venerdì 15 marzo 2013

Padri


Come ogni venerdì, oggi trovate il mio articolo su Lenuovemamme

e parla di padri.

9 commenti:

  1. Bellissimo!!! Quando aspettavo Cestìno, mi rendevo conto di essere diventata madre da subito, il papà forse ancora non c'era, nel senso che era li fisicamente ed era felicissimo del lieto evento, però era ancora inconsapevole. Parlava con la pancia, sentiva i movimenti ma non conosceva tutte le sensazioni. Io provavo a descrivere ma son certa di non esserci riuscita bene. Poi e' arrivato quel giorno e nel giro di un pomeriggio, l'ho visto stravolto, come persona e come papà. Era nato nostro figlio e contemporaneamente era nato un papà. Credo che "abbia accusato il colpo" molto più di me. Da quel momento, tutto quello che lui aveva immaginato, mentre io l'avevo anche sentito e vissuto, era diventato reale. In quel momento le cose erano cambiate sul serio e lui se ne è accorto nello spazio di poche ore. Parlano molto della crisi post parto delle mamme, ma in realtà ce ne è anche una dei papà. Non negativa intendiamoci, ma travolgente si. Dal 12 giugno 2010, l'uomo che ho accanto e' una persona nuova, meravigliosa più di prima, consapevole ma anche un po' bambina. E' stato meravigliosamente presente ed oggi ancor di più. Il suo supporto e' stato fondamentale e lo è tutt'ora. Non credo si possa prescindere da questo per avere una famiglia completa e nei nostri ruoli diversi ma interscambiabili, ci compensiamo, cercando di dare il meglio a nostro figlio. Martedì ci saranno tanti grandi uomini da festeggiare.

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    1. Che bella il tuo racconto. Grazie davvero per questo spaccato di vita, intimo, vissuto, sentito.

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  2. Questo commento lo puoi chiamare "lettera da un non padre". Non lo sono stato per caso, forse, ma anche per scelta. Non perché non desideri esserlo, no, ma perché probabilmente non lo volevo essere con mia moglie. Non volevo un percorso che "sentivo" sbilanciato, probabilmente perché così sentivo il rapporto con lei.

    Ho desiderato il desiderio di diventar padre con alcune delle donne che ho amato poi, vuoi perché loro mi trasmettevano la loro spinta che poi imprigionavano nella razionalità, vuoi perché mi sentivo così preso da loro che un figlio sarebbe stato una logica conseguenza. E credo sia questa la cosa importante, almeno nella psicologia di un uomo, o almeno nella mia: un figlio come il risultato di un profondo amore nella coppia. A questo punto, come questo figlio arrivi, credo sia secondario.

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    1. Come sempre fai riflettere. Questa volta anche commuovere.Si, un figlio come risultato di un amore. Quello che mi fa pensare è che a volte, per puro caso l'amore c'è ma non i figli, e viceversa. Forse fa tutto parte dell'inspiegabile. E ti dispiace vedere quanto patrimonio umano, nel senso più ampio del termine non venga tramandato. Grazie

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  3. bello. mi piace sempre quando si affronta l'argomento papà soprattutto nella pma perchè se ne parla poco e noi donne siamo sempre protagoniste e ci dimentichiamo che ci sono anche loro.
    grazie.

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  4. Sto leggendo il tuo libro e mi manca il fiato ... i tuoi pensieri, le tue emozioni sono le mie.
    Il mio cucciolo è nato più di tre anni fa a seguito di Icsi.
    Durante il viaggio verso di lui ho conosciuto la paura, la disperazione, il lutto, ma anche il valore della forza, della tenacia e, ora, un amore incondizionato.
    Quasi due anni fa resto di nuovo incinta naturalmente e grido al miracolo, ma il destino si burla di me e porta via il mio bimbo all'VIII settimana. Ancora oggi non ce la faccio a rinunciare a lui, nonostante i 41 anni, nonostante sia felice.
    Come lo chiami ... il cassettino dei miracoli?
    Vorrei che qualcuno mi dicesse che è giusto così, che è tempo di fermarmi e di smettere di sperare.
    Grazie di avermi ascoltata.
    Ti abbraccio.

    Laura

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    1. Cara Laura, grazie a te di essere passata a raccontare la tua storia. Ti capisco perfettamente, nonostante il mio bimbo, nonostante sia felice,nonostante i 43, ancora spero che avvenga un miracolo.....ti abbraccio.

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