Ieri sera ho visto un film carino; c’era una tizia, aspirante
scrittrice, annoiata e in cerca di editore che, a un certo punto apre blog per circa un anno,
cucina 365 piatti e circa 560 ricette e puah, diventava ricca e famosa, grazie
al passaparola dei suoi lettori, a dei piatti strepitosi e a un discreto culo.
Questa la trama, più o meno. Sarà stato per il film, o perché avevo già in
mente di farlo, ma oggi vi parlerò dei calamari ripieni di loro stessi. In verità
la ricetta non ha niente a che fare con i calamari, trattandosi d’involtini di
pesce spada. La storia dei calamari trasformati in involtini, comincia così. La mia amica che viaggia molto, è convinta di aver mangiato a casa
nostra i famosi calamari ripieni di se stessi. Ora, può anche darsi che sia
come dice lei, ma io non lo ricordo affatto. Comunque, siccome tutte le ricette
che vi propinerò sono farina del sacco di mio marito che, guarda caso cucina benissimo (sì,
guarda anche il bambino, cambia i pannolini, fa la spesa, stira, pulisce e monta
mobile Ikea, ma purtroppo era l’ultimo rimasto al negozio dei mariti e lo sconto
nasconde anche qualche piccola imperfezione) e che neanche lui ricorda di aver mai
cucinato sti calamari, noi supponiamo che la mia amica li abbia mangiati a casa
d’altri, ma non volendola contraddire abbiamo raggiunto una specie di
compromesso offrendole al loro posto, degli involtini alla messinese che, pare
abbiano temporaneamente distratto la mia amica, anche se credo che
difficilmente abbandonerà l’idea dei calamari. Conto molto sulla sua nuova
filosofia cruelty free.
La ricetta.............
Allora, recatevi nella vostra pescheria di
fiducia, se gode la fiducia di altri va bene lo stesso e fatevi dare delle
fette di pesce spada. Potreste anche farvi dare un pezzo di spada e poi farci voi stessi delle fettine
sbattendo lo sventurato pesce con il battiarne, ma vedo più complicata la
faccenda. Quindi, se la pescheria è di vostra fiducia, che sia all’altezza del
termine e tagli ste’ fettine, altrimenti,
cambiate pescheria. Riguardo alle dosi, gli involtini che verranno fuori sono
buonissimi e anziché rimanere con la voglia, comprate più pesce di quanto il
vostro buon senso non suggerisca pensando che mangerete pesce che
proverbialmente non ingrassa ma aimè costa un botto.
Una volta ottenuti i vostri filetti di
spada, metteteci sale, pepe e limone. In un recipiente a parte, mettete in
parti uguali pan grattato, pecorino, capperi, prezzemolo, ancora limone, acqua
e impastoiate il tutto. Poi riempite con l’impasto i vostri filetti e avvolgete
facendo degli involtini. Chiudeteli con degli stecchini e ripassate gli
involtini nel composto con cui li avete farciti. Mettete in forno per circa
venti minuti, fino a quando non saranno dorati. Ed ecco pronti i vostri calamari ripieni di se
stessi.
Abbinateci del vermentino di Sardegna.
Piacciono a tutti anche a chi non ama il
pesce, ma in tal caso, perché non continuate a mangiare carne al loro posto se
tanto non vi piace il pesce? Risparmiereste un gran da fare.
...trying to quit fish...tofu ripieno di tofu?
RispondiElimina...ok diciamo che comunica qui ora...il codice? lo devo mettere ogni volta?
RispondiElimina...si!
RispondiEliminacmq i calamari ripieni di loro stessi sono gustosissimi!! e molto semplici da fare! se vuoi ti do la ricetta!
RispondiElimina