giovedì 25 luglio 2013

L'infinito nel palmo della mano...

Per caso, in questa casa blu di maioliche e zanzare, salsedine e ritmi di bimbi, un libro mi chiama dallo scaffale della camera azzurra. Ho un particolare feeling con la letteratura sudamericana, da Marquez all'Allende, il magico mi attrae e per strane coincidenze mi, sceglie.
Apro così "L'infinito nel palmo della mano" di Gioconda Belli, scrittrice e giornalista nicaraguense, atea, rivoluzionaria, e poetica e mi sorprendo a leggere la storia di Adamo ed Eva, così come l'ho sempre immaginata. Il paradiso, la disobbedienza, la cacciata dall'eden, l'esilio in una terra ostile, la vita di due poveri cristi che hanno preferito la vita reale ad un'eternita' priva di sentimento. E il dolore, e la solitudine e di chi crea e di chi è creato. Una storia senza colpa con una Eva rivoluzionaria, maschile, che osa perché, in fondo, sa che è stata creata per questo. Che spezza l'ordine per dare via alla vita, nel dolore e nel piacere. Alcuni passaggi sono bellissimi, altri di una solitudine infinita. Un Adamo ed una Eva, umanizzati che devono imparare a sopravvivere alla violenza, alla fatica, alla fame, alla sete, alla consapevolezza che dopo la morte non c'è' ritorno, ma anche alla passione, all'amore, alla gelosia.
C'è una cosa, più delle altre che mi fa pensare: il paradiso e' l'inizio ma è' anche la fine di qualcosa. L'inizio dal nulla alla perfezione della creazione e allo stesso tempo la fine di questa e l'inizio di una vita terrena che porta inevitabilmente di nuovo al nulla.
Oppure, di nuovo alla perfezione?
Non so.
Ma c'è' un passaggio poetico ed intenso di quando Adamo ed Eva fanno per la prima volta l'amore che mi ha ricordato un amore malato descritto anni fa...il bisogno di lei di rientrare nel corpo da cui e'stata creata e di sentirsi nuovamente un'essere unico non più scisso,in due entità. Far si che la pelle non divida più i corpi.

William Blake diceva: tenere l'infinito in un palmo della mano e l'eternita' in un ora e' possibile.
Probabilmente, a volte, in un frammento di vita per poi dimenticarlo o pentirsene perché il prezzo e' troppo alto e la mediocrità del quotidiano ci rende tremendamente umani e infinitamente soli.

19 commenti:

  1. Credo che tu possa parlare di qualunque argomento e fare emozionare allo stesso modo. Un abbraccio caro.

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  2. pensare che io ne ho alcuni in vendita di autori sudamericani a due euro l uno, li vendo perche' sto pulendo un piccolo appartamento ereditato..
    se ti interessa puoi sempre farmi un fischio e ti mando i titoli tramite posta.

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  3. Il bello è riuscire ad accorgersene, di quel momento, in quel momento. Non tutti ci riescono.
    Un abbraccio grande

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  4. Hai descritto con parole bellissime la ciclicità della vita, fine- inizio, perfezione-nulla, Wow!
    Anche io amo i sudamericani, soprattutto la Allende.
    Ho da pochi giorni terminato di leggere il tuo libro e sono felice di averlo fatto! Possiedi il dono di trasmettere emozioni e coinvolgere profondamente con le tue parole. Continua a farlo!

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  5. Ho amato la letteratura sudamericana grazie al realismo magico della prima Allende. La tua recensione mi hai incuriosito....

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  6. Di lei ho letto "La pergamena della seduzione". Una biografia rivisitata di uno dei personaggi più controversi della storia: Giovanna la pazza. Ho amato ogni pagina e credo che dopo questa tua recensione correrò in libreria a cercare questo libro.

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  7. mi hai proprio incuriosita!Anche io sono una divoratrice di libri sudamericani...;-)

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  8. non ho una grande passione per i sudamericani, a parte l'Allende del primo periodo, però adoro William Blake di brutto.

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. di base siamo noi ad essere mediocri

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  11. Capita, sì, un istante, a volte te ne penti per sempre, a volte non smetti di ringraziare..

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  12. bellissima l'immagine di poter tenere l'infinito in un palmo di mano e l'eternità in un'ora

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  13. Torno qui, dopo tanto tempo, e mi sento a casa nelle tue parole, nella magia che esiste, sempre e comunque. Grazie, Raffaella. Per tutto, e di tutto.

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  14. riesci a rendere anche una recensione pura poesia...non avevo mai pensato ad Adamo ed Eva in questi termini..

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  15. Mi hai fatto venire una voglia di leggere questo libro...

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  16. mi sa che ordino questo libro
    se è bello quanto la recensione, varrà la pena leggerlo

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  17. In effetti bisogna tenerselo stretto l'infinito nel palmo della mano, quante volte lo lasciamo andare presi dal quotidiano. Non bisognerebbe dimenticarlo mai. no, mai.

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  18. Assalita dal banale, sono passata a rubarmi un po' di intensità e ad augurarti buone vacanze.
    Un abbraccio

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