Incostituzionale il divieto di eterologa.
Finalmente la Corte
Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della legge 40 che vieta il
ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi.
Finalmente.
Un grande passo in avanti verso
la democrazia.
Verso lo sviluppo civile di un
paese che ha trovato nella legge 40 l’atto antidemocratico per antonomasia.
Verso la speranza per molte,
moltissime coppie che intravedono una luce alla fine del loro tunnel nero.
Una mia amica lo definisce un
addio e una smisurata preghiera.
Un paese che garantisce diritti
fondamentali è un paese che garantisce diritti fondamentali per tutti.
Indipendentemente dal fatto che si possa pensare “tanto a me non interessa perché
non mi capiterà mai una cosa del genere. Tanto non mi interessa perché io un
figlio ce l’ho. Tanto non mi interessa perché se penso poi, sono costretto a prendere
decisioni”.
E’ stato abolito il cuore
proibizionista di una legge vecchia, obsoleta, cattiva. Una legge che ha
bloccato la scienza e la tecnologia, studi scientifici importanti, uccidendo i
sogni e gettando nella disperazione tanta gente.
La gente, quella non coinvolta,
quella che non legge, quella che si accontenta di ciò che le dicono e bela
senza rendersi conto non ha capito quanto male abbia fatto questa legge.
Non ha capito che,
indipendentemente dall’essere vicini o lontani al desiderio di maternità,
questa legge è stata una profonda ingiustizia che ha vietato scelte di vita
fondamentali.
Non posso accettare che sia un
uomo stolto, un politico ipocrita, finto credente che imponga a molti, senza
conoscere, senza sapere, come concepire, morire, come vivere.
Fregandosene degli altri, fregandosene
delle persone, dei desideri, della libertà di scelta. Che per accaparrarsi una
parte dei voti della comunità non laica, accarezzando la testa dei propri
figli, giudica facendo finta di credere che il problema dell’infertilità sia un
problema di pochi e legifera e sparla senza neanche conoscere la materia, i
numeri, le statistiche, la verità di una società biologicamente vecchia,
socialmente giovane, disperatamente in cerca di risposte concrete e
consapevoli.
Già sento in giro alcune
dichiarazioni aberranti dei nostri politici e dei nostri ministri. Parlano del
bisogno di affrontare un problema complesso. Dicono che una materia così
sensibile non possa essere affrontata con semplici decreti.
Davvero?
E dove eravate voi in questi
dieci anni quando le persone sempre più numerose, sempre più preparate, ogni
giorno più preparate, chiedevano risposte a nuovi interrogativi, chiedevano di
affrontare la materia in maniera adeguata?
Dove stavano tutti quelli che
oggi giudicano senza sapere, senza comprendere?
Alcuni parlano di grave attacco
alla famiglia, al diritto del nascituro di nascere da genitori naturali.
Fortunatamente, per me, per
molti, quello che ad altri sembra osceno a me pare cielo e poesia.
Non spenderò alcuna parola nei
loro confronti. Non valgono neanche una sillaba.
Oggi è un grande giorno, per tutti, indipendentemente dalla scelta personale di ricorrere ad una forma di concepimento piuttosto che ad un'altra.
Spero solo che questo paese sia
in grado di capirlo.
Io sono felice
RispondiEliminaanche se per me è tardi.
Se le persone non fossero così ottuse
forse avrei tentato anche quella strada
"di cielo e poesia"
Cara...
EliminaForse stiamo uscendo dal medioevo, forse.
RispondiEliminaLo spero
Eliminaquando ieri ho letto la notizie ho pensato a tutte le amiche che possono ricominciare a sperare e ho pensato al tuo bellissimo libro:-))
RispondiEliminaFranci...tu mi sei stata tanto vucina. Grazie.
EliminaGrande giorno, grande giorno...!!!
RispondiEliminaEvviva il cielo e la poesia!!! <3
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