Come dice Tess, se apri un blog, ci sta che possano
piovere critiche. Grosse e cattive come la grandine su un campo di grano. Ci sta ancora meglio se il tuo blog parla di
maternità in provetta, se cerca di minare l’arroganza di chi crede di avere la
verità in tasca e combatte contro ogni forma di giudizio, espresso, latente o
celato da falso perbenismo.
Mi fanno male le critiche ma, come detto in altre
occasioni, se decidi di stare in prima linea è possibile che tu venga in
qualche modo violata. Se tratti argomenti sconvenienti o esprimi pensieri
imbarazzanti, molto probabilmente, al tuo via, si scatenerà l’inferno.
Come qualcuno sa scrivo per http://www.lenuovemamme.it/lopinionedellemamme/ nella rubrica
diversamente fertile e il sito mammenellarete mi ha chiesto di scrivere sei
articoli per trattare l’argomento infertilità. Avendo solo sei possibilità per
descrivere il mondo della pma e per cercare di non sovrapporre gli argomenti ho
scelto di trattare quelli salienti. Così, per paralare di fecondazione
eterologa ho scelto di descrivere la storia di Serena e Francesco, nomi
ovviamente fittizi, dietro di cui si celano due amici cui voglio
particolarmente bene.
Riporto il commento di una persona, Robi, che così scrive: Personalissima e pacifica
opinione... Amare senza limiti è dire si alla vita, anche quando questa non
arriva. Martoriare il proprio corpo per esigere un figlio non è nemmeno amare
se stessi. Un pancione non fa una donna, e un bimbo non fa un papà. Amare senza
limiti non sarà piuttosto guardarsi intorno ed aprirsi all'altro? Diventare
genitori non è un diritto. Amare dovrebbe essere un dovere, e fuori ci sono
tanti che aspettano solo di essere amati.
Ed ultima cosa. Chi ha un minimo di conoscenza in materia, non si permetterebbe di scrivere che non è peccato... Non essere d'accordo con la Chiesa va bene, ma non diciamo cose false! Per un cristiano ricorrere alla fecondazione assistita o simili è peccato! Poi ognuno di noi, cristiani inclusi, ha il meraviglioso dono della libertà. Per il resto ci si affida alla Sua Misericordia...
Ed ultima cosa. Chi ha un minimo di conoscenza in materia, non si permetterebbe di scrivere che non è peccato... Non essere d'accordo con la Chiesa va bene, ma non diciamo cose false! Per un cristiano ricorrere alla fecondazione assistita o simili è peccato! Poi ognuno di noi, cristiani inclusi, ha il meraviglioso dono della libertà. Per il resto ci si affida alla Sua Misericordia...
Tanto per chiarire,
poiché sono ospite nel sito delle mamme nella rete, ho preferito evitare un
confronto diretto, ma visto che qui sono a casa mia, cara Robi, ti rispondo.
Mai detto che la maternità sia un diritto. Anzi.
Mai minimamente pensato o scritto o detto che la pma sia la
scelta più giusta da preferire a forme di amore diverso. Semmai ho sostenuto che ognuno sceglie
il suo percorso secondo le proprie inclinazioni e possibilità.
Quanto all’aprirsi all’altro, ti prego di non offendermi perché
neanche mi conosci e non sai come vivo, cosa faccio e quanto io dia al prossimo
mio.
Hai voluto puntualizzare la posizione della Chiesa, “contraria
a certe tecniche” perché l’ignoranza dilaga, affermando che o si è cristiani o
si è altro.
Bene, sono altro, (mai nascosta la mia natura) pur
credendo in un Dio molto più misericordioso di alcuni uomini.
Molte delle persone che passano qui sono amiche virtuali,
hanno condiviso e condividono con me il senso della vita. Hanno scavalcato
dune, sbattute nelle notti profonde da maree interminabili. Hanno sguardi che vedono
oltre e hanno cuori esplosi di bellezza.
Tranne rarissime eccezioni, mi rendo conto che la
cattiveria ha connotati specifici e un identikit ben delineato: è madre mancata
in modo naturale, contraria alla scienza, bigotta e falsa cristiana che non
conosce il significato del termine pietà ed empatia.
Detto ciò, personalissima e pacifica opinione, non sarai
tu a far brandelli il “nostro”amare che la tua capacità di sentire purtroppo
non riesce a contenere. La compassione e la comprensione sono parole inappropriate
su certe labbra. Ti concedo di pensarla in modo diverso da me, ma definire la
fecondazione in vitro peccato e farci sentire immorali o disoneste non lo
permetto a te né a nessun altro. Non ti permetto di definire mio figlio,
peccato.
Da parte mia, non mi stancherò mai di cercare Dio nelle
cose belle della vita ed il suo incanto mi perdonerà l’amenità del modo in cui
son solita “tirarlo in ballo”.
Se solo mi avessi conosciuta un po’ di più, o mi avessi
letta, sapresti che prego ogni sera affinché il cielo custodisca mio figlio, frutto
dell’amore, della scienza e dell’alito di un Dio indulgente.