Detesto l’8 marzo.
Trovo che sia terribile la
celebrazione di una giornata internazionale della donna.
I motivi per cui la disapprovo:
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Non
credo alle politiche di genere, all’educazione di genere, alla contrapposizione
di modelli di femminilità o mascolinità limitativi delle potenzialità di
ciascuno, legati al sesso.
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Il
genere è un concetto che fa riferimento a un sistema di ruoli e relazioni tra i
due sessi, ma è storicamente contestualizzato e quindi soggetto alle caratteristiche
sociali, culturali, politiche ed economiche di un determinato momento. Le
differenze tra i due sessi sono poi influenzate da differenze di altra natura,
differenze sociali, culturali, economiche. Credo che enfatizzare “ruoli”
tipicamente femminili o maschili non faccia altro che alimentare vecchi stereotipi
e semplificare, con tristi rappresentazioni, concetti importanti. Fondamentali
soprattutto in quelle società dove, realmente, essere donna, è disprezzabile.
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Rabbrividisco
davanti all’organizzazione di uscite tra donne che si concedono svaghi a
ridosso di questa giornata.
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Le femministe
mi fanno paura. In generale ho paura di chi difende le categorie a priori o
sente che imbattersi in una crociata per difenderne una sia l’unico modo di
vivere.
I disabili sono una
categoria, le donne, un genere, le mamme, un gruppo, quelle diversamente fertili
una tipologia, gli anziani, una specie in via di estinzione, l’omosessuale, gli
ebrei e gli armadilli sono categorie. Eppure non tutti si amano o si difendono
tout court. Sono impossibili da amare tutti, indistintamente; al massimo si
possono amare o odiare e combatterne solo alcuni. Quasi tutti i dittatori amano
i loro popoli in quanto categoria e diventano loro carnefici o assassini di
altri popoli.
Personalmente, io, riesco ad
odiare contemporaneamente quelle che si sfondano di carboidrati, mangiando come
se non ci fosse un domani, rimanendo costantemente dentro la taglia quarantadue
e quelle che, sopra i tacchi dodici camminano con naturalezza riuscendo a non conficcare
gli stessi dentro i sampietrini, ma questo, tendo a gestirlo come un problema
personale!
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Disprezzo
chi festeggia senza sapere cosa si festeggia, il perché di questa giornata, le
129 donne morte nella fabbrica di NY; chi festeggia senza sapere che dall’altra
parte del mondo alcune ragazzine non diventeranno mai donne perché spose
bambine stuprate e date in moglie secondo tradizioni sociali ripugnanti; chi
non sa cosa sia un’infibulazione; chi crede che una mignotta sia solo una
mignotta; chi parla di violenza sulle donne e di stalking, ritenendo che un
ceffone a volte è segno di amore.
Io non amo le donne.
Amo le persone.
Io amo te.
RispondiEliminaE i tuoi pensieri.
Condivido al 100%.
Un abbraccio
anch'io. Brava brava brava.
RispondiEliminaPenso che nella vita extrablog saremmo grandi amiche...
RispondiEliminaLa penso esattamente come te, ma tu sai esprimerlo al meglio!
Un abbraccio e buon week-end! :)
Condivido tutto. Pure a me le femministe fanno paura! :D
RispondiEliminaGrande Raffa! Io non ho mai festeggiato tranne al liceo che approfittavamo della scusa per organizzare un pigiama-party tra amiche. Spero che nessuno domani mi regali una mimosa o potrei mordere!!!:-))
RispondiEliminaMa che grande verita' hai raccontato. Mai un'uscita a quel modo già dall'adolescenza. Di gran lunga un bel concerto con amiche in un giorno qlc. Troppe atrocità intono alle donne. Oggi poi....ne sono morte tre per mano di chi doveva amarle....Tre!!
RispondiEliminaEra da un po' che non passavo da te, poi il tuo graditissimo commento da me mi ha rinfrescato la memoria ed eccomi qui, con notevole ritardo.
RispondiEliminaScrivi benissimo e dici cose molto interessanti. La sintesi è un grande dono che io apprezzo particolarmente (che dubito riuscirò ad esercitare in questo commento) e hai condensato temi davvero complessi.
Sul fatto che la festa della donna sia diventata la roccaforte di usanze dementi e anche piuttosto tristanzuole siamo d'accordissimo. Le orde di donne che invadono i ristoranti con il peggio della loro femminilità caciarona credo meritino solo tanta pazienza: in fondo per ridurti così non devi avere una vita proprio molto felice.
Altra cosa invece è buttar via il bambino con l'acqua sporca.
Dimenticare, come tendiamo a fare in molte -io per prima quando non ci sto attenta- che se possiamo permetterci di dire tutto quello che tu dici qui e che anch'io IN TEORIA condivido lo dobbiamo solo ed esclusivamente a chi c'è stato prima di noi e che queste cose non solo non poteva dirle ma per molto tempo non aveva neanche gli strumenti culturali per formularlo nella sua testa.
Sono passate solo due generazioni da quando una donna ha potuto entrare all'università. Ho la fortuna e l'onore di avere avuto una nonna laureata in farmacia tra le prime 5 donne in Italia. Meno di 100 anni fa, non nella preistoria. Altro che festeggiarle donne come lei, altro che istituire una giornata per tutte noi che grazie a loro possiamo persino permetterci il lusso di snobbarla quella giornata e considerarla una sciocca usanza commerciale!
La festa della donna ci ricorda proprio quell'uguaglianza umana che rifiutando di festeggiarla io e te vogliamo sancire.
Non è sfumando i contorni di quello che siamo e siamo stati (e qui includo anche lo spinosissimo nuovo tema delle differenze di genere che a me sembra sempre di più una bomba al napalm che ci si lancia di qua e di là come se fosse solo un gavettone e invece rischia di fare danni davvero grossi) che impareremo a definirci, come esseri umani prima ancora che come donne. Non è facendo finta di essere niente che sapremo essere qualcuno.
E concludo, scusandomi sinceramente per la sbrodolata: raccogliamola questa festa, facciamone qualcosa di buono anziché sputarci sopra. Diciamo piuttosto alle nostre figlie "vedi, è una festa così sciocca, ma pensa che c'è stato un momento in cui si è reso necessario istituirla. c'è stato un momento in cui ai padri e ai mariti è stato necessario farglielo venire in mente che potevano portarci un fiore." Le differenze di genere ci sono eccome: la prima e più evidente è la forza muscolare. Il lusso di vivere in una società che punisce gli uomini che la usano contro le loro donne è un lusso assoluto.
Come dici in fondo anche tu stessa, ci sono ancora troppe parti di mondo in cui una giornata della donna è un controsenso per permetterci lo snobismo di rifiutare di essere festeggiate.
Scusa l'invasione e grazie di avermi dato lo spunto.