venerdì 25 maggio 2012

Che gola rossa


Una brutta laringofaringite ci ha attaccato senza preavviso. Considerando che la sciarpa e il cappello non sono adatti alla stagione, le caramelle antinfiammatorie e balsamiche non sappiamo come masticarle (ah tredici mesi), decotti e sciroppi ci piacciono spiaccicati sui vestiti meno nella bocca, il decorso della nostra infiammazione ci ha messo a dura prova. A essere sincera la prova è stata più dura per me che per il nanetto. Passi la voce rauca e afona, modello mostro esci dal corpo del mio bambino, la tosse abbaiante, con frequenza principalmente notturna, sorvoliamo anche sulla febbre, ma tre giorni di casa forzata con un bambino convalescente di tredici mesi, minerebbero anche l’equilibrio del Dalai Lama e forse, pure la pazienza di Giobbe. Tredici mesi sono troppo pochi per vedere cartoni, troppo pochi per reggere la lettura di fiabe e favole oltre i sette minuti, decisamente troppi per schiacciare sonnellini che durino più di un’ora. Bene. Quindi cosa fare nelle restanti undici ore della giornata?Noi abbiamo impiegato il nostro tempo così: tentato il suicidio dalle trenta alle quaranta volte al dì, utilizzando diversi metodi. Infilato dita nelle prese, lanciati dalla seggiolina azzurra ikea, pianto a perdifiato per diversi capricci, ballato il ballettopolo di topolino e sudato così tanto da far aumentare  la febbre appena passata, mangiato niente per tre giorni, (tranne aver diviso con il cane due biscotti e una galletta), scoperto come si apre il rubinetto del bidet e infilato braccia sotto il getto dell’acqua, aumento di temperatura, spostato tutti gli oggetti contenuti nella credenza della cucina, più e più volte dalla credenza al centro della stanza e viceversa, attaccato il secchio dell’immondizia dei rifiuti organici.
La faringite è passata, ma ho un discreto esaurimento………………..  

Nessun commento:

Posta un commento