lunedì 21 maggio 2012

Di un brutto film


Che orribile week end.

Ci sono giorni brutti come la fine di certi film, quelli che ti lasciano l’amaro in bocca, quelli che vorresti che avessero un finale diverso, che ti lasciassero intravedere anche solo una piccola tremula luce. E invece no. Invece terminano di botto, senza una conclusione serena, senza dare un senso a quello che si è appena visto, senza speranza. Sono quei finali a sorpresa che rovinano tutta la grandezza della pellicola, quei colpi di scena che ti arrivano dritti dritti in pancia, bucandoti lo stomaco. E ti spiazzano, ti annientano, ti tolgono qualcosa.

Vorremmo riavvolgere la bobina, vorremmo interrompere il video e urlare al regista:
”Ma che fai? Sei scemo? Come puoi imbrogliarci così?. Ripensa la trama, concludi in maniera diversa, fa che quell’orribile ordigno non esploda, sposta quelle ragazze sull’altro marciapiede, non farle passare di lì,  ferma questa  terra che trema.”
E brutto questo finale, è orribile.

Ci si sente derubati, impotenti, paralizzati. E allora si augura una brutta influenza al responsabile artistico, di quelle che lo  lasciano a letto tramortito per una ventina di giorni, un flop d’incassi al botteghino e un pò di cassa integrazione, ma non puoi fare altro. Se non pregare perché tuo figlio non veda mai certi film o perché qualcuno vegli su certi epiloghi.
 
Ci sono giorni brutti, brutti per l’umanità tutta, brutti per la bellezza, brutti. Che ci rendono indegno, l’appartenere al genere umano.
 
Ho chiesto a mio marito, dove dovessi mettermi per salvare la pelle, in caso di terremoto: “Sotto al muro portante, precisamente sotto l’archetto che dal soggiorno porta alle nostre camere” mi ha risposto.
Uhmmm…..o.k., nel caso in cui  una scossa forte faccia tremare la mia casa, prendo mio figlio, il mio cane e mi schiaffo sotto al muro, sperando che i miei facciano altrettanto, sotto al loro.

Mi fermo. Penso. Penso ai muri venuti giù e a quelli rimasti dritti, ai terremoti vicini e a quelli più lontani, ai crolli, alle macerie lasciate da  tsunami, torri attaccate, centrali nucleari divelte e mi sembra che una trave si stacchi dal soffitto e mi passi da parte a parte.

Posso ripararmi in caso di terremoto, forse. Ma dove metto mio figlio se un pazzo si sveglia una mattina e siccome gli girano le palle fa saltare in aria cinque ragazze?
Non me ne frega niente sapere se abbia agito da solo o in compagnia, se sia stato mosso da idee anti legalità, islamiche o massoniche, se abbia messo in atto un finto attentato allo stato che cela motivi di natura complottista. Non voglio avere niente a che fare con la logica del male e con la chiacchiera di quelli che ci ciarlano su.

Voglio solo credere che ci sia un senso anche per un film così brutto. Ma  non ho proprio idea  di dove andarlo a cercare.


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