Perchè un blog


Per aprire un blog devi avere qualcosa da dire, qualcosa da raccontare. Che più o meno è la stessa ragione che muove uno scrittore. Chi scrive, non sta tanto a domandarsi perché scrive. Scrive e basta, perché deve. Perché ha qualcosa dentro che spinge per uscire e non può proprio tenerlo dentro. Scrivere è esporsi al giudizio degli altri, è mettersi in piazza è mettere la faccia pure dove non dovresti. Perché un blog, dunque? Perché quando uno finisce i fogli bianchi, comincia con quelli elettronici. Ecco, dunque, perché.

Ancora: un blogger ha sempre qualcosa da raccontare e soprattutto ha qualcosa che meriti essere raccontato? Probabilmente no, ma manco gli scrittori più famosi scrivono sempre cose intelligenti, a volte toppano pure loro e di gran lunga!

La fantasia è un toccasana per chi, come me, si annoia spesso, o per quelli che, (rientro sempre in questa categoria) avendo una natura melanconica, hanno bisogno di qualche balsamo per sostenere una vita in bilico.

Personalmente ho sempre bisogno di nuovi progetti, anche se la maggior parte delle volte, trattasi di castelli in aria. E’ il mio modo di reagire al disincanto della  realtà, l’unico che conosco e che insegnerò a mio figlio Inventare storie, posti luoghi e personaggi è l’antidodo di ogni scrittore, lugubre e non.

Il mio blog ha cominciato a frullarmi per la testa con l’insistenza di un tarlo e la perseveranza di una goccia cinese. Un pensiero straordinariamente insistente ha iniziato a sbattere da un lato all’altro della mia testa, dandomi talmente filo da torcere da prendermi per sfinimento.

Ho scritto un libro per mio figlio “In viaggio verso te. Storia di una procreazione medicalmente assistita”. Non so se vedrà mai altra luce al di fuori della mia e della sua stanza. Ma è il mio regalo per il suo primo compleanno. Spiego a mio figlio, con tutto l’amore di cui sono capace, come è stato concepito, le tappe di un percorso duro,fatto di ignoranza e di buchi sulla pancia, l’incoerenza della legge ( n.40/2004) che regola la fecondazione assistita, la vecchiaia di un paese per vecchi, il dolore di chi non riesce ad avere figli, le umiliazioni, il coraggio di una maternità in provetta, della la vita e del  suo contrario. Parla di amore, quello smisurato di una madre per suo figlio. E’ uno sfogo. Come ogni urgenza letteraria. Il libro è uscito fuori come un singhiozzo. E siccome un singulto non lo puoi ricacciare indietro, lo puoi solo condividere sperando che qualcuno ti abbracci.

Ecco, perché un blog.

7 commenti:

  1. Ottima motivazione. Tra le più sensate che abbia mai visto. In bocca al lupo con questa avventura del blog!

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  2. spero di leggere il tuo libro, ho già volgia di andare in libreria :-)

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  3. come faccio a seguirti? Non trovo il modo per aggiungermi ai tuoi followers.....

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  4. grazie per l'impegno, la dedizione, il coraggio... grazie da tutte noi che ci troviamo ad affrontare u viaggio cosi' difficile, così impervio...
    Verrai a presentarlo a padova? vorrei tanto fare quattro chiacchiere con te e stringerti la mano
    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, mi fa molto piacere vederti qui. Mi piacerebbe molto presentarlo a Padova. Magari se sono in zona, ti contatto in qualche modo.

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  5. Ciao Raffaella,
    ho visto che nel tuo blog non hai pubblicato un tuo riferimento email.
    Mi piacerebbe contattarti riesci a lasciarmi un tuo account qui: spark3.0staff@gmail.com
    Grazie :) Sara (comunicazione online) sparktrepuntozero.wordpress.com

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  6. Ciao,
    ho appena finito di leggere il tuo libro, sei riuscita a trasmettermi tanto, nonostante possa solo immaginare ciò che si prova intraprendendo un percorso di pma, mi sono emozionata e ogni pagina è stata motivo di riflessione.
    Grazie per le emozioni che le tue parole mi hanno regalato.
    Luana

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