giovedì 17 maggio 2012

Giorni "si"

Oggi il mondo mi sembra più bello di ieri. Sarà per il sole che splende alto o perché il nano si è svegliato e sorridendomi da dietro le sbarre del suo lettino mi ha urlato “mamma”.

Sarà, ma oggi mi sembra che il senso si sia ricongiunto alle cose, che il tempo andato non sia per sempre perduto e che forse a qualcosa c’è rimedio. Chissà.

Forse il mondo è difficile esattamente come lo era ieri, anzi. Sono  io che lo guardo con occhi diversi; oppure, ci siamo solo presi una pausa e abbiamo siglato una pace temporanea e non me ne sono accorta. Sta di fatto che oggi il mondo mi sembra più bello.
Sì, decisamente più bello.

E’ in giornate come questa, che non sono proprio giornate sì, ma ci si avvicinano, che ritenendomi fortunata vorrei essere vicina a chi lo è meno di me.

Non sono un’esperta in bambini, non posso e non voglio insegnare niente a nessuno, non credo di avere cose tanto interessanti da dire, né di essere speciale, tranne per mio figlio e per mia mamma.

Purtroppo per me, però, ho qualcosa da dire sulla difficoltà ad avere figli, sulle perdite, sulle emozioni. Purtroppo per me, osservo tanto, colgo dettagli, sento le cose, spiacevoli e no. Purtroppo per me conosco le delusioni, i sentimenti, le passioni, gli stati d’animo e sento gli ordini dei cuori altrui.

E’ per questo motivo che, prepotentemente mi sono impossessata di un piccolo spazio virtuale e ho cominciato a scriverci su.

Perché se raccontando me stessa, se dentro la mia storia qualcuna/o scovasse un legame con la sua e per questo si sentisse meno sola/o, allora il mio modo di amare avrebbe un senso. Avrebbe senso parlare di infertilità, di fecondazione in vitro, di maternità in provetta. Avrebbe senso parlare di dolore, quello che si prova per un padre che non c’è, per un castello rotto, per un sogno infranto.

Avrebbe senso parlare della  felicità, dei rimpianti, dei ricordi, delle scarpe, della luna, dei pozzi.

Avrebbe senso parlare.

So di essere stata fortunata. Sfacciatamente fortunata. Sono riuscita ad avere mio figlio. Non tutte le donne in circa di un figlio ci riescono. Per questo motivo e per i motivi di tutte quelle brancolano nel buio dell’infertilità, vorrei urlare, sono qui. Non è colpa tua se cerchi tuo figlio in età avanzata, né se la tua capacità ovocitaria è scarsa. Non è colpa tua se tarda ad arrivare.

Fai quello che devi e fallo in fretta, con tenacia e determinazione e pazienza. Non sei sola. 

 Guardo mio figlio deambulare come Charlie Chaplin e cerco di ricacciare indietro la commozione insieme all’ immenso senso di gratitudine. Il mio cuore va in frantumi pensando alle migliaia di donne che puntano sulle loro poche chance e sento il loro dolore perché è stato il mio.

Come sento il dolore di chi ha perso qualcuno o qualcosa, un parente, un amico, una rotta.
 
Ma oggi è una giornata sì. E allora bisogna raccogliere i cocci e riprovare.

Occorre rimboccarsi le maniche e andare avanti con forza e determinazione, sia che i figli tardano ad arrivare sia che  siano già arrivati e facciano un casino infernale cercando di smontare la casa pezzo per pezzo, mentre si tingono i capelli di blu cobalto.

Occorre ricordarsi che possiamo fare grandi cose se qualcuno ci incoraggia, che i denti che mancano possono essere sostituiti dalle dentiere, che i buchi possono essere riempiti, che delle delusioni restano cicatrici quasi invisibili, che è più facile ridere delle proprie magagne che piangerci su.

Che………….che  esiste il cioccolato, non  basta  ma aiuta.


Nessun commento:

Posta un commento