venerdì 27 dicembre 2013

L’antidoto al dolore


-Perchè piangi?
-Mi entrata una cosa negli occhi.
-Cosa?
-Un ricordo


 
Ho letto una lettera, divinamente umana.

Una donna che, crede nelle lacrime, piange irrimediabilmente per le parole dette a chi ora non è più con lei. Quelle parole, dette per nervosismo, stanchezza, finta cattiveria, o Dio solo sa cos’altro, restano lì come pietre. Macigni che forse non sono veramente pensati ma irrimediabilmente detti. E ingrossano una distanza abissale tra chi resta e chi se ne va. Perché lui non può più sentire che lei vorrebbe chiedergli perdono. Lei si sperde in un’insopportabile vita senza, con un rimorso che non le da pace, un’insopportabile senso di inutilità e un vuoto incolmabile da gestire. Non le piace più vivere senza di lui e non sa e forse non vuole reagire.

Questi giorni felici, per molti possono essere strazianti.

Le feste possono essere calore ma anche freddo glaciale.

La perdita di una persona amata che tutti, prima o poi proviamo, questo dolore immenso che ci sperde e ci rende randagi nel vuoto, senza un corpo cui appartenere, senza un senso cui aggrapparsi ci inchioda a una scelta.

Tutti abbiamo detto parole che non andavano dette, tutti abbiamo momenti di fastidio, di stizza, di rabbia.

E ci puniamo ricordandoci quello che avremmo potuto dire e non abbiamo detto o quello che avremmo dovuto tacere e invece, abbiamo gridato. Ci sembra che, se non avessimo detto quelle parole ferendoci l’un l’altro, la persona amata sarebbe ancora vicina a noi e forse, avrebbe deciso di non andarsene rinviando il distacco, come per uno strano accordo con la morte.

Forse è una forma di protezione nei confronti della vita che, nonostante tutto continua a fluire, come acqua che rinnova, che scorre.

E’ qui che viene la scelta.

Continuare a credere che, nonostante il dolore la vita possa riservare ancora sorprese, stupore, tenerezza o chiudersi e piangere sulle parole dette.

Nel secondo caso i ricordi sono nemici, nel primo alleati.

Capita che, tornando a casa io voglia cercare di sentire la vita con chi amo, che sia mio marito, mia madre, mi fratello, mio figlio o l’amica che mi ha deluso più delle altre, nella speranza di vivere questa vita ancora insieme, e ancora e ancora, inghiottendo le parole come bicchieri di bicarbonato quando sono dure da digerire. E se proprio dovessero scapparmi come pulci dal circo, cercherò di chiedere perdono.

Un buon antidodo al dolore.

 

 

9 commenti:

  1. Finché siamo "qui" e possiamo rimediare, preferisco sempre anch'io chiedere perdono...
    Ma sono comunque sicura che quella persona, ovunque sia, sappia che quelle parole sono state dette in un attimo di rabbia e nervosismo...

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  2. Chiedere perdono non e' debolezza, e' un atto di forza. Un abbraccio dolcissima!

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  3. E' un atto di coraggio e dopo ci fa sentire molto meglio. Le feste sono strazianti per chi ha perso un caro da poco. Col tempo, però, i ricordi diventano dolci e non fanno più male.
    Bacio Raffaella e buone feste :)

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  4. Mi mancava questo angolo del web dove si sbatte contro le emozioni. L'atmosfera delle feste può essere devastante per molti, ma chiedere perdono e sapere che gli affetti veri volano sopra la quotidianità di una risposta brusca data senza pensarci su due volte, permette di riconciliarsi con i sensi di colpa più profondi di ciascuno. Pace e tempo per curare il dolore … lo dobbiamo alle persone che ci amano e che ci stanno intorno perché per loro il Natale è festa.
    Per me un Natale stanco e distratto perchè presa da tanti progetti. Ti abbraccio cara Raffaella.

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  5. so di cosa parli. l'antidoto, per me, è stato il tempo.
    è banale, lo so. ma in alcune circostanze è davvero l'alleato migliore.
    quando lui ha fatto il suo dovere, anche l'assenza diventa presenza. non che smetta di fare male, ma ci si può convivere e alle volte qualcosina di più.
    un bacio

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  6. Mi piace...parlare..pensare...assorbire...ciao raffaella!!

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  7. Ciao!!
    Quando pubblicherai un nuovo post?
    Silenzio stampa? :):)
    Ormai é passato un anno dall'ultimo!! ;)

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  8. Bellissimo post. Il perdono è davvero una cosa importante. Magari non cura il dolore, ma sicuramente serve molto più della vendetta.

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