giovedì 25 ottobre 2012

I uomini sessuali e i vestiti tartan


Succede che, alle otto di mattina, mentre corro trafelata verso l’asilo di mio figlio, spingendo con una mano il carrozzino, con l’altra il mio cane impegnato ad annusare la qualunque, vedo avanzare con l’andatura di Keith Moss e il piglio di uno stilista sfrontato, un tizio, vestito dalla testa ai piedi di scozzese.

Noi chiamiamo tessuto scozzese il tartan, il particolare disegno dei tessuti in lana delle Higland scozzesi, quello dei Kilt, i tipici gonnellini scozzesi, per intenderci. Il disegno quadrettato è ottenuto con fili di colore diverso che s’intrecciano in uno schema definito, uguale e nell’ordito e nella trama. Quello del tizio in questione era di colore rosso.

Mentre Highlander si avvicinava, ondeggiando con i fianchi come una donna dai facili costumi, ho pensato, ”Urca, fijo mio, anche meno, che mi confondi le idee solo a guardarti”. A guardar bene ho notato il colorito del suo viso giallo-olivastro tipico dell’abbronzatura ottenuta da lampade abbronzanti, zigomi improbabili, sopracciglia da far invidia al vulcaniano dottor Spok della saga di Star Trek, dall’espressività mimica di una bambola di cera e una bocca, ma una bocca, che al confronto quella della Parietti sembra una linea retta.

Il tizio, con auricolare incorporato parlava al telefono in tono acuto e sdridulo, gesticolando, come, come… una checca isterica.

Utilizzo volutamente questa parola per aprire una discussione in proposito.

Il termine, dispregiativo e poco elegante, è di solito usato per indicare una persona omosessuale. Ovviamente è un appellativo offensivo per le persone gay.

Il termine però rappresenta una categoria ben precisa di gay e cioè quelli molto effemminati con atteggiamenti appariscenti, quelli che fanno di tutto per esaltare la propria sessualità, per sbattere in faccia la propria diversità.

Ora, chi mi conosce almeno un pochino sa quanto io combatta ogni forma di discriminazione. Di genere, di sesso, di religione. Chi mi conosce sa che mi farei ammazzare per il riconoscimento dei diritti umani. Credo nel diritto in materia di giurisprudenza, nel diritto al lavoro, nel diritto al matrimonio, all’adozione e credo nel diritto di mille altre cose per le quali milioni di persone gay ed etero si sono mobilitate per anni e si mobilitano per ottenere a favore di qualunque minoranza.

Non credo a una chiesa che nega sacrosanti diritti e alle persone che temono chi è diverso.

Ma non capisco, non capisco proprio, chi, come il tizio in scozzese, ostenta volutamente, la propria sessualità. E non parlo dei cosiddetti "carri" con i ballerini seminudi, nonostante siano la minoranza della gente presente alle marce dei gay pride, quelli che vengono più inquadrati e ripresi da fotografi, giornalisti, per farne poi scempio e dibattito ideologico.

Parlo degli esibizionisti in genere, al limite della sobrietà e del buongusto.

Mi da molto fastidio vedere due ragazzi eterosessuali pomiciare avvinghiati sulle panchine in un parco nella stessa misura in cui mi darebbe fastidio vedere baciarsi due gay. Figurarsi che mi ha messo in imbarazzo anche vedere il mio cane accoppiarsi in pubblico. Avrei preferito fornirgli privacy, un ambiente senza sguardi indiscreti, chessò una sigaretta dopo l’amplesso!

Penso che ogni forma di esibizione senza eleganza, senza stile sia controproducente per chi sogna una vita normale, aldilà della propria preferenza sessuale, che dubito interessi a qualcuno e alimenti gli stereotipi e la ghettizzazione di quelli che sono i gay che vivono secondo il cosiddetto "stile di vita gay".

Posto che, non intendo per ostentazione omosessuale quando qualcuno presenta il suo compagno/a e ne ribadisce il legame sentimentale, mi pare ovvio, mi sembra normalissimo che un gay o una lesbica si dichiarino tali sul posto di lavoro per definire la propria identità in contesti dove l’eterosessualità è data per scontata. L’ostentazione di cui parlo è quella volutamente urlata, quella arrogante, quella senza charme.

Quella di chi esibisce il macchinone, si fa vanto del successo, chi sfoggia le tette rifatte o i soldi in banca.

Mio nonno diceva che ci vogliono tre generazione per diventare signori. La prima fa i soldi, la seconda li mette da parte, la terza vive di rendita e gode dei privilegi di un certo ambiente.

E signori si nasce.

A me sembra che, a volte, la diversità sia strumentalizzata proprio da coloro che fanno di questa, una forma di protagonismo.

Non mi piace chi esaspera un vittimismo e chi non perde mai l’occasione di sottolineare la propria sessualità/diversità/ricchezza.

“Ho qualche amico omosessuale, che vive la sua sessualità come io, vivo la mia, in modo normale e naturale, senza ostentare alcuna differenza presunta o preferenza di genere. Persone che non hanno alcuna necessità di urlare al mondo la propria omosessualità, nello stesso modo in cui io non ho la necessità di urlare la mia eterosessualità”.


E allora, signore dal vestito rosso scozzese, a parte il fatto che è proprio una questione di stile e non ti dona il vestito che porti, ma poi, ti domando, visto che io vivo la mia sessualità in modo normale (tranne quando cerco un bambino e allora scrivo libri, ma questa è un’altra storia), se io non sento il bisogno di dirlo al mio vicino, perché tu devi farlo al mondo intero?
 
Se ti vedesse Checco Zalone, altro che uomini sessuali!

 

 

 

 

21 commenti:

  1. mah.. ti dirò..
    posto che ognuno è libero di fare quello che gli pare
    e che io non ho mai messo una minigonna ma mi farei ammazzare se mi privassero del diritto di farlo..

    a me, sinceramente, fanno più impressione le vecchie ( si vecchie e non anziane o over.. ) che si impupazzano come adolescenti e sfoggiano un sorriso fragolino spalmato tra le rughe e la dentiera
    i vecchi col riporto e la tintura nera che si girano a guardare le ragazzine come se lì sotto ci fosse ancora qualcosa di funzionante
    le sciure firmate dalla testa ai piedi ma senza alcun gusto che vanno a fare la spesa col tacco 20 e ti fissano come se tu fossi un'aliena perchè hai comprato tutte cose primo prezzo ma lasci qualche monetina al parcheggiatore ( lascia stare che è abusivo )
    le tipe con i capelli rosso ferrari e le sopracciglia nere corvo che guardano schifate le 15enni punk..
    insomma s'è capito..

    ma si sa, io da grande voglio fare la drag queen quindi non faccio testo!

    baci

    Adelia

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  2. Mah, a me invece mettono allegria, forse perché danno una tale dimostrazione di autostima (più che di provocazione) da fregarsene di quello che dice la gente.
    Mi piacciono le drag queen e anche le checche, non per niente i gay stessi per prendersi in giro da soli si chiamano così ;)

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    1. Anche a me piacciono le drag queen e trovo divertenti le persone omossessuali che prendendosi in giro esaperano certi atteggiamenti. Trovo invece fastidioso quando la provocazione viene strumentalizzata. In questo campo come in qualunque altro.

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  3. Hai ragione Adelia, il mio sfogo comprende anche le persone che citi tu.L'ostentazione senza pudore,senza garbo. La sfacciatagine di chi crede di poter far tutto, dire tutto, mettetre tutto.
    Le minigonne mi stanno malissimo, mi farei ammazzare anche io se mi privassero del diritto di metterle, ma credo nel buon gusto e che ad una certa età, proprio te le dovresti dimenticare perchè altrimenti diventi ridicola se le indossi!
    Grazie per il commento, tu sei una queen, perchè come ho detto, signori si nasce, indipendentemente dal numero di bambole che hai.

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  4. L'esibizionismo è sempre controproducente. Non credo che un omosessuale che si atteggia da "checca isterica" sia diverso da una donna che va in giro con una gonna inguinale e un top che le strizza le tette, o da un uomo che mette in mostra i pettorali o che in città fa i 150 con il suo macchinone tanto per farsi notare... Solo che, forse, i gay esibizionisti saltano di più all'occhio in quanto, magari anche inconsciamente, la gente, anche quella dalla mentalità più aperta, li considera "diversi" e magari anche un po' "anormali". In fondo io credo che sia soltanto un problema di cattivo gusto e di bassa autostima. La signora anziana che si veste come una ventenne, la ragazza che va in giro mezza nuda, la checca isterica... Forse cercano di farsi notare soltanto per dire "Ehi, ci sono anch'io, guardatemi!"
    E certo, noi li guardiamo... Ma perché sono ridicoli e non se ne rendono conto!

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  5. Sono d'accordo con te. Ogni tipo di ostentazione è da mettere al bando e non si tratta di discriminazione. Si tratta di sobrietà ed eleganza.
    La differenza è che se critichi qualcuno puoi essere simpatica o pettegola, se invece critichi un gay sei razzista.
    Secondo me sono i tipi come lo scozzese che si autodiscriminano!

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  6. io Raffaella stavolta sono in disaccordo.Forse che sono cresciuta al suono di "bisogna fare come gli altri, tutti fan così" che ora persone stravaganti, oroginali fuori dagli schemi mi piacciono. O meglio mi piacciono tutte le persone che ostentano sorrisi, positività e allegria anche se vestite di scozzese rosso. Ho una cliente, ben oltre la sessantina, sempre con tacco a spillo, mini e maglie fluo che mi fa morir dal ridere con la sua verve contagiosa. Gente rifatta, gente piena di firme, gente con panza fuori è tutta gente che non mi fa male. il buon gusto è innato per certuni, acquisito per altri e un miraggio per qualcun altro ancora, ma il cattivo gusto non inquina e ciò mi basta. ti dirò: preferisco tutte le panchine del parco occupate da persone dedite al limone selvaggio che una sola mamma sobria che fuma e butta la cicca a terra. Quello non sopporto

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    1. Certo, sono d'accordo con te e sulle cicche a terra e sulle persone stravaganti. Ci mancherebbe altro! Sono una che crede fortemente alla gente fuori dal coro.
      Nasco da una famiglia originale e mi reputo bislacca e atipica. Quello che volevo dire è che, ostentare forzatamente per ottenere attenzione, discrimina i concetti per cui ti batti, a mio avviso. E' ovvio che posso girarmi dall'altra parte e non guardare la gente che limona sulle panchine, ma mi chiedo, devi per forza limonare in pubblico, affinchè io ti guardi?

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    2. mi rivedo ragazzina e limonatrice panchinara :) forse per questo sorrido quando li vedo. A ogni modo davvero non mi turba l'eccesso nel vestire, penso anzi che in Italia ci siano troppi freni. Un gay sopra le righe non può ostentare perché danneggia la causa o forse si è rotto di vedere la causa ferma ( o compromessa dalla chiesa) e vuole urlare "hey, ci sono anche io" .
      Piuttosto
      Mi turbano i vestiti sintetici e gli aloni sotto le ascelle ma quello forse non centra :)

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    3. Seriamente, ho capito quello che vuoi dire, solo che non provo fastidio in certi atteggiamenti.

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  7. Oh, finalmente posso fare il bastian contrario! Ma che c'è di male nell'ostentazione? E di quale ostentazione?

    Ostentare i soldi? Il potere? La bellezza? La sessualità? La felicità? Se stessi?

    Io credo che ognuno abbia diritto di esprimere se stesso, nel limite non del buon gusto, ma di non nuocere a qualcuno. Chi passa in città come se fosse in autostrada non ostenta, ma è criminale perché può attentare ad un altro. Chi si veste in modo sgargiante semplicemente indossa il suo stile, bello o brutto che sia per me, ma a lui piace. Due persone che fanno sesso in pubblico esprimono qualcosa per loro, spero di bello, e non penso che mi arrechino danno (tuttalpiù se mi da fastidio guardare, mi giro, non li obbligo a non fare se loro non obbligano me a guardare).

    Non credo che importi la ragione per la quale uno è fuori dal coro nei suoi atteggiamenti: può farlo per farsi notare, può farlo per reazione, per esprimersi liberamente, per qualunque ragione. Ma fintanto che non arreca disturbo vero (ovvero forza qualcuno a subire un danno), io credo abbia il diritto di vivere anche un'espressione che posso non condividere (e magari ho pure io il diritto di riderne...)

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    1. Certo che ognuno ha diritto di esprimere se stesso, ci mancherebbe. Il punto è che, ostentare per cambiare un'opinione, una cultura, una mentalità, secondo me, non è lo strumento più adatto. Preferirei che il mio interlocutore mi scuotesse con ragionamenti, avvalendosi di ragione critica, non perchè si mette le piume in testa, che ben inteso non mi scandalizzano, ma mi disturbano. Io critico la modalità che alcuni scelgono per stare fuori dal coro, non certo il fatto che lì si trovano o scelgono di trovarsi perchè diversi. Certo che non mi danneggi se ti metti una minigonna ad 80 anni, ma danneggi te e mortifichi pure il senso del bello, ma la cosa più grave è che se ricorri a vestirti come una tavola imbandida per gridarmi che sei gay e felice di esserlo, arrechi danno a tutti quelli che combattono le tue stesse battaglie con strumenti più sobri.
      Però è il mio pensiero e viva Dio che non la pensiamo tutti allo stesso modo.

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    2. E se si vestissero così solo perché si sentono bene in quel modo, e senza altri messaggi?

      Forse non vogliono nemmeno lanciare messaggi, semplicemente stanno bene così. E' la loro armonia.

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    3. Eh no, e dai senza neanche un messaggio fra le righe? Nessun senso nascosto? Solo cattivo gusto?
      E va beh, allora ditelo. Ma come ti vesti????

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  8. Sono d'accordo con te, ma anche con la graandeeee Adelia.
    Ecco io odio l'ostentazione al punto che, pur essendo un po' egocentrica ma davvero senza farlo apposta capita che io faccia scena, per dire se mio marito mi dà un bacio in metropolitana (non sto dicendo limonare) mi dà fastidio. Odio in definitiva credo che sia la definizione migliore CADERE NEL RIDICOLO ecco domenica alla fiera paesena con zona mucche cacche per terra, terriccio umido le paesane coi tacchi e minigonnata, quando l'abbigliamento consono sarebbe stato pantaloni e scarpa bassa (io jeanse e clark) per me sono uguali identiche al gay col tartan. Che poi io giuro sono assai gay friendly. baci sandra

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  9. Quelli che ostentano (qualunque cosa sia), in genere sono solo aria fritta!!!! ...tutte chiacchiere e distintivo, direbbe il Principe!!!

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  10. Raffaella sottoscrivo tutto tutto cio' che dici! La penso proprio come te!!

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Vediamo se riesco a scrivere in italiano maledetto tablet...dicevo
    Consentimi di dissentire, sono nata e cresciuta in una citta' un po' "vecchia" dove se non hai il maglioncino blu e la clarks ai piedi sei giudicato strano. Ne ho sofferto, pur non essendo persona particolarmente eccentrica.
    Ora vivo in una citta' con molti difetti, rigorosamente British ed orgogliosamente eccentrica.
    Potrei uscire di casa in reggiseno e capelli fucsia e non raccoglierei molti sguardi.
    E mi sento libera.
    A volte siamo noi a vedere ostentazione in cio'che si scosta dalla nostra normalita' o da cio' che noi definiamo buon gusto.

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