Vedere i comignoli colorati e le forme
ondulate di Gaudì, sorridere abbracciati davanti a Time square, perdersi risalendo
insonnoliti le rive del Makong, verso le torri merlate di una città perduta tra
le radici del tempo, mentre ripensiamo a Dahoo, con la sua lunga proboscide che
ci porta sulla groppa in mezzo ad una foresta thailandese.
Procedere verso il tramonto lungo la rotta
dei vini e fermarsi, sorpresi con gli occhi di bimbi davanti al ballo delle
balene in una baia della costa meridionale del sud dell’Africa, sapendo nel
cuore che la danza dei cetacei è l’inno alla vita che già, disperatamente comincio
a cercare.
Rimettere la sveglia per vedere dalla
finestra del lodge gli animali che bevono nella savana, amarci dentro le acque
cristalline dell’oceano indiano e perderci di fronte a quello pacifico.
Bere del bordoux a Bordoux e litigare come
pazzi perché qualcosa è cambiato.
Ridere, ridere e ridere ancora di quando gli
occhi si sono gonfiati per il freddo di Praga, per gli aerei sbilenchi su cui
abbiamo viaggiato. Ripercorrere i brividi, la mia mano nella tua, ogni volta
che si decolla. E ancora spiagge candide, e incontri sommersi.
Avremmo potuto proseguire lungo i vigneti
della Borgogna, su, su, fino a un punto impreciso per poi riprendere un’altra
strada e continuare a vedere posti, incontrare persone, cogliere attimi che
continueranno a vivere di vita propria.
Un’altra vita, distante da questa, diversa.
Annusare l’odore delle piante di mirto che
costeggiano l’Alhambra, o bighellonare tra i mercatini di Camden Town o tra i
banchi del Russian market di Phnom Penh che brulicano di persone, che si
pigiano e si strattonano tra corridoi stretti, soffocanti e strapieni di cose.
E tu che ridi perché hai acquistato una
pianta di orchidea.
Svegliarci stropicciati per il troppo
camminare mangiando french toast e marmellata e bekon e uova strapazzate o ostriche
in una notte ventosa all’altro capo del mondo.
Partire, tornare e ripartire.
In che punto del viaggio, ci siamo fermati?
post letto d'un fiato, come tutti quelli che mi piacciono subito e molto.. ciao
RispondiEliminaAllora ora bisogna prendere aria!
EliminaGrazie
Mai fermato.... e spero di non fermarmi mai
RispondiEliminaSei stato bravo, allora. Come si fa?
EliminaSi vive, ci si tuffa nella corrente e si nuota. Ma per me è più facile, e più difficile allo stesso tempo: son solo :)
EliminaPrima di avere figli ero una girovaga, ho fatto anche l'assistente di volo...adesso ci vuole tutta fare 40km... Mah
RispondiEliminaTalvolta un viaggio prende solo una pausa ... O si trasforma in un viaggio diverso. Basta trovare sempre un motivo per ridere insieme, anche mezzi addormentati sul divano, che dici?
RispondiEliminaMe lo chiedo anche io?? Quei bei viaggi riprenderanno fra qualche anno magari in tre;-))
RispondiEliminaAnche i viaggi si modificano, da single adoravao i villaggi turistici, ora se ne vedo uno in lontananza cambio strada.
RispondiEliminaNon rinnego mai il passato, ma si cambia, cambia la vita, le abitudini i viaggi. baci
Facciamo finta di non pensarci, ci diciamo che le cose cambiano ed è normale così. Ma prima o poi ce lo chiediamo tutti "In che punto del viaggio, ci siamo fermati?". Non lo so, mi verrebbe da rispondere su due piedi
RispondiEliminal' importante, io credo, è capire da che punto su vuole ripartire.
RispondiEliminaparole bellissime che ti portano in giro...