giovedì 16 gennaio 2014

Foschia

Ho la nebbia nella testa. Quella brumosa che, offusca e appanna.
Cerco di concentrarmi, senza esito. Tento di attribuire margini, contorni, forme che, rimangono, indistinte.
Sarà per via della stanchezza ormai cronicizzata, di desideri che, restano tali nei pensieri, della mancanza di tempo, sonno, senno, ma fatico a far chiarezza. In quello che scrivo, in quello che sento.
L'inizio dell'anno e' sempre carico di qualcosa; attese, buoni propositi, progetti ed idee presuntuose. Invece, a me sembra che il mio bagaglio di intenzioni per il 2014 sia piuttosto leggero, giusto due straccetti che, a confronto, il cestino di cappuccetto rosso per la nonna continene più cose, almeno un pezzetto di cacio.
Il 2013 e' stato l'anno di " Lettera a un bambino che è' nato" l'anno di esperienze forti; la televisione, le interviste. Tutte esperienze toccanti, coinvolgenti, messaggi potenti. L'anno dell'energia, presa, persa, dispersa, divulgata, riavuta indietro e diffusa ancora sotto nuove forme. Amicizie, relazioni, collaborazioni, legami. Il 2013 è stato l'anno dei due anni di Daniele, dei suoi progressi, della consapevolezza della sua personalità, delle parole buffe, del rafforzarsi del nostro legame e dei primi scontri.
L'anno di un cambiamento nel mio lavoro che, mi impegna e mi porta a scrivere tanto che, spesso, arrivata a sera, mi sembra di non aver più bisogno di parole.
L'anno delle delusioni nelle amicizie, del rendersi conto che, mentre io penso che " l'aver passato insieme cose dolorose, di quelle che legano senza più bisogno di parole, perché in quel momento si era insieme e niente lo può cancellare", fortifichi un rapporto, per alcune mie amiche, invece, e' motivo di disagio, fastidio, o rabbia, o Dio sa cos'altro e ti escludono, dopo averti coinvolta fino alla nausea, pensando solo all'unicità del proprio dolore, o della loro relazione, o dei loro problemi, senza chiedersi, e senza chiederti, ma tu, come stai?
L'anno della speranza, strozzata nella gola, di un miracolo, di rimanere incinta così, naturalmente, appunto per miracolo. Di un patto tacito tra me e le mie ovaie, del tipo, fatemi sto regalo, sulla coda della vostra attività, giusto così, vivetevi sto giorno da leoni in anni ed anni vissuti da pecorelle.
L'anno della ricerca di una nuova casa, di un nuovo equilibrio, del bisogno di riscoprirsi vicini, ancora innamorati, uniti in abbracci che placano il dolore di perdite profonde.
Malgrado, razionalmente, sappia tutto quello che mi ha portato fin qui, adesso non so dove voglio andare.
Una fitta nebbia mi offusca pensieri, mete e scopi.
Una gran fame mi rende scontrosa oltre modo.
Forse devo solo aspettare che passi. La fame e la nebbia, dico.
Non mi piace non riuscire ad essere limpida.

20 commenti:

  1. la nebbia non piace neanche a me, soprattutto quella che racconti tu, quella che opprime pensieri ed energie.
    ti auguro che queste brume si diradino presto e che la luce riempia le vostre giornate.

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  2. Anch'io sento sempre il bisogno di nuovi progetti (da buon geometra!) e non mi so godere le cose nella nebbia. Magari la nebbia serve proprio a rilassarsi e non pensare...
    Un abbraccio

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    1. Potrebbe essere una nuova prospettiva. Mi rilasso molto allora.

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  3. Ma sai cosa, Raffaella? Su questi pensieri, su queste prospettive, sulle attese e sui desideri, fa solo che bene essere leggeri. Leggeri, anche con la nebbia che confonde, perchè alla fine sarà visibile solo ciò che conta davvero. In fondo siamo solo all'inizio, che importa di avere subito un faro di luce se poi non si sa come arrivare al termine dell'anno? Meglio scoprire piano piano ciò che sarà "destinato" a noi. E io penso che con tutto il bello che hai seminato nel 2013, nonostante le sconfitte e le delusioni subite, sia così tanto che per un po' (anche se non ti piace) potrai anche vivere, offuscata, di rendita.
    Un bacione enorme!!!!

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    1. Forse hai ragione. Devo essere più leggera. Grazie delle belle parole.

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  4. Mi piacciono i post sinceri cosi...dai che manca poco alla primavera, magari nel frattempo ci sta un bel restyling dei capelli, rosso fuoco perche' no?! :-)
    (comunque io sto seguendo alla grande il tuo prezioso consiglio: mai piu' senza mascara ;-))

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    1. Mettile tanto. Specie con la nebbia. Servono occhi più scuri...baci tesoro

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  5. Da lombarda, che nella nebbia è spesso avvolta sul serio col meteo, come non capirti? E' dura Raffaella, lo so, vorrei dirti molto ma molto di più, rispetto ai progetti, le cose disattese, i successsi libreschi, ma sono anch'io sopraffatta da una quotidianità che mi sta sempre più stretta. Prima o poi ce la farò a scriverti una mail lunga e in qualche modo non ho la presunzione di dire che la nebbia si diraderà figurati, ma per un attimo la affronteremo insieme. Un abbraccio

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  6. L'inizio di ogni nuovo anno porta con sé contemporaneamente l'euforia della progettualità e la fatica di avere in fondo davvero fiducia nella nostra capacità di mantenere le promesse che ci siamo fatti.
    Secondo me basta che guardi a quanto hai fatto e costruito nell'anno passato per diradare un pochino la nebbia. E poi la lucidità è parecchio sopravvalutata :)!

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    1. Iniezioni di fiducia come questa aiutano a sentirsi meglio. Grazie cara Marzia.

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  7. Ci sono momenti così ma permettono di vedere meglio, quello che c'è dietro e la nebbia tra poco si alzerà.

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  8. anche io sono stata troppo annebbiata e neanche a me non piace stare in questa condizione ma vedrai che si diraderà e il nostro cielo sarà meravigliosamente azzurro

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  9. " La confusione non é necessariamente negativa, a volte una gran confusione puó essere provocata da un'enorme felicitá."

    Carmen Consoli

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  10. è la stagione delle nebbie. Serve a farci godere il sole, quando arriva in tutto il suo calore.

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  11. Io più che sulla nebbia, mi soffermerei sulla fame.
    Quella fame è bella. Quella fame fa fare cose incredibili. Quella fame è vita.
    Hai fatto tanto e tanto farai. Le donne come te, non si fermano di fronte ad un pò di foschia!!
    Ti abbraccio

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  12. Anch'io mi sento un po' così sai? Ma la nebbia poi si alza e lascia spazio al sole, per dirla metaforicamente. La nebbia ogni tanto serve per fermarsi e prendersi tempo di capire cosa si vuole veramente, e magari capire che è una cosa diversa oppure che bisogna intestardirsi ancora di più. La nebbia è strana, lascia che ti avvolga, non andare nel panico. Respira piano e vedrai, una alla volta le cose si faranno più chiare. Io intanto ti mando un abbraccio, mamma coraggiosa. Claudia

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  13. Anch'io mi sento un po' così sai? Ma la nebbia poi si alza e lascia spazio al sole, per dirla metaforicamente. La nebbia ogni tanto serve per fermarsi e prendersi tempo di capire cosa si vuole veramente, e magari capire che è una cosa diversa oppure che bisogna intestardirsi ancora di più. La nebbia è strana, lascia che ti avvolga, non andare nel panico. Respira piano e vedrai, una alla volta le cose si faranno più chiare. Io intanto ti mando un abbraccio, mamma coraggiosa. Claudia

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  14. Nella nebbia mi sento anch'io... magari non ti aiuta, ma credo che siamo in buona compagnia...

    La nebbia si dirada, basta aspettare e non farsi prendere dal panico.

    Un abbraccio cara :)

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