domenica 17 giugno 2012

Partenze




Chissà perché prima di una partenza si sente sempre quello strano sfarfallamento al centro dello stomaco, qualunque sia la meta.
Chissà perché mi riduco a fare le valige sempre all’ultimo momento.
Chissà perché ci si porta dietro sempre troppo o troppo poco, quasi che il portare il numero giusto delle cose significhi creare le condizioni per non tornare a casa propria.
Ficchiamo dentro la valigia i vestiti che normalmente non portiamo, quelli che “li metto solo in vacanza”, quelli che pensavi di aver buttato, quelli che hanno più bisogno di evasione di te tanto sono malconci. 
E che dire di quelli che li guardi e pensi: ”Ma davvero sono miei? Ma dove pensavo di andare con questi? 
In vacanza ovviamente”.
E’ come se partendo ci si sdoppiasse. Una parte resta a casa, fa la vita di sempre ancorata alle sue radici, alle solite abitudini, alla medesima routine, l’altra, quella vestita strana che tanto non la conosce nessuno là dove va, salta, senza paracadute, senza alcuna certezza, va.
Mi piace questa cosa dell’andare ma mi piace anche quella del ritornare con le foto dei posti che ho visto con il cuore gonfio di altra vita e la conoscenza di un altro pezzettino di mondo oltre il mio. 
La verità è che sono contraddittoria a intermittenza. Amo viaggiare ma non mi piace partire, mi annoia restare ma mi conforta ritornare. 
E’ possibile che viaggiare infonda l’idea della possibilità di poter cambiare vita di pensare che potresti sempre fare O ESSERE QUALCOSA O QUALCUNO ALTROVE, SE QUI NON RIESCI.
Sarà per questo motivo che sento sempre le farfalle nello stomaco prima di partire.
E per voi, cos'è viaggiare?

1 commento:

  1. Buon viaggo! Secondo me partire ha senso solo per il piacere di ritornare, per riscoprire quanto può mancarci ciò che chiamiamo "casa" anche se a volte abbiamo la sensazione di voler mollare tutto. Divertiti!

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