giovedì 24 settembre 2015

Alla sinistra delle cose


Ho la mania della sinistra. Dormo a sinistra, cammino alla sinistra delle persone che, se non sanno di questa mia fobia, mi guardano interdette quando cambio lato, voto a sinistra.

Anche la mano sinistra mi è particolarmente simpatica, sempre all’ombra della destra, se non si è mancini. La destra sa fare tutto, scrive, porta il cibo alla bocca, fa cose. Una perfettina. La sinistra, se ne sta lì sperimentando attività che, come una sorella maggiore, l’altra sarà sempre più brava a fare.

E forse, è per questa propensione innata verso il lato sinistro delle cose che credo che il mio cuore, teoricamente adagiato al centro della cassa toracica, abbia deciso di farsi un po’ più in là e per questo senta le cose in maniera sbagliata.

martedì 15 settembre 2015

L'amore che posso


Sono giorni in cui la notte, fuori, allunga la mano ed espande il buio.

Si allarga fino a ricoprire oggetti e pensieri. E mi si appiccica addosso come una coperta corta. Come da un po’ non succedeva. Mi sento sbagliata, nel posto sbagliato, in ritardo, confusa.

Contromano in una strada ad unica corsia.

Sono giorni in cui dovrei dare il meglio, perché sono i giorni dell’inizio, della ripresa, del ricominciamo.  Il colore nitido del cielo di settembre, contrasta, invece, con quello dell’amore che posso. E sento un amore enorme, ma irrisolto, forse anche un po’ perso in mezzo ad una routine che mi va stretta. Per mio figlio dovrei essere, migliore, migliore per le persone che amo, migliore per quelle che vorrebbero, ma non possono, migliore della forma sbiadita che credo riflettere. Il bello è che, non c’è un perché. Forse, solo il caos di fuori che allunga la mano a scuoterci le coscienze. Immagini di bimbi riversi a pancia in giù, fiumi di gente che l’acqua non riesce a cullare, addii strazianti, la notte che, certe notti si fa inchiostro. Si fa madre Madonna anche la consapevolezza di non poter sempre guardare le spalle del figlio, del padre, del fratello e la croce diventa più pesante del peso che le spalle possono sopportare. E tutto l’amore che posso non riesce a rendere lieve il grido che sento, arriverà. L’amore che posso è niente, sebbene ti circondi come un tutto. Fatico a ridimensionarlo, fatico a renderlo, migliore.