martedì 13 novembre 2012

I figli che devono venire, vengono.


Questo post è dedicato alle amiche/i blogger che aspettano:

Un figlio
Che il tempo passi

Che il dolore dorma
Che arrivi la pace

Che domani splenda il sole
Che il bordeaux abbia una buona annata.

Ed è un guest post . La guest è Fioly Bocca http://www.bbodo.it/.
 Fioly ci regala un pezzo di sé.

 Lo fa attraverso mammamimmononsolo perché la sua esperienza alimenti pensieri positivi, quieti i giorni dell’attesa e quelli dello scalpitio del cuore.

Il suo è un racconto dolce, intimo, di quelli che solo le anime belle sanno raccontare. Che tocca gli strati della speranza e sbircia tra le fessure della luce. E’ il racconto di una prognosi infelice e per fortuna non vera di una sbagliata sterilità.

A volte ci imbattiamo per caso in persone speciali e ci sono regalati incontri come fossero doni , sorprese. A volte alcune persone ci passano accanto e sfiorandoci, ci coinvolgono.
 Perché ci somigliano, perché forse in un’altra vita eravamo fratelli o sorelle.
E quando questo accade, ti sembra di conoscerle da sempre queste persone. Anche se non le hai mai viste, anche se ti dividono da loro distanze fisiche.

Fioly è così. Speciale. Lei racconta favole bellissime e le inventa per i suoi figli.

Quello che non sa fare o esprimere, lo inventa.

Lei “screma, affonda e trasforma” le cose tristi della vita, rendendole lievi.

 C’è qualcosa di perpetuo in lei, come le certezze, le stagioni, le radici. Possiede briciole d’infinito, ma anche tanto sole.
E tanto verde.

Cavalca con il fisico da amazzone una vita a volte in salita, superando i solchi, le assenze e le perdite con l’azzurro del cielo negli occhi.

Dice che le mancano le parole. “Quelle sanguinanti, pulsanti tra le mani, che ti raggiungono e ti scavano dentro come la più acuminata delle paure. O quelle dritte e appuntite, spregiudicate, disincantate, purificate da ogni velleità di sedurre”

Io dico che il modo in cui intreccia parole di speranza e di conforto, il modo in cui trasforma il mondo per i suoi figli, è un modo bellissimo di riscrivere la vita. E regalare luce.

Grazie Fioly, per aver scelto il mio blog e incrociato la mia strada.
"Ho 37 anni e due figli piccoli che sono arrivati facili. Velocemente, un desidero invocato e presto realizzato, una benedizione per cui, lo so, non avrò mai parole abbastanza per ringraziare.
Perché chi un figlio lo vuole, non c'è probabilmente nulla che desideri allo stesso modo.
E io so di volerlo da quando ero piccola e vedevo nel mio futuro una famiglia enorme, vociante e allegra. Colorata come solo sanno esserlo i sogni di bimba.
Fin qui pare tutto semplice. In realtà, spesso, le storie che sembra vengano giù dritte, lineari, nascondono grumi di dolore.

Il mio grumo cattivo aveva le sembianze di una cisti ovarica, scoperta perché "in torsione" quasi 15 anni fa, non diagnosticata subito correttamente.
Sono stata ricoverata d'urgenza grazie a un fottuto dolore ranca-respiro, poco meno intenso di quello di un parto, che mi ha dato il buon giorno una domenica mattina di primavera. Dico grazie a quel dolore perché se non ci fosse stato lui ad allertarmi, forse questa storia non avrebbe un lieto fine.

Da lì, tre settimane di accertamenti e flebo, un'operazione in laparoscopia per asportare la quasi totalità dell'ovaia destra e una fifa che ha popolato per anni i miei incubi peggiori.
In mezzo a questo baillame, durante un'ecografia interna -probabilmente la dodicesima della settimana- un medico che non brillava per sensibilità mi ha pronosticato, dietro un mezzo sorriso che può permettersi solo chi sta dal lato giusto del lettino, l'asportazione delle tube.
"Se vorrà un figlio, può provare con le provette" ha chiosato per congedare la ragazza in vestaglia e mani tremanti che deve aver visto appena, dietro i suoi fogli pieni di paroloni.
Sono tornata nella mia stanza d'ospedale rasentando il muro, ripassando dietro gli occhi lucidi quelle parole che non riuscivo a mettere a fuoco, groviglio scomposto di suoni vuoti, e che suonavano, nella mia mente impreparata a quegli argomenti, come una condanna inappellabile.
Ho passato giorni così, pensando di essere sterile nella migliore delle ipotesi, gravemente malata in quella peggiore.
 
La vita è stata clemente, con me, quella volta. Mi ha ampiamente risarcita di quello strappo e di quel rimescolamento dentro il mio utero. Ma fino a quando non ho stretto tra le braccia il mio primo figlio una parte di me non si convinceva che tutto sarebbe andato per il meglio.
E nei dieci anni di mezzo, mi sono ripetuta come un mantra una frase letta non so dove: "i figli che devono venire, vengono". Semplicemente. Che sia dopo anni di tentativi, dentro una notte balorda o nel giorno di amore più bello.
Non so se sia consolatorio per altri. So che, anche se non riesco a spiegare il motivo profondo, mi faceva bene pensarlo.
Così come so che nessuna donna dovrebbe provare, mai, quel dolore raggelante per un futuro che non arriva".
 
Dalle donne passa la vita, sempre. Dalla pancia, dalla testa, dalle mani e dai ricordi. Dalla capacità e dal desiderio di tenere dentro, a volte dall’impossibilità di farlo.
(Concita De Gregorio, Una madre lo sa)
 

 

35 commenti:

  1. leggendo i tuoi post sono diventata piu`tollerante con le mie birbe. forse, non so, mi aiutano a diventare una mamma migliore, a non dare sempre tutto per scontato

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    1. Se così fosse, Francesca, saprei di aver fatto qualcosa di buono. Sarei migliore anche io.
      Grazie

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    1. Visto? Non si sa mai nelle vita quello che può succedere...

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  3. non potevo chiedere altro in un giorno come questo.
    Non sono riuscita a dire certe cose ma Fioly ha saputo farlo benissimo per me. Le nostre storie si assomigliano molto, perchè anch'io ho vissuto un'esperienza ospedaliera molto difficile che mi ha accompagnata con le sue conseguenze e le sue sentenze per molti anni, infilandosi in tutte le mie idee di futuro.
    Anch'io ho potuto smentire quei medici che mi dicevano che no, non avrei potuto fare la mamma, non naturalmente almeno.
    Anch'io ho provato e provo di nuovo oggi, che vorrei diventare mamma ancora una volta, un dolore raggelante per un secondo futuro che ancora non arriva.
    I figli che devono venire, vengono deve diventare il mio nuovo mantra.

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  4. Bellissimo. Come spesso mi succede leggendo i tuoi post, mi mancano le parole.

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  5. E noi siamo a due (al momento uno e mezzo ma manca poco)...nonostante il medico che disse "Due anni di tentativi poi qualche cura"....il risultato due bambine arrivate senza neppure essere cercate...si è vero i figli che devono arrivare arrivano...

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  6. Nessuno è d'accordo più di me.
    E meno male, dico.

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  7. Io trovo sempre difficolta a commentare i tuoi post perche non trovo mai le parole adatte ,ogni parola mi sembra stupida,vorrei dirti tante cose ma non ci riesco mai,un bacio grande a te e alla tua amica,grazie per le visite al mio blog ne sono felice e onorata ciao.

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    1. Non ci sono parole adatte e parole non adatte. I tuoi commenti sono sempre ben accetti. Io davanti ai tuoi lavori rimango a bocca aperta come una bimbetta di anni tre!

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  8. Fioly è una persona speciale, ha una sensibilità unica e talento nel raccontare. Grazie Raffaella per averla ospitata.
    Stavo per dirvi che la conosco da anni, ma non è vero: da anni lavoriamo nella stessa azienda, ma la conosco davvero forse solo da quando ci siamo accorte di aver aperto un blog a distanza di 15 giorni, che già di mio credo poco alle coincidenze... eh sì, "dalle donne passa sempre la vita", in mille modi diversi.

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    1. Ops, ho schiacciato invia per errore, che imbranata.
      Eh sì, ha davvero ragione Fioly: i figli che devono venire, vengono.
      A me è capitato così: il primo è passato come un lampo nella pancia e resta come un ricordo per sempre nel cuore, il secondo mi ha costretta a fermarmi per oltre 4 mesi ma è una meraviglia... la terza sta al calduccio per ora ma si è intrufolata come un'intrepida nella nostra vita.
      Grazie ad entrambe per gli spunti che ci date! Un abbraccio

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    2. Ben arrivata, sono contenta che Fioly ci abbia fatte incontrare. Anche io credo nelle coincidenze. La tua bimba è un dono.
      Grazie di essere passata di qua.

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  9. Posso aggiungere che "arrivano i figli che sceglie il destino", ossia con la loro valigia leggera o pesante, quella che serve a noi più che a loro ...

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    1. Sacrosanta verità, Marzia. Me li vedo arrivare lungo uno scivolo dalle nuvole a qui, un pò storti, con i loro bagagli, un cappello calato sugli occhi grandi e la voglia di riunirsi a noi. Con passi incerti sui ciottoli del cammino di andata.

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  10. Mi avete fatto un grande regalo stamattina. Grazie.

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  11. E' una testimonianza molto significativa. Io purtroppo ho creduto alle parole superficiali di una ginecologa, dieci anni fa (avevo 24 anni) e - col carattere debole che avevo allora - dopo essermi disperata mi son subito rassegnata e ho buttato via tanto di me, pensando "Tanto non avrò mai figli". E ora, 10 anni dopo, so che quella donna (poi, una donna! Come ha potuto?) era stata solo superficiale e non aveva ragione, ma ora sono io che penso che è troppo tardi e niente, profezia che si autoavvera. Comunque una parte di me resta nonostante tutto dell'idea che non possiamo sapere in anticipo se una partita è chiusa, dunque... voglio concordare con questo post.

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    1. Benvenuta Ilaria. Il brutto di certe sentenze è che non sanno quanti danni possono fare anche a livello umano. Hai ragione, non sappiamo quando una partita può essere chiusa e spesso la vita riserva sorprese. Ti faccio gli auguri più sinceri per ogni scelta che vorrai intraprendere.

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  12. L'ho sempre pensato anche io
    A chi cercava la gravidanza, l'ho sempre detto anche io

    Non siamo noi a decidere; sono loro, i bimbi, che decidono se è quando venire.

    Mi piace scoprire di non essere l'unica a favoleggiare su questa cosa!

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    1. E' bello scoprire di avere idee in comune con altre persone. Bellissimo favoleggiare.

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  13. ho letto ora tutto, d'un fiato. i vostri commenti, le parole di Raffaella, che raramente qualcuno ne ha scritte di così belle per raccontarmi. ancora una volta scopro quanto sia grande il coraggio delle donne, la solidarietà che le lega e questa intesa che alle volte nasce tra persone distanti chissà quanti chilometri. ma così vicine coi pensieri. grazie a tutte, di cuore. per l'ennesimo raggio di sole che mi fa sperare e credere in un qualcosa di BELLO. Perchè qualcosa di bello viene sempre, lo sapete, vero?
    Raffaella, con gli occhi lucidi ti dico solo: grazie.

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  14. QUALCOSA DI BELLO VIENE SEMPRE. SEMPRE.
    Grazie a te.

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  15. grazie per questa storia a lieto fine...
    a volte mi sono chiesta se è giusto quello che faccio, me lo chiede anche oggi, alla vigilia di un nuovo momento per me, quello che mi renderà madre oppure nuovamente orfana di mio figlio.
    Mi chiedo se per tutti i miei figli che non sono arrivati, era destino dovesse andare così, perchè non "dovevano venire".
    Ed è giusto che io combatto dunque contro questo destino?
    non credo avrò mai una risposta.

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    1. secondo me è giusto. lottare per ciò che si desidera dà un senso a un'esistenza. anche se è facile a dirsi, un po' meno farci i conti ogni giorno. un briciolo di fatalismo aiuta, ma non deve essere la scusa per non lottare fino all'ultima gara.

      ti auguro TUTTO il bene

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    2. Anna non metterti in questo ginepraio di domande. E' giusto nella misura in cui hai la forza per farlo. Mica lo sai quando i figli che devono arrivare, arrivano.
      Cerca di essere serena. Sei nel giusto.

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  16. Mi fa male al cuore pensare che ci siano cosi tante donne che desiderano diventar mamme e non riescono... Qui a lugano c'e' la clinica pro crea, non so se ne avete mai sentito parlare, magari puo aiutarvi. Mi dispiace tanto, mi sento impotente

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  17. Belle che siete tutte e due Fioly e Raffaella...Lieta che siate presenti nella mia vita, ognuna a proprio modo. Vi abbraccio tanto tanto

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  18. Approdo qui per caso, girando di blog in blog, leggo questa frase, i figli che devono venire, vengono, e mi commuovo. E' bellissima e vera, anche se a volte quest'attesa mi sembra troppo lunga e ingiusta.Ma ne farò tesoro e cercherò di ripetermela durante quei momenti in cui mi sento sperduta. Grazie.

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  19. il mio di ginecologo dopo avermi resettato un setto che divideva il mio utero in due, mi ha solo detto "Rimane comunque un utero "troppo" piccolo"...già troppo...ma sono fiduciosa e ottimista...se da qualche parte Qualcuno ha scritto che diventerò mamma così sarà. Grazie di cuore cara Raffaella, perchè le tue parole riscaldano e rincuorano

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