giovedì 9 maggio 2013

Tutto su mia madre


“Ciò che per la crisalide è la fine del mondo, il mondo la chiama farfalla”.
Lao Tse

Partorire un figlio crea la congiunzione di due anime in un altro corpo.
Tu, madre, lasci che una parte importante della tua ti abbandoni, per sempre, per unirsi alla metà della persona che hai generato. E’ inevitabile. E’ così’ da millenni e lo sarà per ogni attimo di eterno.
A occidente come a oriente dell’Himalaya, fino ai suoi poli.
Devi morire crisalide per diventare farfalla.
Rubi istanti all’infinito ogni volta che cerchi di catturare la ciclicità di una vita che senza tempo si dipinge,
in un continuo alternarsi di ruoli che ci vede madri, non sempre, poi figlie, eternamente, poi…madri delle nostre madri.
E il dolore provato per una malattia, per la morte, il suicidio o semplicemente la trasformazione di una madre che diventa vecchia, perdendo pezzi di ricordi e di passato è ereditario e primitivo come l’istinto della cova, antico come la tendenza di una madre a proteggere.
Quando la certezza si fa dissoluzione e il primo approdo al mondo diventa l’ultima banchina, allora lì ci siederemo, con le mani intrecciate a salutarci fino a quando i pezzi delle anime si ricongiungeranno, quelle nate, quelle vissute, quelle non sbocciate.
Auguri.
 

 

31 commenti:

  1. La frase che hai scritto è bellisima, come il tuo post. Questo argomento mi tocca molto, non sono madre ma sono ancora molto figlia...
    Kiki

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  2. Devo aver letto da qualche parte questa frase "i figli sono pazzi, pensano che le madri siano immortail". E forse lo sono davvero :)

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  3. Bellissimo, Raffaella.
    "Quando la certezza si fa dissoluzione e il primo approdo al mondo diventa l’ultima banchina, allora lì ci siederemo, con le mani intrecciate a salutarci fino a quando i pezzi delle anime si ricongiungeranno, quelle nate, quelle vissute, quelle non sbocciate".
    Grazie,
    e auguri a tutte.

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  4. sembra di vedere quelle mani intrecciate.
    auguri...

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  5. e nelle ciclicità atipiche si trova un dolore difficile da superare.
    Mi commuovo di lacrime un po' amare, le tue parole sono splendide.

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    1. Certi dolori non riesci mai a supereroi davvero, puoi solo conviverci e scriverci su perché non ti anneghino.

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  6. Che poesia, Raffaella, davvero un bel post.
    E' proprio vero, che magari non saremo tutte madri, ma figlie si, per sempre.

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    1. Si Sfollli, figlie lo siamo tutte e non dobbiamo dimenticar lo, mai.

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  7. Come sempre i tuoi post mi fanno riflettere dal profondo del cuore, tutte le tue parole sono pesate e hanno la loro importanza nella frase, anche una sola virgola. Bello il paragone con la crisalide e la farfalla, calza a pennello...ti abbraccio Raffaella cara!

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  8. Molto toccante, anche l'immagine. Per me è già avvenuto questo distacco da mia madre per sempre...

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    1. Mi dispiace infinitamente. Ma non voglio credere che sia un distacco, semmai un intervallo.

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  9. Questo post l'ho sentito molto dentro e di questo ti ringrazio. Ho accudito mia madre, l'ho lavata, nutrita e vestita, così come lei aveva fatto con me. Lei mi accompagnava incontro alla vita, io l'ho accompagnata a morire, perché nn si sentisse sola e spaventata, perché il cerchio si chiudesse. Io sono stata sua madre per una manciata di mesi, lei è stata mia figlia. In quei giorni ho compreso quanta bellezza e amore possono esserci anche quando la morte ci sfiora. Io nn sono più figlia da qualche anno, ma sono madre, stavolta di mio figlio.
    Auguri anche a te, che sai far sentire così accolte e capite, che sai andare oltre le apparenze e le parole. Grazie :*

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    1. Cara Nina, ti vedo fragile come una foglia e forte come una roccia piegata su di lei che la accompagni altrove.Simone conosce la grandezza di sua madre e della madre di sua madre. Non voglio pensare a quel momento, voglio solo credere che su quella banchina ci troveremo nuovamente e Daniele sarà con noi.
      Ti voglio bene.

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  10. Riesci ad emozionarmi, come sempre.
    A ricordarmi che anche se ormai mi sento soprattutto madre, ogni tanto vorrei tornare figlia.
    Ti abbraccio.

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    1. A volte i ruoli si sovrappongono e tornare indietro su confini definiti, e' difficile.
      Io abbracciò, te.

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  11. No,,no, niente lacrime che la tua cucciola dopo prende un latte amaro!

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    1. Ma sai che questa cosa me la dice anche mia nonna? Io non sono incline al pianto, quello triste per lo meno, ma leggendo il tuo post, sono scese lacrime dolci, d'emozione, di quelle che si versano per le cose speciali. :-))))

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  12. Io non sono madre quindi forse non posso comprenderlo ancora fino in fondo... ma il tuo post, l'immagine che hai scelto, mi hanno toccato qualcosa dentro dentro dentro.

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  13. Sono molto contenta che tu sia passata da me perché mi hai dato l'opportunità di conoscere il tuo blog. So che mi troverò bene

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  14. ho collegato solo ora che sei l'autrice del libro riportata in alto.... lo comprerò con piacere....e ti farò sapere

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  15. Le nostre mamme sono volate via da molto tempo...un giorno le reincontremo su quella banchina...Auguri mamma Raffaella!!

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  16. mi son venuti i brividi... nel giorno del mio compleanno passo qui per caso... a salutarti dopo gli auguri che mi hai lasciato sul mio blog...
    e che trovo? un post bellissimo, con una foto bella e triste insieme...
    un augurio alla fine, forse alla tua mamma, non so...
    ma lo prendo come segno, quello che incosciamente speravo di avere, degli auguri di mia mamma... son pazza? forse si...

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