martedì 2 dicembre 2014

Travi, pagliuzze e piloni di cemento


Non è che io voglia commentare vangelo e sacre scritture. Lungi da me.

Ma, ultimamente, reo il fatto che alla scuola materna di mio figlio c’è un bimbo che, nel suo immaginario, incarna il male, mi trovo spesso a interrogarmi sul comportamento della gente.
Anche della gente piccola. Alias, dei bambini.

Immagino che in ogni scuola del mondo ci sia un bambino che, agli occhi dei nostri figli, rappresenta tutto il negativo possibile.

Nella scuola di mio figlio c’è questo bambino, cui darò un nome immaginario, Guido Guidoni, che, potrebbe benissimo essere arruolato nelle file legionarie straniere. Cosa che non escludo.

Comunque, pare che, Guido Guidoni soffra di una qualche forma di iperattivismo, sofferenza che la famiglia, piuttosto distratta, tende a sottovalutare. Complice anche il fatto che, la scuola pubblica non ha un centesimo da spendere neanche nei casi in cui servirebbe il sostegno, Guido Guidoni, spesso picchia, strilla, spacca e a detta di mio figlio, non si lava i denti.

Mio figlio dice che Guido Guidoni non riceverà alcun regalo da babbo natale, perché cattivissimo e maleducato. Sembra che il motivo della contrazione economica, del debito pubblico, del buco nell’ozono, della diffusione di ebola e della presidenza di Matteo Renzi, sia opera del Guidoni.

Il Guidoni, che comunque vanta l’ascendente tipico del lucignolo, quella sorta di fascino cattivo che fa sempre presa sugli altri, non si lava i capelli, risponde male alle maestre, dice le parolacce, compreso stupido e idiota, si toglie le caccole e soprattutto non sta in cerchio. Ora, io non ho la ben che minima idea di cosa comporti lo stare in cerchio, ma agli occhi di mio figlio, questa cosa sembra, gravissima.

Cattivissimo, Guidoni.

Della famiglia del Guidoni sappiamo poco. Non sappiamo se sia maleducata come il figlio, se abbia un piano educativo ed emozionale. Non sappiamo se i genitori siano abituati a strillare, a rispettare le regole, a rispettarsi reciprocamente. Credo, come tutti che, dietro un bimbo cattivo, ci siano cattivi genitori. Applicavo questa regola anche all’educazione del mio cane, prima ancora che a quella di mio figlio. Anche se non sono del tutto convinta che sia tutta colpa dei poveri genitori la riuscita esistenziale di Pietro Maso. Come credo che Charles Manson, Jaffrey Dahamer o chi per loro, abbiano, di certo, scientemente deciso di applicare il male.

Ora, dire che un bambino è cattivo, significa, in parte, dire che anche la famiglia, in qualche modo, contribuisce alla cattiveria del soggetto in questione. Menare, spintonare, gridare, insultare, strappare disegni, non stare in cerchio, hanno alla loro origine, degli esempi negativi a monte.

Consapevoli quindi che siamo l’ambiente in cui il bambino cresce e vede, che siamo il loro prototipo, dovremmo interrogarci su travi, pagliuzze e piloni di cemento.

E’ che purtroppo siamo tutti un po’ inclini all’auto giustificazione, alla misera pratica di derogare alla regola, o peggio alla morale, in caso di personale discolpa.

C’è un libro bello di Gianrico Carofiglio “ La regola dell’equilibrio”. Il titolo del libro si ispira al concetto dell’ equilibrio per esplorare la dimensione dello sbaglio come possibilità di recupero, e chance di riparare ai propri errori in contrapposizione a quella della giustificazione dello sbaglio stesso, come pretesa, boria e ostentazione che rende cieco chi è in malafede.


Devo ricordarmelo la prossima volta in cui, stanca e inquieta, dovrò essere capace di strozzare in gola una parolaccia e non sentirmi dire da mio figlio: “Mamma, cazzo non si dice. Hai detto una brutta parola, proprio come Guido Guidoni.

 

 

 

6 commenti:

  1. Se gli attribuisci tutti quei mali alla fine tocca anche a me detestarlo un po' questo Guidoni. Scherzi a parte, mi ricorda un mio compagno delle elementari, un piccolo Franti anche lui. Lo rividi poi anni dopo e mi sembrò essersi calmato.
    In quel caso, non so dire quanta colpa fosse dei genitori, che ricordo come bravi e pazienti, e che scoprì in seguito che lo avevano adottato.
    A volte dietro un Guido Guidoni si nascondono storie che non possiamo immaginare.

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    1. Hai ragione. Spesso dietro questi comportamenti si nascondono storie e problematiche davvero incredibili. E' per questo che, forse, davanti a bambini così piccoli, prima di giudicare, bisognerebbe capire. Magari, parlando anche con i genitoeri per comprendere se possiamo, in qualche modo, fare qualcosa.

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    2. Un comportamento così non nasce dal nulla di certo, spesso ci si giustifica con la "indole", "la natura" ed e' quanto di più perfido ci possa essere perché condanniamo "per sempre" e per un comportamento che molto spesso siamo noi che gli siamo intorno, ad aver causato. Incolpiamo e ci discolpiamo.

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  2. Chi è senza peccato scagli....ops! scusa, avevamo detto niente religione! ;-)
    Ho conosciuto diversi bambini che, più che il male, incarnavano la maleducazione. Poi ho conosciuto i loro genitori e ho capito tante cose.
    Credo che ogni bambino sia diverso dall'altro, ma nessuno nasce cattivo.

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  3. Si Pat, immagino che tutte le madri abbiano conosciuto situazioni simili. Dico sempre a mio figlio, che il Guido in questione, e quelli che incontrerà nella vita, potrebbero nascondere delle fragilità molto meno evidenti della maleducazione, ma molto più difficili da risolvere.

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  4. Si, in ogni scuola, classe esiste un Guidoni. Di solito non condanno i genitori, ma aiuto mia figlia ad essere comprensiva, a capire che non sono tutti uguali, ci può essere il bambino più agitato, più maleducato, lei deve stare con chi la fa stare bene, sia in sintonia con lei. Ma se questo bambino è di disturbo di dirlo alla maestra e anche a me. Di solito c'è un perché, a volte non è così semplice. Ma cerco di educare mia figlia a comprendere, in classe ne ha due così : un maschio ed una femmina.

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