Un
Cappuccetto Rosso che non vuole andare dalla nonna, un ranocchio che non si
trasforma in principe, un pesciolino chiacchierone e un pomodoro che sogna di
rimanere verde. Sembra una lista sgangherata di personaggi, eppure proprio loro,
in fila indiana, come un esercito senza guida è sbucato fuori dal web facendomi,
inaspettatamente, imbattere nella penna della loro mamma. La penna è di Romina
Tamerici, una ragazza di venti anni, che tra le mille cose che fa, tiene un
blog e scrive fiabe. E’ brava Romina. Brava davvero. Brava come lo sono le
persone dotate di talento, quelle che lavorano duro però, che non lasciano che
questo dono sparisca con l’età, ma lo coltivano invece, lo covano, proprio come
lo farebbe una madre con un bimbo nella pancia.
Mi
piace questa ragazza, mi piace l’idea che nell’apparente piattume di una
generazione che comunica attraverso SMS con la “K” all’improvviso sbuchi una
giovane che racconta cose e le racconta con grazia e garbo. Mi piace pensare
che se nutri le menti, queste, partoriranno idee.
Mi
rendo conto che questo mio blog possa apparire leggermente schizofrenico,
oscillando tra infertilità, concepimento e scrittura. E forse è così. Il fatto
è che io non posso fare a meno di scrivere; potrei anche non saper fare a meno
di procreare, ma data la difficoltà in questo campo, mi resta un tantino più
facile svolgere la prima attività. Così capiterà che l’amore per la scrittura
troverà spazio qui dentro. Sarà come immaginare una grande libreria. Ci saranno
gli scaffali dedicati ai libri, quelli su cui giaceranno volumi di vita quotidiana,
qualche giocattolo lasciato lì per caso, insieme a calzini spaiati, cose in
disordine e ripiani dove mettere le cose preziose.
E così la mia libreria.
A
pensarci bene è così che è nato questo blog. Questo blog è nato perché ho
voluto raccontare la mia storia. Le cose accadono, gli scrittori le raccontano
e la vita scorre attraverso le storie che gli scrittori raccontano. Scrivo di,
per, intorno a mio figlio e non solo, perché non posso non raccontare quello
che mi emoziona, nel bene e nel male.
Anch’io
ho parlato di ranocchi che non si trasformano in principi in altri post e mi
sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se Cappuccetto Rosso non fosse andata
dalla nonna. Mi sono sempre sganasciata
dalle risate grazie ad una stupida barzelletta:” Due pomodori maturi camminano
in mezzo alla strada. Il primo fa all’altro - attento alla ma’, chaff, e il
secondo- quale ma’, chaff.”
Davvero
idiota. Ma il pomodoro spiaccicato sulla strada esorcizza altri brutti
pensieri.
Appena
compro il libro, vi racconto perché il pomodoro protagonista del libro di
Romina Tamerici, vuole restare verde. Per adesso immagino che sia per via della
vicinanza dell’orto alla strada.
A
presto
Ogni parola che io potrei dire adesso sarebbe completamente inutile. Potrei dirti che non dovevi, ma mi ha fatto piacere leggere queste cose. Potrei dirti che ti sbagli, ma voglio lasciare ai miei miseri talenti la possibilità di soprenderti. Potrei dirti che non so cosa dire e forse sarebbe la sola cosa sensata. Invece ti dirò grazie e me ne starò in silenzio, cosa che non sempre so fare. Insomma, grazie!
RispondiEliminaGrazie a te. A presto
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