martedì 18 giugno 2013
lunedì 17 giugno 2013
Estate
Il problema dell’estate è l’avversione di alcuni ai
deodoranti.
Di taluni anche agli specchi.
Abbiamo tutti bisogno di bellezza. Lo capisco.
Di gocce di poesia, di cose piacevoli da vedere, sentire,
toccare.
Allora, dico io, comprendo il bisogno inconscio di estate,
di spogliarsi degli strati dell’inverno che appesantiscano l’irrisolto dei
nostri cuori, ma tu, signora dai piedi brutti, ma proprio brutti, perché li
mostri attraverso i sandali e soprattutto ti ostini a credere che dipingendoti
le unghie, la situazioni migliori?
giovedì 13 giugno 2013
A volte tu
Non
spaventarti se certe ore non danzeranno mai e certe notti resisteranno ad
accadere, se faticherai a trovare Dio e ti sembrerà di non avere orizzonti
nuovi, sappi che eri già figlio mio prima di me, che ti ho sognato prima di
concepirti e che per te, qualunque cosa.
Non
allarmarti se bruceranno turbamento e commozione e la guerra e l’amore insieme
ti attraverseranno, strappandoti.
Se
tutto sarà uguale e poi tutto diverso, senza capo e senza coda come un animale
in cerca di spazio. Se graffi sulla schiena ricorderanno profumi e profili e
linee di corpi.
Senza,
non è sempre difetto.
Tu,
ritroverai te, dentro passi ogni giorno
più certi, dentro giorni ogni ora più stretti per contenerci, più forte e più
uomo.
A
volte tu mi odierai per la grandezza di un amore cha nessun altra donna potrà
superare.
A
volte tu.
Tutte
le volte, noi.
Eternamente madre,
amore mio.
martedì 11 giugno 2013
Perché a cadere son buoni tutti ma a cadere con stile, siamo in pochi
Premessa:
Non ci piace prendere ordini. Se proprio ci obbligano a far qualcosa, lo
facciam marciando.
Piazzetta
di Monreale, davanti, il Duomo patrimonio storico monumentale arabo normanno
candidato a diventare “patrimonio mondiale dell’umanità”.
Scalinata
sottostante la piazzetta, con gli occhi gonfi di bellezza ed il cuore pieno di
gratitudine, mi parte la scarpetta liscia sullo scalino e scivolo a faccia
avanti sul gradino sottostante. Mi giro di scatto verso Daniele che tengo per
mano e che, illeso, mi guarda incuriosito e mi chiede:”Mamma osa fai?un-due, un-
due?”
Mi
alzo di scatto, vedo che non ho niente di rotto, forse l’amor proprio un
tantino acciaccato, e mi rialzo. Con stile, appunto.
Nostro
compito è marciar
E
la giungla attraversar
Non
sappiam perché ma ci dicon che
È
un segreto militar
È
un segreto militar
Noi
facciamo su e giù
Tra
le liane e tra i bambù
Siamo
sempre qui, a marciar così
Nasi
in fuori e denti in su
Nasi in fuori e denti in su.
venerdì 7 giugno 2013
Se me lo dicevi prima...
"Eh, eh, eh, ma se me lo dicevi prima
Eh, se me lo dicevi prima
Come prima
Ma sì se me lo dicevi prima
Ma prima quando
Ma prima no
Eh, si prendono dei contatti
Faccio una telefonata al limite faccio un leasing
Se me lo dicevi prima
Ma io ho bisogno adesso, sto male adesso
Ma se me lo dicevi prima ti operavo io
Ma io ho bisogno di lavorare io sto male adesso
Eh sto male e sto bene macché il lavoro e mica il lavoro
Posso mica spedirti un charter
Bisogna saperlo prima che dopo non c'è lavoro, prima, capito
E allora è bello
Quando tace il water
Quando ride un figlio
Quando parla Gaber
E allora sputa su chi ti eroina
Perché il mondo sputa
Proprio quando nasce un fiore
Perché iniettarsi morte
è ormai anche fuori moda
Perché ce n'è già tanti che son venuti fuori
Oh, sei ancora qua
Vabbé, quanto sei alto
Uno e novanta
Eh eh eh non vai bene
Come non vado bene
Non vai bene
Se me lo dicevi prima ti dicevo che noi abbiamo bisogno della gente giusta
Tra l'1,60 l'1,60, tra l'1,60, capito
Cioè ho capito che quando uno sta male deve arrangiarsi da solo
E allora sarà ancora bello
Quando ti innamori
Quando vince il Milan
Quando guardi fuori
E sarà ancora bello
Quando guardi il tunnel
Che è ancora lì vicino e non ci credi ancora
Ne sei venuto fuori e non ci credi ancora
E ci hai la pelle d'oca e non ci credi ancora
Ti sei sentito solo
In mezzo a tanta gente
Sì ma guarda che di te e degli altri
A questa gente
Non gliene frega niente
E allora sarà ancora bello
Quando tace il water
E sarà anche più bello
Quando scopri il trucco
E allora sarà bello
Quando tace il water
Quando spegni il boiler
Quando guardi il tunnel
Quando, quando senti il sole".
Enzo Jannacci
https://www.youtube.com/watch?v=OuFTF6MffGQ
Eh, se me lo dicevi prima
Come prima
Ma sì se me lo dicevi prima
Ma prima quando
Ma prima no
Eh, si prendono dei contatti
Faccio una telefonata al limite faccio un leasing
Se me lo dicevi prima
Ma io ho bisogno adesso, sto male adesso
Ma se me lo dicevi prima ti operavo io
Ma io ho bisogno di lavorare io sto male adesso
Eh sto male e sto bene macché il lavoro e mica il lavoro
Posso mica spedirti un charter
Bisogna saperlo prima che dopo non c'è lavoro, prima, capito
E allora è bello
Quando tace il water
Quando ride un figlio
Quando parla Gaber
E allora sputa su chi ti eroina
Perché il mondo sputa
Proprio quando nasce un fiore
Perché iniettarsi morte
è ormai anche fuori moda
Perché ce n'è già tanti che son venuti fuori
Oh, sei ancora qua
Vabbé, quanto sei alto
Uno e novanta
Eh eh eh non vai bene
Come non vado bene
Non vai bene
Se me lo dicevi prima ti dicevo che noi abbiamo bisogno della gente giusta
Tra l'1,60 l'1,60, tra l'1,60, capito
Cioè ho capito che quando uno sta male deve arrangiarsi da solo
E allora sarà ancora bello
Quando ti innamori
Quando vince il Milan
Quando guardi fuori
E sarà ancora bello
Quando guardi il tunnel
Che è ancora lì vicino e non ci credi ancora
Ne sei venuto fuori e non ci credi ancora
E ci hai la pelle d'oca e non ci credi ancora
Ti sei sentito solo
In mezzo a tanta gente
Sì ma guarda che di te e degli altri
A questa gente
Non gliene frega niente
E allora sarà ancora bello
Quando tace il water
E sarà anche più bello
Quando scopri il trucco
E allora sarà bello
Quando tace il water
Quando spegni il boiler
Quando guardi il tunnel
Quando, quando senti il sole".
Enzo Jannacci
https://www.youtube.com/watch?v=OuFTF6MffGQ
domenica 2 giugno 2013
Di me e di te
Di me e di te, mentre facciamo finta su questa spiaggia lunga che le onde ci prendano e scappiamo dal mare. Di me e di te quando ti appiccichi al mio corpo insonnolito e in mezzo al letto mi ficchi un calcio nelle costole e io ti annuso ed entro in mezzo ai capelli grano. Di me e di te con la paletta ed il secchiello e tu bagnato fino alle spalle che ridi e butti l'acqua sulle formiche. perché non ti piacciono le formiche, le formiche no, mamma. Di me e di te e dell'odore buono che hai che mischiato a questo sale di Sicilia ricordi il ripieno di un cannolo. Di noi e di peppa pig disegnata in riva al mare che se l'e'portata via un'onda e tu ancora che ridi a crepapelle. Di me e di te, appiccati come i rovesci di una stessa medaglia, perché mai nessuno ti amerà più della sua stessa vita. Non voglio altro, non conta altro solo sentirti ridere su di una battigia. Anche se ricorda quella di una puntata di Montalbano. Aspetto solo di trovare qualche cadavere arrostito dal tempo. La terrazza della mitica casetta c'è, solo che e' un giardino in riva ad un mare ventoso, come la pasta alle sarde.
Di me e di te e di tuo padre che lascia che ci amiamo nel nostro spazio in una pausa rubata al tempo, senza soffrirne. Il vostro spazio e' altro da me. Eppure mi chiami "eni mamma, Eni qui'.
Di me e di te.
Di me e di te e di tuo padre che lascia che ci amiamo nel nostro spazio in una pausa rubata al tempo, senza soffrirne. Il vostro spazio e' altro da me. Eppure mi chiami "eni mamma, Eni qui'.
Di me e di te.
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