giovedì 4 ottobre 2012

Com'è?


Com’è cercare un figlio, provarci e trovarlo subito?

“Ci siamo accorti che volevamo un bambino, ci abbiamo provato ed io sono rimasta incinta, subito. Così, la prima volta è stata quella buona”.

Quante volte abbiamo sentito questa storia, da un’amica, dalla cugina dell’amica, dalla vicina della cugina, dell’amica della nostra amica.
Quante volte il nostro stomaco è stato trafitto da parte a parte da queste disarmanti parole?

Io non le conto neanche più.

Una persona dal cuore grande, dalla profondità della sua anima dice che i bambini che nascono dalle pance di altre mamme non sono i suoi che hanno sbagliato strada e che nessuna ruba la fortuna di un'altra.
Ma persone come Lei sono l’eccezione in questo pazzo mondo e gli animi nobili a volte non sono compresi, spaventano e mettono a disagio se confrontati con sentimenti molto più umani e molto più diffusi.

Quello che vorrei sapere, quello che non conosco perché non ho mai provato è, comprendere, sentire, immaginare, provare, la sensazione che si vive quando si resta incinte la prima volta che si cerca un bambino.

Conosco il desiderio della maternità, conoscevo mio figlio prima di incontrarlo, lo riconosco quando lo tocco e lo annuso. Ma mi chiedo: com’è volere un figlio e averlo naturalmente, nell’esatto momento in cui si desidera?

Com’è provare e riuscire, senza battaglie, senza guerre, senza traumi?

Che sensazione si prova quando tutto avviene come se fosse l’evento più naturale del mondo? Com’è quando le cose vanno come devono andare, com’è desiderare e ottenere?

Che rumore fa quel click che tante dicono di sentire nell’esatto momento in cui concepiscono, qual è l’odore della sicurezza di conoscere il proprio corpo, fidarsi di lui, contenere, avvolgere un sogno e riuscire a realizzarlo?

Come sono per una coppia che prova e riesce ad avere un figlio subito, i rapporti, quali sono le emozioni che unificano o dividono?

Com’è avere un potere generazionale?Com’è poter procreare con facilità?

Com’è questa felicità?

29 commenti:

  1. Un figlio e' un figlio, una mamma e' una mamma, sempre....non importa comel'hai concepito, come l'hai partorito, se l'hai allattato, ed altro. Queste sono, secondo me, solo parti della storia, la sostanza e' altro, e' quello che si prova quando c'è l'hai tra le braccia, quello che si vive, quando non sei più sola ed è' lì che parte la felicità. Un abbraccio

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  2. A questa domanda posso rispondere perchè a me è successo così. Primo tentativo e l'incredulità di vedere quel test positivo. Per 24 ore l'ho tenuto solo per me, perchè a me i desideri non si sono mai realizzati senza combattere, perchè quel miracolo mi ha regalato i 9 mesi più belli della mia vita. Ho pensato "mi aspettava", ancora di più quando ho capito che sarebbe nato nel mio mese del cuore. Poi ci ho messo i successivi 5 anni per riuscire a dire - di nuovo - "mi aspettava", era proprio di me che aveva bisogno perchè quel miracolo è stato un pò più speciale di quello che mi sarei immaginata. Io avrei tanti "com'è" da chiedere, perchè io non vivo tante cose che le altre mamme dei coetanei di mio figlio vivono, è un dolore che tengo a bada, la maggior parte delle volte, come credo faccia tu.
    E non penso affatto che la tua domanda sia provocatoria, quando vivi fuori dalla "normalita" è normale chiedersi "com'è".

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  3. Cara Marzia, no, la mia domanda non era per niente provocatoria. Davvero vorrei sapere, comprendere, conoscere com'è la normalità di certe cose.

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    1. non saprei, tesoro.
      io più di una volta sono rimasta incinta subito ma sappiamo com'è finita
      quindi la normalità mi spiace, non la conosco.
      ma penso che comunque abbia un buon sapore..
      baci
      Adelia

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  4. Cara, questa domanda avrei voluto porla anch'io a qualche mia ex "amica", che mi ha guardato come se fossi un'aliena quando le ho detto che ero sterile, con quello sguardo impietosito e anche compiaciuto, se vogliamo dirla tutta, perchè io ho dalla mia l'appeal, ma NON ho la fertilità e questa consapevolezza alle mie ex amiche le ha rese forti, esatto, FORTI, me l'hanno persino detto: Fertilità=forza. Che assurda equazione! Molte di loro si lamentavano di tutto (dai dolori, alle nausee, dalla linea alla dieta, dal non poter fumare, nè bere, al fatto di sentirsi poco attraenti agli occhi dei rispettivi compagni). Non voglio sollevare un poleverone, per carità, non voglio nemmeno generalizzare, ma questo è quello che ho visto, sentito e percepito io, per esperienza diretta con normofertili incinte per sbaglio (e non per caso), con le "mamme ragioniere", con le "immacolate concezioni".... insomma, ci siamo capiti. Sembrava quasi che queste mie "amiche" non riuscissero a gioire pienamente del grande dono che avevano ricevuto, perchè lo davano per scontato! C'era un primo periodo di deliri di onnipotenza (Beta positive), poi segue lo scazzo per i vari fastidi causati dalla gravidanza, poi quando il pupo nasce altro picco di felicità (ovviamente) e dopo.... è una perenne lamentela!
    Ho conosciuto anche molte mamme normofertili e incinte al 1° colpo, molte ragazze sensibili, profonde ed intelligenti, che capiscono perfettamente i miei problemi e non fanno batute infelici, ma alcune persone di mia conoscenza, purtroppo, non posseggono la stessa profondità d'animo.

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    1. Fertilità=forza, giuro che mi mancava. Amichetta mia, quando resterai incinta torna da loro e cammina avanti e indietro con il tuo pancione. Falle schiattà!!

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    2. Non immagini quanto mi piacerebbe.... ma non per questo scopo. Ho chiuso i ponti con questi individui, le lascio cuocere nel loro brodo, anche perchè io sarò pure sterile e nullipara, ma sono felice e innamorata del mio compagno e della mia vita! :***

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  5. Pur essendo classificata nelle "normali" (almeno secondo il mio ginecologo) c'ho messo due anni a restare incinta.
    Due anni di speranze, falsi sintomi, dubbi atroci, sorrisi finti di risposta a tante persone che facevano domande stupide e imbarazzanti e poi....è arrivato. Con un sapore diverso, che se fossi rimasta incinta subito sicuramente non avrebbe avuto.
    Ogni cosa lottata dà più soddisfazione (ma quanti pianti!!).
    Bacioni

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  6. Guarda, io sono anche peggio. Ho corso un unico rischio in vita mia e quel rischio ora ha quasi 11 anni ed è appena tornato da scuola.
    Sicuramente ho fatto percorsi diversi ma simili, al tuo, a quello di Raffaella. Ad esempio mi sono chiesta com'è partorire con accanto qualcun altro che quel figlio lo desidera oltre a te, com'è tornare a casa dall'ospedale e non essere solo tu e tuo figlio. Poi, quando si sono manifestate le allergie, mi sono chiesta com'è avere un figlio che può mangiare tutto senza finire al pronto soccorso, com'è bello essere chiamati da scuola perché ha la febbre o una gamba rotta, e non perché sta diventando blu e non respira.
    Vedi che alla fine concepire è stato vergognosamente facile per me, ma il dopo è stato più di un travaglio....
    Perciò capisco benissimo la tua ultima domanda.

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    1. dei percorsi dicevo del tuo, Raffaella, e quello di Marzia, son stordita, sorry...

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    2. Hai TUTTA LA MIA STIMA!!! Ti stringo forte :***

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  7. Bella domanda. Spesso me lo sono chiesta anche io, e la risposta ce l'ho solo da chi e' diventata mamma "dopo". Credo che il potere dell'attesa si trasformi in qualcos'altro, che le altre mamme, quelle dal potere dello schiocco delle dita, non hanno. Ci penso da giorni e prima o poi ci scrivero' un post.

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  8. io mi domando come sia avere un figlio....noi siamo stati costretti a scegliere di non averne. Una gravidanza per me è pericolosa, troppo pericolosa e il rischio di avere un bimbo con gravi mal formazioni cardiache è troppo alto.
    una mia ex-amica, che ha un bellissimo bimbo: vispo, vivace e molto indipendente mi ha tritata per un paio d'anni dicendomi: "non sai cosa vuol dire non poter avere un secondo figlio!".......un giorno sono esplosa e le ho risposto: "hai perfettamente ragione, noi nemmeno il primo!" e lei ha continuato a lamentarsi.
    Amo i bimbi, quando una mia amica mi dice di essere in dolce attesa io gioisco per lei.
    Un'amica che vedo poco (670 km di distanza) mi ha detto di essere all'ottavo mese io mi sono messa a piangere dalla gioia e lei non mi aveva detto nulla per paura di farmi star male....e in questi giorni penso a come realizzargli una copertina ricamata o patcwork :)

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  9. quante volte me lo sono chiesto! poi quella storia del sentirlo subito, già dopo aver fatto la'more...sai quante me lo hanno detto?a volte è questa la cosa che mi fa rabbia, che anche quando sarò mamma per me sarà sempre così. sarò sempre una mamma che ha lottato, non proverò mai quella sensazione di naturalezza.

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  10. oh come mi piacerebbe risponderti:
    "allora è così, si prova questa cosa, insomma certo io lo so".
    Invece non so niente, nè cosa si prova a rimanere incinta subito, nè cosa si prova a rimanerci dopo 2 anni.
    So cosa si prova a cercare per 4 anni e mezzo e andare a fare il test al laboratorio in una fredda mattina di febbraio, prima del lavoro perchè per fare un esame che serve per capire perchè non rimani incinta serve un cazzo di foglio che dica che non sei incinta. Mavaffa.
    baci

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    1. ...in una naturale prosecuzione delle tue parole, anche se non ci conosciamo, ma abbiamo le stesse fredde mattine alle spalle, qualcuno dovrà pur spiegarmi un giorno cosa vuol dire "non pensarci e prima o poi arrivano", "stai serena e vedrai che ti ritrovi incinta". A me questo non capita.Punto.sterilità idiopatica.Punto.formula senza senso per affermare uno stato di fatto: nessun figlio.Punto.Mai.

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  11. Credo che sia bellissimo, una felicità piena, completa, un momento di perfetta armonia con il partner e con la natura.
    Certamente però, una volta nato il bambino, tutte le mamme diventano uguali. Forse la differenza è che le coppie che hanno aspettato a lungo sono più consapevoli del miracolo della maternità (e paternità)

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  12. ..ma lo sai invece che i tuoi post hanno un bel suono.. di quello buono mattutino di campane lontane che svegliano dopo un lungo sonno.. Sempre poetica. Bella tu.

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  13. Vorrei tanto essere in grado di capirlo anch'io...

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  14. Ho deciso di postare un commento perché il tema è da un po' che mi lascia perplessa. Per me è stato così. O meglio non mi ero accorta che fosse successo ma era quello che speravo. Ai primi tentativi, insomma, sono rimasta incinta.
    E' davvero la prima cosa che mi è capitata così. Di botto non appena ho deciso di provarci.
    Però credo che alla fine - lotta o non lotta - io sia una mamma come te. Per carità, non passi il concetto che io stia minimizzando qualcosa. Solo che, per tanti anni e per tantissimi motivi (professionali, personali, economici e chi più ne ha più ne metta), avevo rinunciato all'idea di un figlio.
    Ecco, in un certo senso la mia "lotta" è stato doverlo aspettare così tanto...
    Per il resto credo che sia solo destino. Fortuna. Chiamala come vuoi.
    Forse è così che doveva andare ed è così che va.
    Forse si poteva fare qualcosa di diverso ma non si sa.
    Ma forse anche no...

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  15. Benvenuta Marix, mi fa molto piacere vederti qui. Certo, sei mamma come me e come le altre, sicuramente e forse è così che doveva andare. Chissà

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  16. Entro in punta di piedi in un argomento molto delicato perchè indirettamente ho vissuto entrambe le situazioni. Io non ho figli perchè per ora non sono in programma ma di certo tra qualche anno si:-)

    Ho una sorella che è rimasta incinta subito al primo tentativo, una cugina di qualche anno più grande che lo cerca da anni e non è arrivato. Quando ormai quasi tre anni fa mia sorella doveva fare l'annuncio a tutti i parenti, si è molto preoccupata di nostra cugina perchè immaginava sarebbe stato un duro colpo. Invece lei pur con una vela malinconica ha accolto con sincera felicità la notizia. Dimostrazione che certe volte nella vita basterebbe sincerità e delicatezza nell'affrontare certe situazioni e anche il cercare di capire gli altri che hanno esperienze diverse. Questo è un pensiero che prescinde dal tuo post.

    Tornando al post in generale credo anche io alla fine si è mamme tutte allo stesso modo. Credo però anche che una maternità più sofferta e magari attesa, renda certamente più consapevoli e renda almeno all'inizio più consci e attenti. Non so nemmeno anche io come spiegarti ma chi rimane incinta al primo colpo non considera che magari avrebbe potuto avere difficoltà (non tutte ovviamente ma molte si) e quindi ritiene che si a tutto normale e dovuto.

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  17. io sono una tipa complicata, e lo si capisce anche dal mio "modo di procreare". Mio figlio è arrivato per caso, nel senso che non lo stavamo cercando nè desiderando quindi non so rispondere perchè in realtà è stato un colpaccio, 26 anni e un'università da finire. Adesso ha tre anni ed è la gioia della mia vita, mai cosa per caso fu più azzeccata. Da un anno e mezzo sto cercando di rimanere incinta ma niente. E così mi pongo le tue stesse domande. Perchè adesso è tutto diverso, consapevole e razionale. Vorrei tanto un altro bambino ma il percorso è lungo e faticoso... E non riesco a farmene una ragione... So che dovrei accontentarmi così perchè la nostra vita è già colma di emozioni ma è più forte di me...
    Sono molto contenta di averti scoperta e spero di leggere il tuo libro al più presto!

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    1. Ciao verdeacqua.Mi viene solo di dirti, mai accontentarsi. Hai diritto a volere, a sognare. Il fatto di desiderare un altro bambino non sminuisce la tua felicità e pienezza. Hai fatto delle visite, delle analisi? Potrebbe essereci un problema reale o solo mentale. Vai a fondo e non spaventarti.
      Ti abbraccio

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    2. un problema reale c'è dovuto ad un'operazione subita da bambina che ha creato moltissime aderenze. In teoria secondo i medici non avrei mai potuto avere figli. "E' solo molto difficile per lei, non perda le speranze" è quello che mi sento dire in continuazione....

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  18. Posso parlare, non parlo mai delle mie gravidanze come le chiama mio marito "un centro una bambolina", devo essere sincera non avevo in mente di avere un figlio quando ho avuto Deddè semplicemente stavamo provando, avevamo il desiderio di averlo e senza nemmeno provarci lo abbiamo avuto, non ho avuto nemmeno il tempo di sperarlo e desiderarlo che lo avuto, stessa cosa per Caia.
    Ma ti dico che il desiderio, il volerlo con tutto il cuore e l'anima ci ho messo circa un anno a interiorizzarlo, perchè nonostante fosse voluto era arrivato in fretta così senza quasi desiderarlo e allora quando è nato ero felicissima ovviamente ma mi sentivo fuori posto, vedevo una persona a me cara vicina che non riusciva a rimanere incinta e io col mio amore/rifiuto dei primi mesi mi sentivo una sciocca a pensare di voler avere in pò di spazi per me (che stupida ero, ingenua e giovane).
    Mamme si nasce quando tuo figlio nasce, non prima, è una cosa che ho imparato il primo anno di Deddè, e ci vuole un pò a diventarlo, madri, non è semplice, accettare i cambiamenti, questo alieno in casa che non sai cosa vuole da te (amore è ovvio, ma è duro capirlo :P ) e tu tantomeno non sai cosa volere da lui o cosa aspettarti da te.
    La normalità, se così si può chiamare la conosco, non ho faticato per averli, però ho faticato per farli miei, io che avevo il desiderio di maternità che rasentava il -1 avevo un figlio che a volte non riuscivo ad amare proprio e mi sentivo in colpa perchè c'era gente che avrebbe dato chissà cosa per averlo.
    Io come la tua amica ho sempre pensato che “i bambini che nascono dalle pance di altre mamme non sono i suoi che hanno sbagliato strada e che nessuna ruba la fortuna di un'altra." Mi sento fortunata ad averli, penso che mi abbiano aiutato a capire molte cose di me stessa e a crescere, ma penso anche che se non li avessi avuti sarei stata comunque una donna completa, così come sono arrivati avrebbero potuto non arrivare. Scusa la testimonianza un pò sconclusionata.

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  19. Ciao Raffa.....con la tua domanda mi tocchi nel profondo. Chi stabilisce qual è la normalità? Siamo poi sicuri che esista la normalità? Ogni essere è talmente diverso dall'altro, ogni esperienza, ogni percorso ha una sua traettoria e un suo perchè. Forse in questo mondo abituato all'estetica, alla ricerca della perfezione ci siamo dimenticati che non esiste altro che l'imperfezione. Dovremmo accontentarci di come siamo e ringraziare di non avere e vivere situazioni peggiori. Se solo potessimo essere più umili..........ti abbraccio

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  20. Onestamente mi vergogno un po', sono padre 3 volte e vorrei semplicemente scrivere come l'abbiamo vissuto noi.
    Parlo io perchè lei non c'è più.
    Ti chiedo perdono Raffaella, spero di non sembrare irrispettoso delle tue difficoltà, peraltro felicemente quanto faticosamente superate direi.
    La prima volta è stato divertentissimo e non solo in quel senso. E' che il ginecologo dell'epoca aveva pronosticato difficoltà alla mia Sposa ed anche almeno un paio di aborti.
    Una sera Wiz mi mostra la scatoletta della pillola dicendomi: "che facciamo?"
    - io: "ok, andiamo."
    Il mese dopo il Primo Ufficiale si era già imbarcato (1990).
    La Bimba se la prese comoda ed arrivò al quarto tentativo del 1994 mentre Kowalski fu il frutto inaspettato quanto dolcissimo di una notte di passione (1998).
    Parlando soprattutto del primo ridevamo sui pronostici del primo dottore, cambiato immediatamente.
    Ridevamo e ci baciavamo.
    Nessuna vita è semplice.
    Tu hai già dato, spero solo discese per voi ora.

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  21. Io ho concepito due volte al primo colpo...entrambe le gravidanze sono state faticose (col secondo a letto subito, e tutte e due le volte forti dolori miei), ma sono andate entrambe bene e ho avuto due splendidi bambini.
    L'ho sempre considerata una fortuna, una cosa eccezionale, ma credimi, come ti hanno detto una mamma è una mamma, e un figlio è un figlio. La gravidanza alla fine, ironicamente parlando, è la parte più "facile": il difficile ma anche il bello viene dopo. Si diventa mamme nel momento esatto in cui si partorisce, e si cresce insieme a loro. Non si diventa mamme al momento del concepimento.
    Certo io mi sono risparmiata mesi e/o anni di attesa, frustrazione, e tanto altro....
    Ma poi è arrivata la malattia, per me. Anche se fino ad ora è andata bene, è passato troppo poco tempo per dichiararmi fuori pericolo, e allora ecco che a me partono domande come le tue, ma con un altro sfondo: com'è avere due bambini piccoli e non aver mai avuto paura che crescano senza di te? saprò amarli di un amore non troppo condizionato da questa esperienza? saprò non trasmettere loro tutta l'ansia che proprio a causa loro ho provato?
    Ogni storia è una storia, cara Raffaella.
    Grazie, un abbraccio

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