metodo
che calcola il periodo di più alta probabilità fecondativa) così , tanto per
essere un tantino più sicuri che tutta l’attività non sia solo divertente ma
proficua. Dopo che neanche lo sprone dei due produce alcun effetto, viene la
volta delle analisi. Poi segue quella dei monitoraggi, dell’’acido folico,
delle ecografie, della stimolazione dei buchi sulla pancia, dell’incertezza. E
non è che tu non abbia proprio niente da fare nel frattempo, anzi. E mentre le
altre rimangono incinte solo guardandosi con i rispettivi compagni e tu declini
inviti a feste con mamme e bambini, mentre ricacci indietro quei due tre litri
di lacrime che ti rimangono appiccicate agli occhi, impastoiate insieme all’eye-liner,
combatti contro l’istinto di non vomitare addosso all’ennesima deficiente che
ti dice che in queste cose lo stress è fondamentale e che non appena ti
rilasserai rimarrai incinta.
Questo avviene nell’arco delle dodici ore a
disposizione per vivere la tua vita, mentre le restanti altre dodici le usi per
rigirarti nel letto pensando alle dodici appena trascorse senza che sia
successo nulla. H 24, appunto.
E mentre l’idea di tuo figlio continua a
rosicchiarti la testa che non sei riuscita a riporre sul comodino, devi comunque
andare avanti. Organizzare le vacanze, incastrarle tra le analisi, le
stimolazioni e i prelievi. Fare la spesa. Mangiare, bere, sopravvivere a una
vita così vuota che al confronto i buchi neri sono pozzi di vitalità. Devi comprare
cose che non ti servono a niente, perché non ti serve nulla che non sia lui; devi
evitare di fare delle figure da stronzi con gli amici più cari, fare cose che
non ti sollevano, dire cose che non ti appartengono, devi fare, baciare,
lettera, testamento.
E’ un attività a tempo pieno quella di
cercare un bambino che non viene, mica scherzi. Non è che ti puoi distrarre
tanto. Anche quando, sfinita e lacerata pensi di abbandonare l’dea perché accanirti
sul tuo corpo o su una natura ostile ti rende più fragile di un foglio di
cartapesta, l’idea di reinventarti senza di lui, di ritrovare il tuo compagno
oltre quel progetto, non lascia spazio ad altro. Di nuovo H 24.
La fatica, la rabbia, la stanchezza si
mescolano alle ore. Dolore quanto basta e minuti vuoti. Un binomio perfetto per
una ricetta da gourmet.
Quindi cara amica mia, non sei pazza, non
stai lentamente diventando folle, non stai perdendo la ragione.
E’ solo l’effetto h 24. Prima o poi passerà,
quello che non distrugge fortifica.
eccomi di nuovo!! :-)!
RispondiEliminaio non so cosa significhi cercare un figlio che non arriva perchè io sono tra quelle che i figli sono arrivati senza quasi nemmeno pensarci, ma capisco che quando il desiderio di diventare madre è forte, l'attesa diventa straziante.
Perchè prima di avere l'ultima ho dovuto aspettare un paio di anni per motivi famigliari e mi logorato per non poterla cercare.. non oso pensare cercare e non arrivare al dunque...
ho letto il tuo primo post. La tua presentazione... io sono (mi definiscono così nei vari blog) normofertile, ma a parte questo non sai quante cose abbiamo in comune! se potessi mi trasferirei al mare, inizio il lunedi al lavoro pensando già al venerdi non perchè non mi piaccia il mio lavoro ma perchè adoro starmene a casa anche solo a fare i mestieri.. e che ci devo fare sto bene a casa mia ora.. adoro il piumone d'inverno quando fuori nevica, andrei all'ikea un giorno si e uno no, per la colazione è la cosa piùà importante della giornata e tutte le mattine faccio la schiumetta come il cappuccino sul latte! :-) bhe che adoro le mie figlie mi sembra superfluo dirtelo, poi... sono follemente innamorata del mio compagno che è in tutto per tutto la mia mezza mela anche se è l'opposto di me..ma la mia famiglia di origine, madre e fratelli, sono insostituibili! insomma.. direi che sono un pò simile a te!! però io scrivo sul blog perchè non sempre a casa posso dire quello che penso.. il diario non saprei dove nasconderlo e quindi scrivo in rete!! :-)
ora che ho scritto un post sui tuoi commenti mi puoi anche bannare! :-)
ciao Raffaella mamma_daniele, ecco il mio primo commento sul tuo blog! Leggendo, ho scoperto di te (di voi) un universo che non sospettavo... ma a questo serve un blog, no? Magari commentando i tuoi post anche tu mi (ci) conoscerai meglio e avremo modo di fare quelle chiacchierate che (ancora) non abbiamo avuto, sempre sopraffatte dai nostri mille impegni. Intanto in bocca al lupo, per questo progetto, e per tutto il resto....e tanti bacini a Mimmo!! Fede_mamma_claudia
RispondiEliminaGRAZIE anche qui raffaella!!!
RispondiEliminaho gli ochhi lucidi per questo post...che parla anche di me e mi fortifica.
un abbraccio
Grazie a voi amiche.
RispondiEliminaOhhhhh....sono strabiliata da questo post.
RispondiElimina.hai dipinto tutta la storia perfettamente ! Ciao Raffaella...io sono Anna...forse mi conosci già. :)
Ciao Raffaella, dopo aver letto il commento al mio post ho deciso di fare un salto da te, per pura curiosità lo ammetto...ho letto questo post e mi ci sono trovata, con il mio/nostro passato e tutto il presente...forse un giorno riuscirò a raccontare anch'io i miei sentimenti senza freni, vincendo la mia naturale riservatezza.
RispondiEliminaBellissimo anche questo. Dai voce a tutte noi che ci siamo passate. Grazie.
RispondiEliminaE' veramente bello, triste e commuovente quello che scrivi. Sei di certo una persona speciale!
RispondiEliminagrazie del tuo post...mi ci sono rispecchiata e ne avevo bisogno...
RispondiEliminaCiao! Che bello il tuo blog! Noi abbiamo cercato Marco per quasi due anni ed è già da un po' che cerchiamo un fratellino che non arriva. E' bello sapere che è normale e che prima o poi passa. Ci teniamo compagnia?
RispondiEliminae quando quel bimbo arriva sentirà che tutto l'amore del mondo è poco rispetto a quello con cui la sua mamma lo ha desiderato. mica poca cosa...
RispondiEliminaGrazie, Raffaella, per questo sentito post. Sai, io a volte mi colpevolizzo, perchè questo desiderio di maternità - pur essendo forte - non mi abita 24 h su 24, e tante volte mi sono detta: vedi, a differenza delle altre, non ci credi abbastanza, e poi... è un argomento così intimo e complesso, e spesso si spara a zero sulla pma, senza nemmeno sapere quanto può essere emozionante, indipendentemente dal risultato. Tu puoi capirmi, ed è come ricevere un abbraccio attraverso lo schermo. Un bacione
RispondiEliminaed è già la terza volta che passo da queste parti. questo post dà voce ai miei pensieri che proprio non ne voglio sapere di uscire e socializzare.
RispondiElimina24 h su 24. vero.